9 giugno 2017

Sangue e Suolo.

Chiaramente non è facile ridurre un concetto così vasto in poche semplici parole, ma tenterò lo stesso.
Alcuni concetti li ho già espressi in passato quindi, per l'ennesima volta, passerò per il vecchietto che racconta le stesse medesime storie ad un pubblico stanco di sentirle o inesistente, ma a lui non importa perché nel raccontarle le rivive quelle storie, non le ricorda semplicemente.
Mi capita spesso di sentire persone che, banalmente, si lamentano del clima tetro, grigio e, a volte, malinconico di questa mia città. Ovviamente il concetto si amplia e si passa a lamentarsi dell'amministrazione (manco che nel resto d'Italia fosse differente), sostenendo che al sud tutto è diverso, più bello, migliore. Mi viene semplicemente da pensare e, a volte, dire: "ma perché ci resti? sei mica stato condannato a scontare una pena, qui, per cui devi restare a forza!". In altre occasioni ad essere migliore è il medio oriente o il regno unito, ma il mio pensiero resta il medesimo. Posso comprendere chi mantiene l'amore per la terra che ha lasciato per ragioni lavorative, ma non tollero chi sputa nel piatto in cui sta mangiando approfittando nella mia ospitalità. Soprattutto quando nel suo luogo di origine moriva di fame, ma aveva il mare, aveva il sole. Ti piace il mare fai il pescatore. Ti piace il sole stai nei campi a raccoglierne i frutti. Ma secondo me ti piacciono di più i soldi e allora vieni qua a pigiare sui tasti di un computer, a lamentarti perché, nella tua terra d'origine, non manca il lavoro, mancano i soldi sufficienti a placare la tua fame di comodità e vizi.
Potrei riconoscervi il merito di riuscire a mantenere un legame affettivo con la vostra terra, ma non posso perdonarvi di averla abbandonata alla sua miseria, anziché combattere per cambiare le cose.
Sicuramente possono esserci momenti difficili in cui la tentazione di scappare è forte, ma le radici di un albero fondano nella terra e anche se l'albero, come l'uomo, può essere sradicato e trapiantato non darà mai gli stessi buoni frutti.

Chi non si sente parte di una terra è giusto che l'abbandoni? Mi verrebbe da dire di no. Perché è frutto di una propaganda menzognera, in quanto c'è una certa differenza tra il turismo, le vane promesse della televisione e la realtà di vivere in una terra con una cultura radicalmente differente da quella a cui il sangue ed il suolo ci hanno legato. Quelli che, secondo un concetto tutto loro, vorrebbero abbattere le frontiere, non sentendosi minimamente appartenenti ad una nazione, e permettere il libero passaggio di, determinate, persone e merci, sono anche le stesse che da quella nazione non se ne vanno. Nell'epoca in cui viviamo, a differenza del passato, nella quale il mondo è a dimensione del piccolo uomo borghese, non è un impresa eroica lasciare una terra (qualsiasi essa sia) per trasferirsi altrove. Costoro, però, non lo fanno semplicemente perché nel loro paese appartengono a qualcosa di definito, di etichettato... sono qualcosa. Ma nelle terre in cui vorrebbero si trasformasse il mondo loro sarebbero uguali a tutti gli altri, non più "speciali" (se non per il colore della pelle) e probabilmente sarebbero spazzati via.
Concettualmente il sangue è innegabilmente legato al suolo. Il legame tra i due è più forte delle parole inutili e vacue con cui certi "ideologi" si riempono la bocca. Le bestie lo sanno, ma proprio perché lo sanno vanno fuori di testa alla domanda: "perché odi la tua terra e la tua razza?" sanno che quel legame non può essere spezzato e allora fanno di tutto per negarlo.
E combattono quelli che invece, questo legame, lo difendono strenuamente, perché gli ricordano costantemente quale pericolo corrono se il fumo nel loro cervello gli facesse abbassare la guardia che devono costantemente mantenere alta.
Essere legati al suolo non è una questione climatica, non è una questione "politica", ma è solo una questione d'identità, perché nelle nostre vene scorre il sangue degli eroi del passato, il sangue di chi (a destra come a sinistra) ha creduto e combattuto per creare una comunità, uno Stato, una Nazione in cui potersi identificare. Gli stessi banditi "partigiani" combattevano (erroneamente) per la libertà dell'Italia, anche se, taluni, avrebbero voluto poi condurla in schiavitù al bolscevismo.
Il sangue è indissolubilmente legato al suolo per tutte queste ragioni, ma soprattutto perché non può essere comprato con l'oro. Certi loschi figuri possono comprare la terra, barare con la storia, corrompere l'identità di un individuo, ma il suo sangue resterà tale finché non sarà distrutto. 

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