27 novembre 2019

Patuanelli il sovranista che non ti aspetti.

Lo affermo oggi, 27/11/2019, prima che succeda nella realtà e diventi un fatto di cronaca.
Diciamo pure addio all'attuale Ministro per lo Sviluppo Economico Stefano Patuanelli che, ieri nel corso di un audizione in Senato, ha ipotizzato un ritorno all'IRI (Istituto per la Ricostruzione Industriale). 
Prima di giungere alle dichiarazioni del (ex) ministro e commentarle, di conseguenza, è doveroso fare il punto della situazione sulla nostra economia e su ricordare che cosa fosse l'IRI.
Per spiegare la nostra situazione economica... non basta paragonarla al Titanic (nonostante anche la nostra economia si sia schiantata con un iceberg chiamato U(B)E), ma rende meglio l'idea, prendendo in prestito e parafrasando un'espressione chiara ai miei ospiti piemontesi, che è come il Titanic (appena colpito dall'iceberg) con trazione a remi in un bosco. Ovvero non può andare avanti per mancanza di acqua (fondi ), ma se mai dovesse arrivare l'acqua quasi sicuramente affondiamo.
Il nostro centro acciaieristico di Taranto (l'ex Ilva) è fallita e solo un miracolo (che speriamo si chiami nazionalizzazione) può salvarla, insieme alla decina di migliaia di posti di lavoro e relative stabilità economiche familiari si portano appresso. L'Alitalia è un pozzo nero in cui nessun privato vuol gettare dei soldi. Anche se il moralizzatore delle macchinette con cui mi capita di interagire ultimamente (che oltretutto è pure un mezzo pellet) non sarà d'accordo, anche in questo caso l'errore è stato quello di tentare la via della mezza privatizzazione, e a proposito di parafrasi scomodiamo anche il maestro Miyagi dal film Karate kid (i primi 3 con Ralph Macchio, non certo quelli con la mignotta o la scimmia) "Quando Alitalia fallisce, se privatizzi va bene, se non privatizzi va bene... se privatizzi speriamo, finisci schiacciato come grappolo d'uva". Secondo il moralizzatore delle macchinette pellet, il mercato ormai è così, per cui è giusto che Alitalia finisca "carrelli" all'aria, qualcuno (non io che non spreco tempo a spiegare a esseri viventi il cui momento evoluto più alto è stato imparare a sbucciare le banane con le mani anziché coi denti, anche se non proprio tutti lo hanno ancora imparato a differenza degli scimpanzé) che una nazione non relegata al cosiddetto terzo mondo non si può permettere il lusso di non avere una compagnia di "bandiera" e non è tanto per una questione di prestigio, ma è proprio una questione di sviluppo economico, non possiamo permetterci di avere, come mezzi di trasporto nazionale solo il treno con tutte le difficoltà che ne conseguono. Ovvero che con il TAV in 5 ore arriveremo a Lione (chissà quanti hanno tale necessità) è utile, ad oggi con il "frecciarossa" ne bastano 4,20 per andare da Torino a Roma, 3,30 circa partendo da Milano e così via seguendo la tratta ad alta velocità (Torino-Milano-Bologna-Firenze-Roma-Napoli). Le cose si complicano un po' quando si esce dalle tratte "privilegiate". Se disgrazia tua abiti in Val d'Aosta e devi andare a Roma le ore diventano 7,30 ed i cambi diventano 3 (ovvero prendere 4 treni se per  miracolo fossero tutti in orario se no diventa un epopea che persino Ulisse si ci rinuncerebbe). "Peggio per te oh sfigato del nord-est" uno dei tanti slogan della mia compagnia di viaggi sei veneziano e vuoi andare a prendere il sole della capitale? Eccoti accontentato te la cavi con 4 ore di frecciarossa sei un triestino? ahia... il viaggio della speranza varia dalle 6 alle 11 ore. Praticamente ci metti meno ad andare a Vienna... a piedi! Infatti per andare da Torino a Trieste la durata del viaggio varia dalle 5,15 ore sino a 13 con 3 cambi (sempre 4 treni).
Sempre che non decidiate di andare più giù... da Aosta a Taranto andiamo dalle 12 alle 20 ore circa,  ci vogliono 12 ore per arrivare a Palermo da Torino varia dalle 15,30 ore alle 25,40 (cioè un giorno e quasi 2 ore per arrivare a Palermo e devi ancora raggiungere il paesino sperduto in mezzo al nulla in cui hai trovato un B&B con una stanza disponibile). Sei sicuro di voler andare in Sardegna in treno? Non pervenuto! Prendi un aereo o il traghetto.
Scusate, ma con tutte queste difficoltà oggettive nei collegamenti nazionali che cazzo ce ne facciamo di arrivare a Lione in 5 ore?
Per il moralizzatore delle macchinette pellet Alitalia può fallire poi per raggiungere in breve tempo i luoghi pocanzi indicati, nessun problema... mette a disposizione il cammello. Cosa ne sa un pellet di economia, ma soprattutto dell'economia italiana. Quello che più offende i miei sensi di Italiano è il fatto che risulta sempre più evidente che questo modello economico sia deleterio per milioni, se non miliardi di persone, ma ciecamente ci si ostina a mantenerlo e, se qualche sovranista cerca di attaccarlo, a difenderlo con ogni mezzo. Di conseguenza non è nemmeno un problema di pavida rassegnazione all'inevitabilità del proprio destino, ma consapevole omicidio economico delle popolazioni mondiali.
Inoltre, ma non mi dilungherò troppo avendo affrontato l'argomento a caldo, è sotto gli occhi di tutti lo stato di salute delle nostre autostrade, in particolare dei ponti autostradali. Dopo il crollo del ponte "Morandi" a Genova, crolla un viadotto sulla A6 Torino-Savona...

Sulla A21 Torino-Piacenza, all'altezza di Asti, si apre una voragine e l'autostrada viene chiusa al traffico... 



vero è che il mal tempo può capitare e 10gg di seguito sono un caso eccezionale persino senza essere in presenza di tifoni, resta il fatto che in uno Stato civilizzato non dovrebbe essere una regola fissa "In caso di pioggia tirare giù un ponte!"
Il ministro Patuanelli ha una soluzione  "“Tornare all’Iri? Se serve, assolutamente sì”" (e alla parola IRI al Mortazza Prodi è venuto un infarto). L'IRI è un istituto istituito, scusate il gioco di parole, nel 1933 da Lui (non il Mortazza, ma Benito Mussolini), e dismesso proprio da lui (il Mortazza e non Benito Mussolini) negli anni '80 del '900. "il titolare del Mise spiega: “Siamo pronti a farlo in un momento in cui è necessario proteggere le nostre imprese e la produzione industriale del Paese”." e a questo punto a Prodi è comparsa in sogno la Madonna a cui ha chiesti di ucciderlo. In Europa sono già pronti allo scandalo ad hoc per l'uccisione politica di Patuanelli infatti "Una mossa che sarebbe ancora più efficace della sola nazionalizzazione dell’ex Ilva. Una mossa che però difficilmente incontrerebbe il favore di chi tra dem e 5 Stelle è contrario alla presenza dello Stato nell’economia. Per non parlare della Ue, che come è noto vieta gli aiuti pubblici nel mercato europeo.".
Come accennavo pocanzi le nostre arterie principali, le autostrade, sono allo sfascio "“Il sistema delle concessioni autostradali ha bisogno, a prescindere da Aspi, di una revisione totale”. “il dossier autostrade non è di mia competenza ma è evidente, da quello che emerge anche nelle ultime ore” l’esigenza di intervenire sul sistema delle concessioni."
Insomma i presupposti per un licenziamento per eccesso di sovranismo o, se preferite, per eccesso di logica ci sono tutti quindi o ritratta o prepariamoci a perdere uno dei pochi ad avere una soluzione d'investimento diversa dal "gettiamo i soldi dalla finestra e speriamo che, in quel preciso istante, ci stiano passando sotto il tesoriere di Ilva, Alitalia e Aspi (AutoStrade Per l'Italia)... naturalmente dopo aver chiesto un prestito, a tasso d'interesse da calcolo renale, all'U(B)E.

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