14 aprile 2020

Dove sventola una bandiera rossa dovrebbe esserci un toro pronto ad incornare.

Siamo alle solite. Il governo, rosso/rosso scuro, ricopre di petali le strade, quando dovrebbe lavorare per rilanciare l'economia del paese. Conte e Gualtieri, i novelli Gatto e Volpe della favola del MES "ammorbidito" (o meglio ben lubrificato) sognano ancora gli "Eurobond" o i "Coronabond" per evitare di accedere al MES (dicono), ma nel frattempo esultano per un risultato non previsto e non desiderato (dicono). Come se l'INTER esultasse per il rinvio della partita-scudetto contro una juve decimata da infortuni e squalifiche.
Che il "nuovo" governo Conte sia a trazione renziana è cosa nota ed è ampiamente dimostrato dal fatto che mentre l'Italia è ancora reclusa in casa (tranne a Palermo dove si può allegramente grigliare sui tetti dei palazzi, in barba ai decreti di non assembramento, qual è il settore fondamentale che deve rilanciare il paese? Le librerie e le cartolerie.
Ora, chiaramente, leggere un po' non fa certo male agli italiani, ma direi che, invece, il digiuno per essere messi in cassa integrazione a €500 mensili a cui, tra l'altro, ad oggi non è chiaro alle aziende come accedervi... già non pensiate che gli basti telefonare al proprio commercialista e dire ho 40 dipendenti in cassa integrazione perché il governo si attivi per versare sul loro conto corrente la cifra corrispondente necessaria.
Una necessità, come potrebbe essere quella dei negozi per bambini che, in certe fasi della loro neo-vita, crescono a vista d'occhio tant'è che i "vestitini" non sono più adatti una settimana per l'altra, per il resto potrebbe essere meno urgente, in quanto se l'operaio torna al lavoro non ha più il tempo necessario per la lettura.
Sicuramente sarebbe stato più utile sin da subito la riapertura degli impianti produttivi italiani, ma evidentemente la strategia di Conte, ammesso che ne abbia una è quella di legarci mani e piedi e consegnarci nelle avide mani della finanza internazionale. 
Come detto spesso in precedenza, e "stranamente" sottolineato dalle sardine PiDiote, quello a cui l'Europa mira da tempo sono i nostri risparmi, finché non troveranno il sistema di accedervi direttamente, l'Italia non potrà affondare proprio perché i nostri sudatissimi soldi non sono proprietà dello Stato e quindi, seppur parte della "capacità" monetaria della Nazione, non direttamente accessibile all'Europa che non ne può pretendere la consegna come pagamento del debito pubblico.
Anche in questo caso, questo, è solo un promemoria che richiama ad articoli precedente, ma una tassa patrimoniale è ciò che il MES potrebbe chiedere all'Italia al fine di farla definitivamente fallire.


Non sorprende minimamente, almeno non me, che a fare una simile proposta (con la solita patetica scusa della solidarietà) siano le sardine renziane che da tempo si oppongono all'opposizione... ovvero una forza non politica che lotta in maniera "apolitica" contro il diritto di opposizione garantita dalla costituzione italiana.
A coronamento di questo abbiamo il presidente del consiglio che, a reti unificate, usa la nuova delibera, contro le fake news, per attaccare le forze di opposizione. Ancora una volta tocca ricordare al governo che le parole con cui si riempiono la bocca, e ci insozzano le orecchie, democrazia e libertà non basta pronunciarle se poi queste vengono spesso, e volentieri, calpestate da chi se ne fa portavoce o da chi si erge a loro paladino. "Giovine aveva avuto la malaugurata idea di lodare i volontari delle tartarughe frecciate vicentine – iniziativa rilanciata con un video anche dall’assessore regionale Elena Donazzan. e questo all’Anpi vicentina non era andato bene, tanto che i rivoluzionari da tastiera si erano pure impegnati a inviare una lettera al Prefetto di Vicenza Pietro Signoriello ed al Sindaco della città Francesco Rucco per segnalare questo “terrificante” post su Facebook." inoltre "“Il mio legale ha prontamente ricordato a questa piattaforma che non decide lei cosa io possa dire o pensare, chiedendo l’immediata ripubblicazione del post”. E poi dedica un pensiero a questo anonimo esercito di segnalatori petalosi: “A chi invece si ammanta di democrazia e va cianciando di libertà, per invocare poi la censura: nonostante il momento pare abbiate molto tempo e allora sfruttatelo per ripassare i permanenti principi costituzionali di pluralismo politico e libera manifestazione”". Infatti mi piacere poter ricordare a quelle merde dell'ANpI che Casapound Italia è un partito legalmente riconosciuto in Italia e che ha abbondantemente superato i controlli del Viminale, ai tempi di Boldrini e Renzi non certo a quelli di Salvini e Meloni, sulla rifondazione del partito fascista e, in pieno spirito democratico, si è presentato alle elelzioni politiche ed europee.
Tutti indicano il modello Italia, nell'affrontare il problema corona virus, ma la realtà dei fatti è che nelle altre nazioni si sta già tornando alla normalità sia per quanto riguarda la produzione che le libertà personali (tornando non tornati).
La quarantena in Spagna è durata 2 settimane, ma di chiusura totale... tempo necessario per la messa in sicurezza degli impianti di produzione, la Germania è già ripartita e, addirittura "La Confindustria tedesca (Vdma) e le tre principali associazioni dell’industria meccanica hanno scritto una lettera al presidente della Confindustria italiana, Vincenzo Boccia, e alla dg Marcella Panucci, nella quale richiedono che le aziende italiane possano riprendere le loro attività. Eccone un passaggio: “Le economie dei due Paesi principali realtà manifatturiere d’Europa, pur specializzate in fasi di produzione diverse, sono complementari nelle filiere internazionali. Proprio per questo, il mancato rapido riavvio del maggior numero di settori produttivi in entrambi i Paesi potrebbe generare danni economici incalcolabili a livello globale”. È tutto sin troppo chiaro: l’industria meccanica tedesca, soprattutto quella automobilistica, attinge dalla componentistica italiana, senza la quale il loro prodotto finito non verrà mai partorito. [...] In Spagna è terminato il lockdown totale. Dopo due settimane di chiusura forzata, ieri sono ripartite attività non essenziali come uffici, edilizia e industria. Rimarranno ancora chiuse le scuole, i cinema, i teatri, ristoranti e bar [...] In Austria, dopo un mese di lockdown deciso dal cancelliere Sebastian Kurz, possono riaprire i negozi e le aziende artigiane. La Danimarca si sta adoperando per far riprendere ai bambini la frequentazione di scuole e asili." siamo stati i primi ad essere colpiti per cui ci sta che da noi la situazione sia un po' più difficile, ma non dimentichiamoci che il governo Conte, che adesso fa "i nomi", nonostante le notizie devastanti che provenivano dalla Cina continuava a dirci di non fare allarmismo, di non preoccuparci, di continuare la nostra vita che era solo un'influenza... mentre adesso fa la campagna mediatica e politica contro le fake news. Conte è figlio della politica "grillina" che, ricordiamo, era la stessa forza politica che propagandava l'uso menzioniero che veniva fatto dei mass media, enfatizzando invece la libera informazione della e sulla rete. Al contrario, ancora una volta, erano Renzi e la Boldrini che marcavano come "fake news" qualunque cazzata combinata da loro stessi e prontamente scoperta dalla rete, che non dimentica finché Conte non ne farà tabula rasa con il suo nuovo strumento per l'oscuramento di internet in Italia. D'altra parte, oltre alla sua rassicurazione che ha ritardato gli interventi necessari di un mese abbondante, va anche sottolineato il fatto che questi non sanno cosa fanno, non sanno cosa fare e, se qualora lo sapessero, non saprebbero come farlo.
Questo virus ha mostrato molte cose, intanto il vero valore di questo popolo che, pochi cialtroni a parte, ha saputo rinunciare, in parte o del tutto, alla propria libertà per il proprio bene ed il bene comune. Ha mostrato anche il valore delle "preziose risorse" boldriniane che in piena emergenza andavano in giro cantando a squarciagola che il virus ci avrebbe ucciso tutti, mentre avrebbe risparmiato loro. Ha tolto la maschera a quanti si dichiaravano fatalisti, salvo poi tremare e implorare pietà innanzi alla minaccia (seria) della morte... compresi, mi duole dirlo, stuole di metallari che sono passati dalla venerazione per la morte (con il Death Metal) a riscoprirsi quasi "cristiani" pur di non perire tra le fiamme dell'inferno. Ha mostrato ancor di più, e (mi spiace dirlo) chi non se ne è accorto è un coglione, che quest'europa non è l'Europa dei popoli, come ci hanno mendacemente detto, ma è l'europa delle banche e della finanza internazionale da cui dovremmo, il prima possibile, allontanarci.
L'europa è un sequestratore. Chiunque ci racconti che da questa europa non si può uscire, pena il fallimento dello Stato (come se ora rattoppassero le strade con lamine d'oro e pietre preziose), sono i complici che, ottenendo la nostra fiducia o facendoci precipitare nel terrore, vogliono impedirci di scoprire la verità; e la verità è che senza di noi l'intera sistema bancario europeo crollerebbe. Affinché Germania e Francia possano farla da padroni, hanno bisogno di un sistema economico di Stati schiavi, da poter utilizzare e come mercati e come salvadanaio. 
In buona sostanza. Questa europa ha bisogno di noi, ma noi non abbiamo bisogno di questa europa.
Ho quasi finito di leggere il libro dell'ammiraglio Dönitz e potrò farne un'adeguata recensione completa, ma il punto saliente è che né Hitler né il popolo tedesco della Germania Nazionalsocialista odiavano gli italiani, che tutta Europa (comprese le nazioni occupate) si è adoperata affinché l'Europa potesse essere libera dalla servitù delle banche e dei "banchieri" senza scrupoli della finanza internazionale.
Lascio le parole conclusive a Von Ribbentrop che pronunciò in un discorso il 21 novembre 1941.

"Per la libertà dell'Europa" Von Ribbentrop

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