Avevo già ipotizzato che
il "distanziamento sociale" sarebbe stato il nuovo mantra della
società liberista o liberal-progressista. In una società, già fortemente
caratterizzata dall'individualismo, si è andata ad aggiungere, scatenatasi
casualmente o (certamente) no è irrilevante, il distanziamento sociale. Il
povero governo non ne ha colpa, naturalmente ci ripeteranno, eppure per chi è
appassionato del gioco enigmistico unisci i puntini il quadro che si va
delineando è chiaro, pur non avendo tutti i puntini a disposizione.
Il meccanismo, come lo
scopo da esso derivante, è piuttosto chiaro, ma tocca partire da un po' più
indietro.
Andrò
spedito per quanto riguarda l'aspetto storico evitando, per tanto, gli autori
del quadro. Partendo dalla preistoria, momento in cui l'uomo comprese di essere
più forte se organizzato in gruppi numericamente maggiori, piuttosto che come singolo
individuo, la società umana si è evoluta secondo tale principio. Ovvero in
società sempre più strutturate tali per cui, dal nucleo famigliare, si è
passati alle tribù legate al villaggio, successivamente a gruppi ed agglomerati
urbani sempre maggiori sino arrivare alle città alle Regioni, ai Regni, agli
Stati, agli Imperi, ecc. A livello umano all'interno degli agglomerati urbani
ci si è evoluti in fazioni che hanno dato origine a Stati diversi o
semplicemente partiti diversi o, ancora, in comunità affini. Sempre comunque
accomunate da una stessa visione, una direzione comune in cui si voleva portare
il gruppo stesso per una maggiore prosperità.
Alle
visioni comuni sono subentrate le ideologie che, in certi casi specifici, non
rispondevano al vero fabbisogno della popolazione, ma era piuttosto
l'espressione tramite la quale una élite assumeva o deteneva il potere sulla
maggioranza della popolazione stessa.
Naturalmente
questo è emerso con un certo tipo di comunismo, ma divenuto più evidente con la
democrazia, in cui il benessere di tutta popolazione è diventato il benessere
della maggior parte dei votanti. Così sarebbe se tutti potessero accedere alle
urne e se gli "eletti" mantenessero le promesse elettorali, mente se
nel primo caso la colpa può essere parzialmente del popolo, che non si reca
alle urne, tale colpa va comunque condivisa con il secondo caso, quello in cui
i governanti, non mantenendo le promesse elettorali, fanno sì che il popolo
perda via via fiducia nell'utilità del proprio voto rinunciando a tale diritto.
Anche
questo aspetto rientra, perfettamente, nel meccanismo del neo-liberismo.
Infatti i governi, e non solo (rendiamoci conto di cosa sta facendo il papato
mentre leggete questo articolo), sono sicuramente spinti da interessi economici
più potenti del timore che possono nutrire dall'essere destituiti. Purtroppo
alla forca non li mandano da un bel po', a meno di aver preso parte a governi
nazifascisti in quel caso non ve la risparmieranno, per cui incappare nella
sfiducia del popolo, nella peggiore delle ipotesi, farà guadagnare ai politici
un vitalizio pensionistico dopo poco più di un paio d'anni di mandato.
Per
giungere a tale risultato sono bastati 75 anni di liberismo sfrenato in cui con
un bombardamento mediatico senza tregua, con un impennata negli ultimi 40 ed un
accelerazione negli ultimi 20, siamo giunti al punto da accettare acriticamente
ogni violazione dei nostri diritti fondamentali tramite la duplice leva emotiva
dell'antifascismo e della privazione di libertà che ne deriverebbe qualora
dovesse tornare. Ad oggi non c'è alcun partita dichiaratamente fascista, né al
governo né all'opposizione, eppure siamo stati privati dei nostri diritti
fondamentali proprio da coloro che si stracciano le vesti, in difesa della
democrazia, ogni qualvolta qualche goliarda si fa preparare una torna con sopra
una foto di Hitler o Mussolini. Come detto prima
il povero governo non ne ha colpa, c'era la pandemia. Facile montare il caso
che si vuole quando la propria menzogna è l'unica legittimata ad essere
divulgata. Un po' come, uscendo nuovamente dal tema, sulla seconda guerra
mondiale per cui la storia è quella e non può essere rivisitata, analizzata o
indagata se non a conferma della storia stessa.
Nello
scorso articolo ho riportato le fake news riguardo all'aumento di contagi dopo
la carcerazione in Germania (carcerazione che non c'è mai stata), oggi potrei
puntare il dito contro il governo che ha fatto sì che l'epidemia si diffondesse
per tutto il territorio, ancora una volta accusando di razzismo chi
(semplicemente) utilizzava il buon senso pur di incutere sufficiente terrore
nella popolazione che appunto ha accettato acriticamente (o borbottando in
stile Italia post inquisizione) ogni privazione.
Qual
è quindi lo scopo di tutto questo? Il vecchio, e pur sempre attuale, dividi et
impera (dividi e governa) il popolo raccolto in gruppo è troppo pericoloso per
i detentori del potere (le grandi rivoluzioni ne sono un fulgido esempio)
soprattutto se guidati da un capo capace. Se diviso in gruppi contrapposti
(meglio se in lotta tra loro) lo sono meno. Preso come individuo isolato se ne
può disporre come meglio si crede.
Così
il distanziamento sociale, per ora spacciata per nostra necessità, potrebbe
diventare una realtà permanente anche se non nell'immediato futuro. In questa
occasione valuteranno quanto possono tirare la corda e, se il popolo non
inizierò ad opporsi, anche solo deambulando "strafregandosene"
dei divieti per il paese la "fine pena mai" di cui parlavo ieri
diventerà una realtà prima del previsto.
Già
diverse aziende, con il diktat dei grandi gruppi finanziari, stanno mettendo in
giro pubblicità regresso riguardo all'obbligo morale del restare a casa per il
bene della Nazione e della nostra salute. Certo non andrei a ballare la Salsa
con tutti gli ospiti di un lazzaretto o con i peggio malati in terapia
intensiva, ma ciò non significa che sia disposto a cedere in nome della salute
fisica, la mia sanità mentale.
Non
è un caso infatti se nella riforma costituzionale, proposta da Renzi e soci,
viene introdotto il concetto, inesistente sul territorio Italiano, di Province
autonome. Separazione dando i contentini provinciali chi si incula di cosa
succede nella provincia vicina, figurarsi a livello nazionale.
La
riduzione della forza del popolo in piccoli gruppi controllabili che porterebbe
al risultato finale "Salva l'umanità... standone il più lontano
possibile!" (World Health Organization).
L'individuo
isolato, controllabile (tramite immuni, l'app per il tracciamento dei contatti,
il braccialetto elettronico che vibra se ti avvicini a meno di un metro da
un'altra persona, ecc) ed eventualmente confinabile qualora uscisse o non si
sottoponesse agli strumenti di controllo ora consigliati in futuro
(probabilmente) obbligatori.
Nessuno
di noi ha attività così gravi da dover essere tenute nascoste, ma nel momento
in cui l'assembramento diventa un reato (ancora una volta un esplicito richiamo
a quel fascismo tanto ripudiato) l'idea che possa venir arrestato se mi
incontro con un paio di amici per una "birretta" mi offende. Mi
offende anche di più l'idea di essere controllato per il semplice fatto che ho
non ho scelto di avere una vita pubblica in quanto amante della mia privacy.
L'idea
che la mia vita possa essere passata al microscopio, come su FB, e poi, magari,
venduta al miglior offerente per questioni di mercato, mi fa incazzare.
Ad
ogni modo più sento parlare i politici di libertà, più mi rendo conto che
questa mi viene tolta a colpi di dcpm, di slogan, di bombardamento mediatico e
indottrinamento sociale. Ogni giorno mi sento sempre più in quella società
descritta da Orwell, con la sola differenza che, per ora, ci
illudono con una parvenza di libertà e mi spiace, davvero, per quegli stolti
che sono ancora convinti che Noi, la generazione nata dopo il '45, la dittatura
non l'abbiamo mai vista... quando in dittatura ci siamo e ci hanno trascinato
proprio "loro" che da essa dicono di volerci proteggere.
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