6 giugno 2017

Latte macchiato. Molto macchiato? Molto macchiato!

Con questa citazione del film "Arrapaho" degli Squallor (sappiate che se non vi ha fatto ridere, non riderete più in tutto l'articolo), si apre uno dei temi più caldi e agghiaccianti mai discussi.
Alcuni, soprattutto nella cosiddetta "Area" dell'estrema destra italiana, sono convinti che, senza l'alleanza con la Germania, il Duce avrebbe resistito più a lungo e, soprattutto, non avrebbe mai promulgato le leggi razziali. "Con i se e con i ma la storia non si fa" e "del senno di poi son piene le fosse", ma costoro semplicemente dimenticano, o fingono di non ricordare, che il ripudio della canzone d'epoca "Faccetta Nera", che gli "antifa" indicano come fulgido esempio del razzismo fascista (evidentemente non si sono mai presi la briga di ascoltare il brano o men che mai leggerne il testo), è stata una scelta doverosa per la tendenza di quegli Italiani di farsi la moglie abissina. Quindi, probabilmente per poter sdoganare in qualche modo il fascismo, costoro si distaccano dall'odio razziale di stampo germanico e, con una scrollata di spalle, si limitano a dire che ciò che viene detto sul Duce sono tutte menzogne della propaganda comunista.
A questo punto verrebbe da chiedere come mai, allora, a livello giuridico le due ideologie siano trattate allo stesso modo? Perché prendersi la briga di mentire sul fascismo e riportare una "verità" storica priva di prove concrete e fatta esclusivamente di testimonianze oculari (di parte)?
Ma questa è un'altra storia. La storia di oggi è che non esiste alcuna distinzione teorica tra le due ideologie, ma semplicemente una delle due ha avuto la forza, il coraggio, la libertà (non dovendo ospitare papi più o meno affini) di poter applicare fino al fondo le azioni necessarie per la salvezza del proprio popolo. Di fatto si tende a dimenticare che il Duce era un socialista e che la politica della Repubblica Sociale (non vi dice niente questo nome?) di stampo Nazionalista si può semplicemente riassumere in Nazional-Socialismo.
Ciò premesso, gli pseudo filosofi d'area, fanno spesso riferimento alla nocività del meticciato culturale. Ovvero il problema sarebbe la mancata integrazione degli immigrati (clandestini e non) extraeuropei che hanno usanze troppo diverse dalle nostre e provocano, in definitiva, la decadenza dei valori e dell'ideologie europee. Ovviamente è un problema riconosciuto a metà e affrontato all'italiana, sostanzialmente alla "figa di gatto" (o cazzo di cane, a seconda dei gusti pre o post 2000). Il meticciato culturale è un problema, naturalmente, ma è un problema nella misura in cui l'Europa ha dei valori da opporre all'invasione allogena (culturale e non). Ma dal momento che sono 70 anni suonati che la cultura occidentale è figlia della non-cultura americana fatta di fast food e ipermercati, di multisala e hamburger, di Halloween e black friday la maggior parte delle quali sono esportazioni che i migranti europei hanno portato in america e semplicemente sono tornati annacquati o ingigantiti (leggasi la festa di Ognissanti, il primo novembre è festa nazionale... gli hamburger che, tradotto in italiano sarebbero gli Amburghesi... ecc.). L'america che oggi fa tanto la grandiosa è una nazione di canaglie scappate dal vecchio mondo, per evitare pene severe (tipo quelle capitali) e noi prendiamo esempio, e rimproveri, da questi delinquenti. E vorremmo opporre la loro cultura annacquata di 300 anni ad una sanguigna quale quella millenaria del medio-oriente?
So che state pensando che mi sono convertito al "pellettesimo", ma prima di arrivare al fondo di questo scritto cambierete nuovamente idea.
Chiaramente una "non-cultura" non ha la minima speranza di "vincere", ma nemmeno di poter combattere, una cultura che, per quanto assurda e lontana dal nostro pensare, è comunque radicata profondamente nel popolo. Chiaramente chi non ha più ideali o valori, tipo le zecche in quanto figli del giudaismo marxista (come il cristianesimo) che li ha sedotti e abbandonati, preferiscono convertirsi piuttosto che soccombere nell'anonima apatia della "democrazia", da loro stessi promulgata a spron battuto. Va anche fatto presente che "quelli" il sangue nelle vene non lo hanno mai avuto e si odiano a tal punto da preferir difendere degli attentatori piuttosto che la razza alla quale appartengono (gli piaccia o no! ... e lo so che non gli piace per un cazzo).
Ma come ho detto la lotta al meticciato culturale è solo un pezzo della soluzione del problema, quando non è seguito dalla lotta al meticciato biologico. Come avevo scritto in passato gli stranieri che nascono in italia (volutamente minuscolo) se si sentono italiani è perché tanto a loro non cambia la vita continuando a vivere secondo le tradizioni del loro paese di origine trasmesse dai genitori (siano essi zingari o scimmie). Quelli che non si sentono italiani è perché non si identificano razzialmente nella popolazione. Poi ci sono i meticci a cui va posta un'attenzione particolare. Può darsi che quelli che sto per descrivere non siano la maggioranza, ma gli altri li devo ancora incontrare.
Quelli che non sono né carne né pesce, e sono al massimo verdura bollita, sanno perfettamente di non appartenere né a una stirpe né all'altra. Forse potrebbero anche sentirsi italiani dal momento di essere nati in questo paese, se essere italiani avesse un significato più alto che il nascere entro certi confini, ma dove essere pellet è molto più "figo" che essere bianchi, chiaramente questi "disintegrati" scelgono di stare dalla parte delle "coccole". Così chi nasce da un matrimonio misto anche se dichiara di essere italiano, in cuor suo sa di non esserlo e quando "sentirà" improperi razzisti proferire ai danni delle risorse arrivati illegalmente nel nostro paese si sentiranno di essere stati offesi perché ad essere imputato è il colore della loro pelle... anche nei casi in cui la percentuale di sangue bianco nelle sue vene li rende più chiari di certi Italiani.
Ma dicevamo che certi filosofi si riempiono la bocca del pensiero di Evola, Blondet e altri scrittori con la ferrea convinzione di essere immuni dal becero razzismo "dei peggio skin", sicuramente lo fanno a sproposito; probabilmente non li hanno letti come si deve; eventualmente citano quello che fa comodo alla loro finta verginità. Vero! Evola parlava di razzismo spirituale (ma strettamente legato al sangue e al suolo) e certo Blondet non le manda a dire ad Israele quando il suo comportamento è identico a quello dei nazisti che li hanno "sterminati".
Quindi cari "camerati" non c'è nessuna differenza tra voi e quelli che combattete se il risultato della vostra "lotta" è il medesimo di quella perpetrata dai "compagni". Forse ora molti di quelli che un tempo credevano bastasse essere cristiani per essere europei si stanno ravvedendo nel trovarsi in chiesa seduti , anziché accanto alla signora "Maria", vicini alla signora "bingo bongo", ma se la situazione è questa è perché ci avete messo del vostro prendendo le distanze da chi della Nostra Italia difendeva non solo i valori e la cultura, ma soprattutto il sangue e la stirpe. Recentemente mi è stato fatto notare che quello italiano è, storicamente, un popolo di froci. Non gli ho dato torto. Se si pensa alla storia italiana dal 1861 in poi, metà del tempo l'abbiamo passato a farci deridere e sfruttare peggio di quegli negri nelle miniere di diamanti, ma l'altra metà del tempo l'abbiamo passata a farci prendere a cannonate pur di mostrare quale fosse il nostro valore e da soli abbiamo affrontato e vinto battaglie che sembravano invincibili, la Nostra piccola Italia si è fatta valere in luoghi dove altri hanno solo riportato a casa i morti. Il nostro valore veniva riconosciuto in sale dove Principi, Re e imperatori discutevano quale sarebbe stato un valido alleato in guerra. L'Armir è stata annientata certo, ma perché non adeguatamente preparata. Mentre il corpo di spedizione alpino è rimasto imbattuto sul suolo di Russia.
Come detto la Storia d'Italia non inizia nel 1861, in quell'anno è stato solo aggiunto un capitolo.

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