Naturalmente le religioni semitiche intendono, dopo aver distrutto tutta la biblioteca ed i vari archivi dei vasti imperi pre-cristiani (ellenico-romani), farci intendere che questa pratica era già in uso nei tempi antichi. Così la loro meschinità poteva essere, tranquillamente, assorbita dalla plebe in buona parte ignorante. Come si sia arrivati, o meglio, passati dalla tradizione romana all'usanza "donna schiava zitta e lava" (anche se taluni preferiscono la versione più volgare)?
Nella Tradizione (sì proprio quella che alcuni scrivono con l'iniziale maiuscola salvo poi tradirla alla prima occasione utile) i compiti, i ruoli, ma anche il valore tra uomo e donna erano ben definiti e accettati, che non significa tacitamente tollerati sotto la costante minaccia di percosse (per quanto mi è dato di conoscere almeno, ma più avanti avremo forse il tempo di approfondire). Infatti proprio per il ruolo della donna nella natura, questa era un bene prezioso da proteggere non certo da mandare, in qualsiasi epoca, a spasso in mezzo ai mille pericoli. Nella preistoria i grandi predatori e le tribù rivali, nell'era antica le guerre per il territorio e via discorrendo. Questo non aveva nulla a che fare con una certa cultura per cui le donne non sono in grado di fare nulla se non le faccende domestiche che, in alcuni casi, andrebbero per altro anche rimossi dall'elenco in questi tempi di veline, influencer e altre mignotte che campano postando foto in abiti succinti, quando sono indossati. Questa è l'altra faccia del femminismo moderno che non tiene minimamente conto del fatto che i tempi moderni non ci ha solo privato delle grandi ideologie (anche se dell'ultima rimasta farebbero volentieri a meno), ma soprattutto dell'interesse verso di esse. Ragazzi e ragazze, oggi, concorrono per trovare un posticino comodo nel mondo dello spettacolo indipendentemente dallo strumento di diffusione.
Il lasciare a casa i figli e le donne, ripeto, non era un considerarle inferiori bensì proteggere il bene più prezioso che una società potesse avere, le genitrici di vita e la generazione successiva. Per trovare conferma in queste parole basti immaginare, ad esempio le spedizioni marittime dei vichinghi che, seppur marinai esperti, impiegavano alcuni giorni solo per lasciare la sicurezza dei fiordi scandinavi e solo successivamente affrontare il mare aperto (l'oceano) per raggiungere le coste dell'Inghilterra, della Francia, del mediterraneo, del mar nero ecc. queste spedizioni spesso duravano mesi o settimane e venivano intraprese in primavera (il momento più delicato per l'agricoltura salvo casi eccezionali). In questo lungo periodo i campi non venivano abbandonati a loro stessi, ma erano accuditi dalle donne rimaste a casa con i figli. Questo significa che le donne portavano avanti la vita dell'intera comunità mentre gli uomini erano in giro ad ammazzare e a farsi ammazzare, in cerca di fortuna e gloria, in qualche parte del mondo. Questo è l'esempio più classico, ma ci sono altri lavori, come la sartoria, la tessitura, ecc. che nelle società antiche (in particolare quelle mediterranee) erano di competenza delle donne. Questo loro essere centro della società si sposava con il ruolo di genitore in quanto erano, spesso, attività che venivano svolte in casa o nei pressi della propria abitazione.
I figli venivano cresciuti dalle madri, ma educati comunque ad essere uomini, in quanto l'educazione era in funzione di tutti gli Déi e non solo del dio senza nome a cui i cristiani (o meglio gli ebrei che si sono inventati il cristianesimo) hanno negato l'aspetto guerriero.
La distruzione di quel tipo di società ha portato all'imposizione di una società in cui la donna serviva a due cose servire il marito o morire sul rogo come strega. E fa quasi raccapriccio, ma sappiamo che il femminismo (non le donne), nemmeno quello originario, fosse dotato di grande intelletto, se si ripensa ad alcuni degli slogan femministi dell'epoca quali ad esempio "l'utero e mio e lo gestisco io!!!" per combattere la legge anti-aborto. Può starmi bene che si voglia protestare contro una legge che dice alla donna cosa fare o no della propria gravidanza, ma di fatto questo tipo di messaggio ha portato, soprattutto in quegli anni, al concetto per cui una donna per essere libera debba essere libertina e a sacrificare la propria maternità con la carriera. Un altro slogan era "maschi tremate le streghe son tornate!!!" a totale sfregio delle donne innocenti che sono morte sul rogo accusate ingiustamente di stregoneria. Questo tipo di atteggiamento è sopravvissuto nel tempo ci sono infatti molte donne, o comunque ragazze, che si identificano in questo tipo figura creazione proprio del periodo in cui il patriarcato ha raggiunto i punti più elevati della propria bassezza.
Ancora una volta nei tempi antichi alle donne era concessa la "metà" del cielo in cui "l'astro", a loro dedicato, aveva il maggior splendore. Infatti mentre il culto maschile era solare, quello femminile era lunare, proprio in virtù del fatto che la loro "natura" è basata sul "ciclo" lunare. Ovvero non è un caso se, in condizioni normali, il ciclo mestruale delle donne è di 28gg e non di 30/31 in funzione delle manie di grandezza di Gregorio che ha rivoluzionato il calendario Giuliano che, come in altre culture europee si basava su mensilità lunari e non solari. Anche se può sembrare fuori tema, la suddivisione dell'anno in mesi lunari, anziché solari, è la dimostrazione, o almeno una prova a suo favore, di quanto fossero importanti le donne nella vita sociale dell'epoca, prima di diventare delle specie di prostitute, tutti o quasi i tramiti tra gli Déi ed il popolo erano donne. Se si pensa alle Vestali che "Nella Roma antica, sacerdotessa addetta al culto di Vesta, custode del fuoco sacro e legata allo stato di verginità come stato sacrale.", dove il fuoco sacro (che tuttora arde nell'Urbe seppur con un significato completamente distorto) era il fulcro della religiosità e della potenza militare, economica e sociale di Roma... ed era affidato ad un gruppo di donne (per anticipare i maligni hanno servito bene per millenni e la caduta di Roma è dovuta alla nefasta influenza giudaico-cristiana che ne ha distrutto lo spirito). Le Valchirie è "Nome delle divinità femminili guerriere della mitologia germanica, al servizio del dio Odino; loro compito era quello di accompagnare nel Walhalla gli eroi caduti in battaglia." l'importanza di queste donne non è fine a sé stesso in quanto, lo scopo di portare gli eroi nel Valhalla, è strettamente legata al Ragnarok in cui i guerrieri combatteranno al fianco di Odino nella "fine del mondo" (anche se sulla "fine del mondo" ci sarebbe da dire altro in separata sede). La città di Atene deve il suo nome ad "Atena, figlia prediletta di Zeus, è la dea greca della sapienza, delle arti e della guerra. Dea guerriera e vergine, ha varie funzioni: difende e consiglia gli eroi, istruisce le donne industriose, orienta i giudici dei tribunali, ispira gli artigiani, protegge i fanciulli." Questi sono solo alcuni esempi, come lo erano nello scorso articolo per la posizione della donna (in particolare nel medioevo, ma non solo) nella cultura semitica e derivante, della figura della donna nella cultura europea prima del cristianesimo. Infatti anche se il cristianesimo ha conosciuto la Scandinavia solo intorno al 1300 (con le prime conversioni dei re Vichinghi) la loro cultura era sicuramente precedente tant'è che la loro ferocia era già nota ai preti cristiani nella Gran Bretagna a cavallo della caduta dell'impero.
Quello che è passato, sulla figura della donna, in quel periodo è che le donne fossero sostanzialmente delle schiave sessuali di cui era lecito abusare, rapire o uccidere. Non mi sento di affermare che si possa trattare di propaganda dei vincitori per giustificare l'aggressione a certe popolazioni definite barbare (nonostante fossero state parte dell'impero romano), ma diciamo che stride molto con l'importanza che la donna ricopriva in quella società o, nel caso fosse tutto vero, fosse arrecare danno alla popolazione sconfitta distruggendone, simbolicamente, il "fuoco sacro".
Nell'età moderna, anzi contemporanea, l'ultimo esempio di questa super-civiltà nei confronti della donna (mi scuserà la Boldrini), pur con i limiti di un epoca già decaduta, è stata la Germania Nazionalsocialista in cui, come avevo spiegato più dettagliatamente in un articolo precedente... (https://insanityhellraiser.blogspot.com/2019/03/donne-e-armi.html), la donna poteva essere ciò che la sua capacità e le sue ambizioni le permettevano di essere dalla madre casalinga, con tanto di medaglia (disegnata da Hitler in persona) per le madri del Reich, alla collaudatrice di aerei purché le loro capacità e ambizioni, come detto, le sostenessero. In una società come quella non era facile, a differenza dell'era antica, portare i propri figli al lavoro oppure operare la scelta di avere sia una carriera che una famiglia. Lo stesso Führer, rimanendo fedele alla causa, prese moglie (sposandosi con quella che fu considerata la sua amante per lungo tempo) solo quando dismise la sua carica politica affidando la guida del Reich, ormai morente, all'ammiraglio Dönitz.
Oggi purtroppo tempo e denaro non consentono di non operare una scelta tra vita privata e lavoro, se si vuole seguire personalmente la crescita dei propri figli... se invece li si mette al mondo per farli cresce poi ai nonni (nel migliore dei casi) a delle radical chic nel caso peggiore è un altro discorso. Perché la scelta di scegliere tra carriera e famiglia deve allora ricadere sempre sulla donna?
Le ragioni principali sono tre. In primo luogo perché la donna ha gli "strumenti" la nutrizione e la protezione dei figli, infatti il bambino tramite il latte materno assimila, oltre ai nutrimenti, anche gli anticorpi della madre. La seconda è giuridica, infatti le leggi italiane non danno la stessa quantità di maternità al padre o alla madre, se la madre può assentarsi dal lavoro fino al compimento del primo anno di età, al padre sono concessi soli 3 mesi (proprio perché viene a mancare la componente di svezzamento della prole). La terza è, perdonatemi ma è una considerazione brutale quanto necessaria, una questione di profitto aziendale. Un'azienda, posta di fronte a due candidati di sesso biologicamente opposto con le stesse capacità e stessa richiesta economica, sarà portata, anzi praticamente costretta, a scegliere il candidato uomo, ma non per sessismo, ma per una questione di costi. In quanto se una donna restasse di avere un figlio l'azienda sarebbe costretta a mantenerne il posto per tutto il periodo della gravidanza. In ottica moderna questa è una scelta obbligata, per chi pone al primo posto la vita privata è un'immane stronzata, ma così è.
Piuttosto se proprio le femministe moderne volessero portare avanti una battaglia sensata, potrebbero optare per far guadagnare, a quei mariti che lo desiderano, la parità di trattamento in termini di maternità (se le mie informazioni al riguardo sono aggiornate all'ultima minuta), non certo mettere "*" al posto di "o" sui moduli di autocertificazione.
In definitiva quella che in passato era una dicotomia, ovvero una perfetta suddivisione dei ruoli tra l'uomo e la donna dettata dalla natura di entrambi, ora è diventata la lobotomia di una civiltà morta che non ha più nulla a cui aggrapparsi e rischia, in buona sostanza come fa la Boldrini, di attaccarsi al cazzo. Ovvero di attaccare le briciole di una mascolinità ormai castrata nell'era degli omuncoli che passano in bagno più tempo delle donne (che sono donne). Questa castrazione si ripercuote, ancora una volta, sulle stesse che sono convinte che la parità tra i sessi passi attraverso l'inversione dei ruoli, salvo poi rimpiangere l'incapacità o la non volontà degli uomini di corteggiare, l'incapacità dei gesti romantici da film rosa, ecc. ma questo tema non è solo legato al femminismo che ha distrutto tali capacità dicendo, man mano, alle donne di conquistarsi gli spazi, anche quelli che non desiderano affatto avere, ma è una altro tema che andrebbe approfondito.
Fine.
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