Mentre gli italiani avevano già le valigie pronte per celebrare il ponte del 1° maggio, nonostante la "Fase 2" non sarebbe iniziata che il 4 dello stesso mese, sui social si scatenano e si sprecano i meme a fronte delle dichiarazioni di Conte. Infatti mentre si ancora si spara dalle finestre di Napoli, come per festeggiare il capodanno, dalla squadra di esperti al soldo di Conte arriva una doccia fredda.
In cosa consisterà la fase 2?
Quanti speravano appunto che tutto fosse finito, a livello di restrizioni alla libertà personale, il primo ministro sostanzialmente fa, ancora una volta, un copia incolla delle restrizioni della fase uno e corregge solo le critiche più aspre.
Infatti nella fase 2, stando alle sue dichiarazioni, non si avrà una completa e libera circolazione all'interno delle regioni, bensì circolazione all'interno del proprio comune, per andare a far visita a parenti e congiunti, per svolgere attività motoria e sport (cosa che nella fase 1 non era permessa nonostante le contrastanti dichiarazioni degli esperti di governo), ma con le dovute cautele ovvero indossando guanti e mascherina e mantenendo il distanziamento sociale (più sento ste parole più strofino la Luger) che, in caso di sport, passa da 1 a 2m di distanza.
Cosa significa libera circolazione?
Sostanzialmente che ci si potrà stare all'interno del comune (allontanandosi dal limite dei 200m da casa), senza l'autocertificazione, mentre per gli spostamenti tra comuni (all'interno della stessa regione) sono consentiti per comprovate ragioni... lavorative, di salute, ecc.
Mentre lo spostamento tra regioni è ancora vietato se non per comprovate ragioni... lavorative, di salute, ecc.
Di fatto specificare che ci si possa spostare all'interno della propria regione con comprovate ragioni o vietarlo tra regioni se non per comprovate ragioni... non cambia nulla. Infatti, in entrambi i casi, la circolazione al di fuori del proprio comune, resta ancora avvolto nel mistero se è di domiciliazione o residenza, è vietata se non per comprovate ragioni. Di fatto, rispetto alla fase 1, non è cambiato nulla per il cittadino che la domenica volesse portarsi la Belva sui monti a meno che i monti non siano nel comune di residenza.
Lo stesso vale per i "fidanzati" che sono stati separati all'inizio della reclusione in quanto residenti in comuni diversi, infatti non è chiaro se questi possono essere considerati "congiunti" dal momento che decisamente non sono parenti?
Per trovare la parola congiunti tocca andare a scomodare l'articolo 307 del codice penale approvato con Regio Decreto il 19 ottobre 1930 (entrato in vigore il 1° luglio 1931)
"Art. 307.
(Assistenza ai partecipi di cospirazione o di banda armata)
Chiunque, fuori dei casi di concorso nel reato o di favoreggiamento, da' rifugio o fornisce il vitto a taluna delle persone che partecipano all'associazione o alla banda indicate nei due articoli precedenti, e' punito con la reclusione fino a due anni.
La pena e' aumentata se il rifugio o il vitto sono prestati continuatamente.
Non e' punibile chi commette il fatto in favore di un prossimo congiunto.
Agli effetti della legge penale, s'intendono per prossimi congiunti gli ascendenti, i discendenti, il coniuge, i fratelli, le sorelle, gli affini nello stesso grado, gli zii e i nipoti: nondimeno, nella denominazione di prossimi congiunti, non si comprendono gli affini, allorche' sia morto il coniuge e non vi sia prole."
Modificato il 27 gennaio 2017 (ovvero per 87 il nostro codice penale era basato sulle leggi fasciste, ma vediamo la modifica del testo) in questo modo
"1. Al codice penale, approvato con regio decreto 19 ottobre 1930,
n. 1398, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all'articolo 307, quarto comma, dopo le parole: «il coniuge,»
sono inserite le seguenti: «la parte di un'unione civile tra persone
dello stesso sesso,»;"
ovvero
"«Art. 307. (Assistenza ai partecipi di cospirazione o
di banda armata). - Chiunque, fuori dei casi di concorso
nel reato o di favoreggiamento, da' rifugio o fornisce
vitto, ospitalita', mezzi di trasporto, strumenti di
comunicazione a taluna delle persone che partecipano
all'associazione o alla banda indicate nei due articoli
precedenti, e' punito con la reclusione fino a due anni.
La pena e' aumentata se l'assistenza e' prestata
continuatamente.
Non e' punibile chi commette il fatto in favore di un
prossimo congiunto.
Agli effetti della legge penale, s'intendono per i
prossimi congiunti gli ascendenti, i discendenti, il
coniuge, la parte di un'unione civile tra persone dello
stesso sesso, i fratelli, le sorelle, gli affini nello
stesso grado, gli zii e i nipoti: nondimeno, nella
denominazione di prossimi congiunti, non si comprendono gli
affini, allorche' sia morto il coniuge e non vi sia
prole.»"
Sostanzialmente i conviventi anche se pensano di vantare gli stessi diritti degli sposi, credendo di rientrare nella categoria "coppie di fatto" non contano un cazzo se non hanno ufficializzato un'unione civile e appartengono allo stesso sesso.
Quindi in attesa del testo definitivo, in cui si spera che questo punto sarà chiarito meglio per quanto riguarda i "fidanzati" o partner (per dirla all'inglese) al momento mi sento di dire che non è cambiato un cazzo.
La fase 2 è soprattutto riavvio delle imprese, peccato però che, ancora una volta, si discrimina chi può riaprire, sembra infatti, ma anche in questo caso siamo in attesa del testo definitivo anziché del twit di Conte a reti unificate, che gli esercizi che potrebbero prevedere assembramenti di persone (bar, ristoranti, palestre, estetiste, parrucchiere, ecc) resteranno chiusi.
Se già dopo la fase 1 una buona percentuale, di quelli che potranno riaprire, non riapriranno (come scritto la scorsa settimana si parla del 40% degli esercizi commerciali capitolini, non ho ancora il dato a livello nazionale), cosa succederà dopo la fase 2?
Dalle cialtronate del presidente del consiglio non eletto dal popolo, bensì piazzato in poltrona dalla casta, la nuova fase partirà il 4 maggio per una durata di 14gg, ovvero sino al 18.
La cosa certa è che non seppur di durata inferiore, come "giro di test" per valutare l'onda di crescita dei nuovi contagi, rispetto alla fase 1, non recherà certo meno danni dal momento che chi è stato costretto a chiudere, e lo resterà per ulteriori 14/15 giorni, si ritroverà ad affrontare 45gg di serrata forzata che, per chi lavora a prestazione e sulla vendita diretta vuol dire 45 giorni senza introiti, ovvero senza stipendio.
La cosa certa è che non seppur di durata inferiore, come "giro di test" per valutare l'onda di crescita dei nuovi contagi, rispetto alla fase 1, non recherà certo meno danni dal momento che chi è stato costretto a chiudere, e lo resterà per ulteriori 14/15 giorni, si ritroverà ad affrontare 45gg di serrata forzata che, per chi lavora a prestazione e sulla vendita diretta vuol dire 45 giorni senza introiti, ovvero senza stipendio.
La proroga alla tassazione non è avvenuta, la TARI alias la TAssa RIfiuti, mi è stata consegnata regolarmente, ciò significa che il comune non ha ricevuto, o non ha disposto, tale proroga.
Ad oggi, insomma, nulla di nuovo sul fronte orientale "Ivan" continua ad avanzare a colpi di dcpm e l'ipotesi MES (contro cui non smetterò mai di mettervi in allarme e l'allarme non sarà mai sufficiente a ridimensionarne la pericolosità) è sempre lì.
Nonostante abbiano "ottenuto" il recovery found dall'Europa che, in base alle stesse parole di conte sarà un MES 2.0 dal momento che è un fondo che i paesi dell'unione dovranno rimpinguare prima di potervi accedere. Ovvero l'ennesimo fondo dal nome anglofono (che fa schifo ed impegna) che ci costringerà a versare soldi che non abbiamo per poterne recuperare briciole che non ci servono. Infatti, parlando della crisi, afferma che servirà una stagione di "riforme" (non ben specificate) e cambiare tutto ciò che in questo paese non va. Se si riferisce al tornare alle urne e operare un cambio di governo mi sta bene, se vuol dire consolidare una dittatura rossa, non mi sta già più bene. Inoltre un ulteriore sussidio alle imprese con meno di 10 dipendenti e sono un milione (quindi un massimo di 9 milioni di persone, sui 65 attualmente presenti sul territorio). Infatti "occorre riempire e bilanciare il fondo evitando l'ulteriore indebitarsi dei paesi più colpiti, tra cui l'Italia" dice Conte, ma quello che conta, scusate il gioco di parole, è cosa dice l'Europa "320 miliardi l’impegno iniziale da parte dell’Ue, che li raccoglierebbe sul mercato tramite obbligazioni a lungo termine, sfruttando il proprio rating tripla A per staccare rendimenti bassi. Almeno la metà di questi sarebbero poi girati agli Stati, da cui si arriva all’ammontare di 1,5 miliardi ipotizzando un effetto leva pari a 10. Troppo alto? Troppo basso? Per ora siamo ancora nel campo delle ipotesi, ma una certezza c’è: sempre di fondi in prestito si tratta, mentre il resto del mondo va ormai verso la direzione di monetizzare direttamente il debito tramite banca centrale. Oltre a dover prima o dopo restituire quanto ricevuto, gli Stati sarebbero inoltre chiamati sia a garantire che a contribuire alla creazione del Recovery Fund. L’idea, infatti, è di legarlo al bilancio Ue tramite un incremento della sua dotazione. Si parla di aumentare l’impegno finanziario delle singole nazioni a livelli (alcune bozze parlano del 2% del Prodotto nazionale lordo) mai visti prima: un bell’esercizio di pensiero illusorio, se consideriamo che non più tardi di febbraio scorso la trattativa si era arenata su poche decine di miliardi a marcare una distanza pressoché insanabile tra i 27. Veniamo così agli ultimi due punti dolenti. Il primo riguarda l’Italia, che se fosse chiamata ad estendere il proprio contributo al bilancio Ue si troverebbe a fronteggiare un più che plausibile un aggravio per le proprie finanze. Com’è noto siamo infatti già contributori netti (versiamo a Bruxelles più di quanto riceviamo) in media per circa 5 miliardi l’anno, conto che rischia di diventare ancora più salato – per quasi un miliardo – con l’uscita della Gran Bretagna. Il secondo è invece legato alle tempistiche. Il prossimo bilancio (pluriennale) partirà non prima di gennaio 2021: legare ad esso il Recovery Fund comporta che quest’ultimo non potrà essere attivato se non da quella data." Le imprese nel frattempo se la caveranno con "il bonus €600 rinnovabili, automaticamente con un click".
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