23 aprile 2020

MES: sì o no? Qual è la risposta corretta?

Oggi quell'infame e vile traditore di Conte "andrà" (in video conferenza) al consiglio europeo a discutere il piano migliore per l'Italia al fine di far resuscitare una Nazione il cui piano produttivo ed economico è sepolto, almeno, dal 2002 (anno in cui Prodi ci ha trascinato nella moneta unica).
Nonostante le sue assicurazioni e gli attacchi all'opposizione, alla vigilia di pasqua, se ne tornerà a casa con un'unica risposta. Sì al MES. Anche se, sia lui che Di Maio, ci spergiurano che non ne chiederanno l'attivazione per l'Italia, resta il fatto che è stato discusso, è stato approvato (light o non light le modifiche portate al MES sono cosa fatta per l'Europa) e di sicuro la BCE non ha alcuna intenzione di farsi carico dei debiti dei paesi del sud, indi per cui (ammesso che vengano discussi gli eurobond o di altri strumenti ipotizzati, suggeriti, desiderati) il "nostro" premier tornerà a casa sollevando il premio di consolazione cercando di farci credere si tratti della coppa campioni vinta in una doppia finale contro l'Ajax ed il Bayern Monaco. La verità è che, probabilmente, non porterà a casa nemmeno la medaglia di legno (quella che si assegna a tutti quelli che ci hanno provato in tutti i modi, ma non c'è proprio stato verso).
MES sì o MES no dunque?
MES assolutamente sì ovvero, prima che mi veniate a prendere a scarpate nel culo, il MES è una realtà dal 2012 che ha già operato così brillantemente, quando ha soffocato la Grecia, che dubito fortemente che sia nelle intenzione degli avvoltoi (definire falchi chi spolpa le carcasse è un oltraggio) della finanza internazionale di privarsi di un simile strumento. Di conseguenza nelle riunioni di questo MERDAviglioso 2020 (anno bisesto anno funesto) non si sta discutendo se togliere o lasciare in vita il MES, ma semplicemente se e come infilarlo nel... portafoglio degli stati membri che sono con l'acqua alla gola, e noi ce l'abbiamo da quasi 20 anni.
Per cui aldilà delle botte in testa prese da Salvini, che dai suoi social accusa Conte di essere statalista e lui propone, per contro il liberismo... qualcuno gli spieghi, se i dati di accesso ai suoi social non erano conservati nelle banche dati che son state attaccate da hacker fascisti durante la notte, che la situazione è, o dovrebbe essere inversa... anzi no... in realtà sono tutti liberisti. "Coronavirus: violati dati di Fondazione Gates, Oms e Laboratorio Wuhan [...] Risulta confermata la notizia anticipata alcune ore fa dal Washington Post: quasi 25.000 e-mail, password e documenti apparentemente classificati della Fondazione Gates, dell'Organizzazione mondiale della sanità e dell'Istituto di virologia di Wuhan, in Cina, sono stati pubblicati su siti legati all'estrema destra, prima di essere condivisi sul sito di archiviazione Pastebin, nonché su Twitter e Telegram." (fonte Rai news) esattamente l'estrema destra, che per anni è stata ridotta al ruolo di meri picchiatori da stadio incapace di formulare pensieri più elevati di "Calcio, Birra e Oi!" sono appena stati promossi ad hacker capaci di bucare tre siti di livello internazionale (immagino che non sia un'impresa memorabile come intrufolarsi nel sito dell'FBI... però...).
Sostanzialmente oggi il presidente del consiglio, va in Europa a siglare ufficialmente un accordo che, di fatto è stato già accettato e hanno voglia a dire lui, Gualtieri e Di Maio che nessuno ne chiederà l'attivazione. Con un mastodontico sforzo di bieca incoscienza, posso anche arrivare a credere che "oggi" nessuno lo attiverà, così come nessuno (dicono) ne ha chiesta l'attivazione nella settimana "santa" (quella che per i cristiani precede pasqua), ma data la situazione attuale, e quella che si sta paventando, non è questione di se, ma è solo questione di quando.
Nella famosa fase 2, in cui pare ci sarà la libera circolazione all'interno del proprio comune mentre per gli spostamenti tra comuni diversi sarà consentita per valide ragioni (purché all'interno della stessa regione), è già sicuro che nella capitale il 40% degli esercizi commerciali (i negozi a cui sarà consentito tornare in attività) non riapriranno. "Ieri RomaToday riportava una stima di Cna Roma seconda la quale la percentuale di imprese destinate a non riaprire si aggira intorno alla drammatica cifra del 40%. Le categorie maggiormente piagate saranno il commercio e le gelaterie, seguiti a breve distanza da ristorazione, acconciatura, estetica e toelettatura di animali «con una stima di chiusura che si attesta intorno al 30%». Spiega la Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa: «Facile immaginare cosa significhi questo: rischio elevato di perdite significative di professionalità ed eccellenze, di posti di lavoro con il risultato di avere sempre più imprenditori e famiglie costretti ad indebitarsi per sopravvivere»." (fonte Il Primato Nazionale)
Perché non riapriranno? Banalmente perché il governo ha promesso tanto su twitter, ma fatto un cazzo in aula di consiglio dei ministri (dal momento che al parlamento nelle prime settimane di emergenza non sono state nemmeno aperte le porte). Tutte le promesse, delle briciole, a sostegno delle imprese, e della cassa integrazione per i dipendenti, non sono mai state attivate, ancora una volta, banalmente perché non ci sono i soldi.
Sarà solamente un caso che i 35 miliardi, con cui Gualtieri pensava di fare come gesù con pani e pesci, corrispondano esattamente ai 35mld che l'UBE ci presterebbe in caso di attivazione del MES. Eppure, qualora sia davvero una strana coincidenza, la puzza di sterco che proviene dai comunicati ufficiali del governo è davvero significativa.
Conte continua a rimandare l'inevitabile? Se continua a rivolersi all'Europa in cerca di aiuti che, se arriveranno, non potremmo usare se non guadagnandoci una Troika, sì sarà inevitabile. Infatti alla versione "light" del MES noi potremo accedere soltanto per affrontare l'emergenza sanitaria che, seppur non passata, sta lentamente e faticosamente rientrando (anche grazie alla strordinaria disciplina dimostrata dalla maggior parte dei cittadini del nord Italia, che ricordo finisce a La Spezia), per quando arriveranno i soldi del MES, diventeranno immediatamente i 35mld della troika, dato che non serviranno per la sanità, mentre ci serviranno per rilanciare l'economia.
MES sì o MES no dunque?
L'unica risposta seria a questa domanda sarebbero due, nessuna delle sue praticabili da questi "euroinomani" del governo. La prima fare come la Germania che, infischiandosene delle restrizione sull'immissione di denaro pubblica nell'economia del paese, ha iniettato 500mld per far fronte alla crisi economica che "avrebbe" potuto (all'epoca) verificarsi a seguito della crisi sanitaria mondiale.
Oppure uscire dall'Europa senza voltarsi e, nel momento in cui questi si presenteranno a chiederci di saldare i nostri debiti nei confronti della BCE, ricordargli la solidarietà che ci hanno dimostrato nell'affrontare l'emergenza migratoria, la solidarietà che ci hanno dimostrato nell'affrontare la crisi economica del 2008, l'inutilità che ha dimostrato nelle crisi geopolitiche, uno Stato sovrano (da tutti i paesi democratici tacciati di essere una dittatura) la Russia che invade uno Stato sovrano europeo (seppur non membro dell'unione) l'Ucraina e nessuno fa niente se non dire "è sbagliato!" (persino l'ONU*).
Ebbene con 'sti pagliacci non andremo da nessuna parte... se non sul deep web a venderci verginità anali e organi interni in esubero.

*Andrebbe ricordato che l'ONU, erede della società delle Nazioni, è nato per evitare una nuova guerra mondiale, per impedire un nuovo Hitler. Eppure, seppur con le dovute differenze, Hitler aveva iniziato occupando (militarmente) la Renania, poi ha annesso l'Austria (con il tacito consenso dello stato Asburgico), poi i Sudeti ed infine, dopo aver richiesto, senza ottenere, Danzica ha invaso la polonia e provocato la seconda guerra mondiale. Ebbene con una logica simile, ovvero sfruttando il separatismo delle popolazione in regioni chiave al proprio confine, la Russia di Putin ha inglobato Ossezia del Sud e Abcasia, in Georgia, e la Crimea in Ucraina.

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