26 giugno 2017

Il marziano sopravvissuto

Partiamo dal presupposto che l'unica differenza con cast away è, e le smarchiamo subito, che "the Martian" è ambientato nello spazio... c'è anche il dettaglio che parla con un computer anziché con una palla... ma è un altro dettaglio inutile.
Ma siccome non è una recensione sul film con Tom Hanks, parliamo invece del film.

Il film è futuristico dal momento che narra di una missione esplorativa su Marte da parte di 6 astronauti, ma non narrando il momento epico dell'atterraggio (probabilmente per non dare troppo credito ai complottisti dello sbarco sulla luna), possiamo ipotizzare non si tratti della prima missione tant'è che è la missione "Ares III" (Ares è il nome greco del Dio Marte).
Con i dati attuali velocità dei razzi, distanza tra terra e Marte, ecc. un viaggio per il pianeta rosso sarebbe comunque possibile.
Ad ogni modo per una serie "sfortunata" di circostanze uno degli astronauti viene creduto morto e abbandonato sul pianeta.
Questa è più o meno tutta la trama che vi racconterò il resto saranno anticipazioni e critiche.

Come accennato la prima critica riguarda proprio il viaggio. Al momento il razzo più veloce lanciato nello spazio ha raggiunto una velocità massima di 58.000 km/h il che vorrebbe dire, per una distanza minima tra Terra e Marte di 56.000.000km (distanza minima raggiunta finora nel 2003) significa impiegarci 40gg. Nel film però si fa riferimento al fatto che i due pianeti sono, nel momento in cui decidono di lanciare la missione di salvataggio, nella posizione peggiore (ovvero la loro distanza massima) il che si traduce in un viaggio, di sola andata, 401.000.000km per una percorrenza stimata di quasi 289gg (quasi un anno).
Per quelli che non confondono la durata di un giorno con la durata di un anno, non serve che specifichi il fatto che trovandosi i due pianeti nella loro posizione più lontana ci vogliono mesi prima che la loro distanza "relativa" cambi anni prima che cambi quella assoluta. Sostanzialmente i due pianeti hanno la distanza media di 225.000.000km. Ad ogni modo questa è solo fuffaglia per dire che l'arco di un paio di mesi, periodo in cui indicativamente si sviluppa la vicenda, potrebbe benissimo non essere sufficiente affinché Terra e Marte accorcino sensibilmente la loro distanza. Mentre questi riescono in meno di un anno a tornare in prossimità della Terra, girarci attorno ripartire e ritornare a casa.
Oltre a questo la NASA aveva già preparato il razzo (MAV) che avrebbe permesso all'equipaggio della missione di "Ares IV" di lasciare il suolo marziano... questo potrebbe essere, anche se risulta un po' nebuloso il modo ed il momento in cui tale razzo sia stato lanciato, sia atterrato e si sia ancorato al suolo. Ma la vera anomalia è il fatto che con lo stesso razzo della missione 3, 5 persone sono riuscite a lasciare il pianeta e raggiungere la stazione spaziale, mentre il protagonista da solo è in grado di farlo senza eliminare qualcosa come 5000kg. Inoltre non si sa per quale ragione la stazione non è in grado di entrare nell'atmosfera (potremmo ipotizzare la scarsità di carburante), ma dal momento che con uno strano accordo Cina/USA viene fornito alla squadra di soccorso il cibo, potevano mandargli un paio di taniche di gasolio.
Inoltre c'è un dettaglio insignificante che merita di essere menzionato. Viene espresso il concetto che nello spazio tutto dev'essere ignifugo perché un incendio a bordo di una stazione spaziale sarebbe "grande male"... e nessuno si preoccupa di controllare i "bagagli"? Eppure l'11 settembre è passato da un pezzo e qualcosina dovrebbero averla imparata, allora com'è possibile che uno degli astronauti vada in giro con un crocifisso di legno (che il buon marziano userà per innescare la reazione chimica idrogeno ossigeno che usa per produrre acqua su Marte)?
Insomma direi che tutte queste difficoltà sembrano, ingiustificatamente, messe lì per creare momenti critici dove in realtà non ci sarebbero.
Ma potevano mancare riferimenti a pellet e affini?
Figuriamoci... ed infatti il capo progetto dei moduli spaziali (tanto per capirci il Von Braun moderno) è un cinese con uno zio ancora in Cina. Sì che non sono in guerra fredda come con l'URSS, ma i rapporti ufficiosi tra i due paesi non sono esattamente distesi. Quindi il fatto che alla progettazione di un razzo ci sia un cinese di prima generazione puzza un po' forzosa. Inoltre a capo del controllo volo c'è un pellet... per carità può pure essere che ogni tanto ne esca uno con un'intelligenza umana, ma nel film compaiono praticamente due geni... insomma sembrano un po' troppi soprattutto dal momento che la fionda gravitazionale risulta una pratica abbastanza abituale (si trova persino su vaccapedia), per cui che venga in mente ad un negro e non venga in mente a 200 scienziati della NASA...
Nel complesso il film è un bel passatempo, ma con forti dubbi sulle vicissitudini affrontate dai personaggi. Come accennato all'inizio, troppo simile a cast away.

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