2 aprile 2020

Quando la dicotomia diventa lobotomia - Parte Prima.

Ci tengo a precisare subito che questo non è un articolo a favore del maschilismo, del patriarcato o di qualunque altra forma discriminatoria che voglia far pendere, un ipotetico ago della bilancia della società, verso l'uomo anziché che verso la donna. L'intento è spiegare, una volta in più, quale sia dal punto di vista Tradizionale il ruolo della donna e dell'uomo nella Natura ed il perché la Boldrini non capisca un cazzo.
Lo spunto per questo articolo arriva dalle priorità che, certe frange rosso/rosso scuro, hanno anche in momenti come quello in cui ci troviamo a vivere in questi giorni. Se da un lato "gli amici si vedono nel momento del bisogno" (ovvero se si è in difficoltà chi ci da un aiuto, indipendentemente da quanto grosso sia l'aiuto di cui abbiamo bisogno, quello è un amico gli altri sono solo conoscenti), allo stesso modo "nel momento del bisogno si vedono le priorità delle persone". Senza fare troppa politica, in un articolo che non verte in tale direzione, nel momento di crisi tutte le forze politiche si sono messe a disposizione dell'incapace governo per portare il proprio contributo al fine di arginare e superare la crisi epidemica, mentre avrebbero potuto approfittarne per mettere in mostra le troppe lacune e incompetenze di un governo assolutamente inadeguato al compito che si è assunto... guidare l'Italia.
Dalle femministe PiDiote non mi aspetto certo che di punto in bianco (se citare il colore bianco non offende troppo la loro patetica sensibilità multietnica ed etnomasochista) smettano di essere del PD, ma si può sperare che degli esseri umani capiscano la gravità della situazione e decidano un ordine diverso della propria esistenza... sopravvivere, a me sembra, leggermente più importante che declinare con asterischi il modulo di autocertificazione per gli spostamenti che, in tutte le sue numerose varianti, è stato modificato e non riscritto e, conseguentemente, è rimasto declinato al maschile. Tale esigenza (dopo la tempesta di merda che si è abbattute sulle femministe PiDiote) è stata ripresa e modificata da Laura Boldrini che, una volta in più rispetto a ieri, ha perso un'occasione per tacere e fare, così, bella figura ed ha preferito invece intervenire sul tema suggerendo invece la doppia declinazione (maschile/femminile)*.
Come anticipato questo articolo non vuol essere un attacco al femminismo, semplicemente perché il femminismo non avrebbe ragione di esistere se non nella misura in cui la natura ha già stabilito per genere umano. Come sostengo sempre e sempre sostenuto alle donne è stato dato il dono più grande che si possa dare ad un essere vivente, ovvero, la capacità di generare la vita. Questo le accomuna in modo perfetto alla sfera del Divino (sia esso dio o siano essi Déi o Dée) e questo privilegio non è concesso a nessun altro. Non ricordo se tale espressione "Una donna diventa madre molto prima del parto" fu pronunciata da qualche filosofa o se l'ho sentita in qualche film, ma per certi versi questo è assolutamente vero. Dal punto di vista puramente biologico già al momento del concepimento (ovvero quando l'uomo sta andando in cucina a prepararsi un panino) la donna avverte i primi cambiamenti del proprio corpo a cui, nell'estasi (spero per lei) del momento non da molta importanza, poi subentrano altri cambiamenti, sempre fisiologici, prima di giungere al punto in cui il bambino, quasi completamente sviluppato, inizia a muoversi all'interno della pancia materna. Mentre l'uomo (medio) è ancora lì alle prese di capire perché accidenti si ritrova a comprare dei funghetti sottolio alle 2 del mattino. Dal punto di vista psicologico, la donna diventa madre nel momento in cui si innamora dell'uomo (o omuncolo) che incrocia la sua strada allora inizia a prendersi cura di lui e lo farà finché ne è innamorata e/o (l'uso migliore che si possa fare delle alternative) fino al momento in cui avrà un figlio/a da crescere. 
Quello che rimprovero al femminismo (dagli arbori degli anni 60 ad oggi) è il fatto di aver, volutamente, rinunciato a questo privilegio per mettersi in competizione con l'uomo a cui, il femminismo stesso, rimprovera una scarsa attenzione verso la propria controparte. Dalle lotte, giuste, sulla parità di trattamento sul posto di lavoro, si è passati alle patetiche discussioni di genere sulle certificazioni. Sicuramente complice, di questa sciagura, è la totale mancanza di obbiettivi Veri di questo secolo e delle ultime due decadi del secolo precedente. Parità di diritti, parità di trattamento sul posto di lavoro, ecc. non sono certo paragonabili (come lotta) all'avere un asterisco al posto del finale di una parola declinata nella lingua italiana*... eppure è di questo che parlano le femministe moderne. 
Come ho detto in altri articoli, e affronteremo meglio nei prossimi capitoli di questo scritto, buona parte dei preconcetti della donna massaia vista e trattata come una schiava, sono l'eredità che ci hanno lasciato le religioni e culture semitiche (arabo-giudaiche, ma anche quella cattolico-cristiana) che la Boldrini dipinge come un radioso futuro per il nostro paese. Non si illuda, l'ex Presidente della Camera, che il quasi milione di musulmani giunti in Italia siano tutti illuminati e pervasi da sentimenti femministi, molti di loro vedono ancora la donna come una loro proprietà (parlando degli uomini ovviamente) e gli altri tribali dell'africa sub-sahariana non sono da meno. Le eccezioni esistono? Sì naturalmente, così come esistono anche tra quanti sono cresciuti in una società cattolico-cristiana negli anni precedenti al pontificato di Bergoglio. 
Nello stesso tempo, nella battaglia femminista, viene imputato all'uomo (capo di una nazione) di scatenare guerre per una presunta "gara a chi ce l'ha più lungo" anche se questo fosse vero una guida interamente femminile non sarebbe certo diversa. Rifacendomi alla stessa comicità (a cui si riferiscono certe femministe comiche che fanno tale battuta), se gli uomini scatenano guerre per un eccesso testosteronico... cosa è in grado di fare un intero parlamento "rosa" in crisi ormonale pre..., post... o mestruale (durata media dai 10 ai 15gg)? Cosa dire al riguardo dell'invidia, e le rivalità, che, alcune donne, provano nei confronti delle proprie "rivali" in amore? Anche in questo caso le eccezioni sono all'ordine del giorno, così come vi sono tra i governanti maschi, ma evidentemente gli innumerevoli volumi che compongono la saga di "DUNE", non è giunta all'attenzione delle femministe moderne in cui venivano mescolate e portate al proprio massimo splendore una società matriarcale all'interno di una cultura decisamente arabeggiante, la scelta di un pianeta totalmente desertico come fulcro di un impero galattico non è certo casuale, ma è solo una goccia nell'oceano di riferimenti alla cultura araba presente negli scritti di Frank Patrick Herbert.
Sicuramente l'argomento è vasto e le parti cruciali devono ancora essere affrontate ed è per tale ragione che mi riservo, sin d'ora, la possibilità di preparare altri scritti sull'argomento.

*
- La declinazione al maschile "Il sottoscritto... nato a... ecc.";
- La declinazione alla Boldrini (che da diversi decenni è in uso nelle certificazioni e comunicazioni verso la pubblica amministrazione) "Il/La Sottoscritto/a... nato/a a... ecc.";
- La declinazione presentata sulla pagina fecebook delle femministe PiDiote (rimossa dopo la tempesta di merda arrivata dalla rete) "L* Sottoscritt*... nat* a... ecc." tra l'altro mostrando una notevole ignoranza visto che in italiano non esiste ed un errore usare "Lo sottoscritto che, i non giraculo, dovrebbero sostituire all'asterisco.

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