14 maggio 2020

L'evoluzione e la collocazione faunistica.

Sarà sicuramente un caso che gli scienziati hanno analizzato, discusso e archiviato come non rilevante, eppure, in quanto tale, mi sento in dovere di provare a pormi alcune domande e a trarne le dovute considerazioni.
Nel tentativo di demolire la superata, anche se non a livello ideologico-mediatico, teoria evoluzionistica di Charles Robert Darwin, bisogna inevitabilmente partire da un determinato punto di vista "Tutto quello che ha detto il mio collega sono schtronzate... grazie!!!", battute a parte, io e Darwin non siamo affatto colleghi e non lo saremmo stati nemmeno fossimo stati coetanei, ciò a cui mi riferisco, parlando di tale dogma scientifico, è l'assoluta tendenza ad ignorare la totale mancanza di anello di congiunzione tra i primati primordiali e i primi antropomorfi. 
A tale mancanza andrebbero aggiunte altre considerazioni e assunzioni che potrebbero far pensare al fatto che o la teoria non è universalmente valida, oppure è universalmente errata. 
La prima a cui mi viene da pensare riguarda una possibilmente errata assunzione della stratificazione del terreno, in cui sono stati ritrovati i reperti evoluti, per sovrapposizione temporale piuttosto che ad una stratificazione per peso specifico dell'elemento che, essendo differente tra elemento ed elemento, potrebbe ad una diversa datazione dei reperti stessi. Parlando di peso specifico diverso si parla anche di un diverso livello di galleggiamento, o sospensione, dell'elemento stesso in un liquido quale l'acqua marina, su cui influirebbe anche il diverso livello di salinizzazione dell'acqua stessa. Ad esempio argilla e sabbia non galleggiano in modo analogo nell'acqua, per la differenza del peso specifico (l'argilla ha un peso specifico compresa tra 1,8 e 2,6 kg/dm3, mentre la sabbia di 1.600 kg/m3) è facilmente intuibile che la loro "zona" di galleggiamento a parità di condizioni del liquido siano decisamente diverse.
Si è sempre dato per scontato, o assodato, che la sedimentazione potesse avvenire, in milioni di anni, esclusivamente in senso verticale, ovvero uno strato di "terra" (rocce erose dall'azione dell'aria o dell'acqua) si sovrappone allo strato precedente, ma questa convinzione, se non geologicamente errata, di sicuro non è l'unica ragionevole, per quanto affermato prima. Infatti soprattutto nel caso dei fossili, vanno presi in considerazione due aspetti, il primo che le creature marine (che compongono la maggior parte dei fossili) vivono a profondità diverse, il secondo è che non tutte le terre emerse sono effetto dello slittamento tettonico del pianeta. un esempio prossimo a noi è il caso della pianura padana formatasi per sedimentazione trasportata dal vento e dal Po che si è andata, nell'arco di ere geologiche, al mare. Una prova di questa è la presenza in Piemonte di fossili in alcune zone collinari delle Langhe costituite principalmente da arenarie (un esempio su tutti il Roero composto principalmente da arenarie quali argilla, sabbia e calcare).
A queste intuizioni andrebbe aggiunta la teoria esposta da Marie Cachet e divulgata, soprattutto grazie alla notorietà del marito (il Conte Grishnackh, pseudonimo per il noto musicista Black Metal Varg Vikernes unico membro della band Burzum) che oppone alla teoria di una ondata migratoria dall'africa verso l'Europa degli homo sapiens.
Secondo la teoria evoluzionistica, infatti, non sono discendiamo biologicamente dalle scimmie (sostenendo che siamo una loro evoluzione), ma data l'improbabile parentela, ed i conseguenti buchi evoluzionistici, l'Homo sapiens sarebbe arrivato in Europa durante l'era glaciale e avrebbe sterminato l'uomo di neanderthal già adattato al clima europeo e forte della conoscenza del suo territorio. Anche ammettendo che, dato il suo intelletto superiore, possedesse armamenti migliori... tale affermazione (o menzogna come preferisco dire io) verrebbe sbugiardata dalla guerra del vietnam dove un più militarmente preparato esercito americano si è visto fare il culo a (stelle e) strisce dai vietcong, poco più che contadini con una profondissima conoscenza del proprio territorio... ma questa è un'altra storia.
Tornando invece alla teoria dell'evoluzione, oltre a quanto scritto in precedenza andrebbero ancora valutate due considerazioni. La prima è che, visto l'andamento dell'invasione dell'europa da parte dei pellet, anche al tempo dei neanderthal c'era una Boldrini che tacciava di razzismo chiunque osasse alzare l'ascia contro i sapiens... ma su quest'aspetto non ci sono prove a supporto. La seconda è la curiosa totale assenza di scimmie (quelle quadrumani impellicciate) in tutto l'emisfero nord del pianeta.
Dal momento che in nessun periodo geologico si registra la presenza di primati (almeno fino allo schiavismo, principalmente americano), il ragionamento porta a due conclusioni, che al momento costituiscono solo una intuizione da parte mia (anche se la prima mi è stata imbeccata da certi miei conoscenti). La prima conclusione è, data la lunga convivenza, che i pellet siano effettivamente dei primati e se è vero che noi discendiamo da loro sostanzialmente abbiamo qualche decina di migliaia di anni di evoluzione in più sulle spalle*. 
La seconda è che noi discendiamo effettivamente dagli Déi e non da quell'inutile dio semitico che taluni cercano di rifilarci in varie forme e colori.
Qualcuno, tra cui (mi spiace ammetterlo) anche lo stesso "Conte Burzum", vorrebbe che gli Déi non siano altro che forme di vita aliene che hanno dato vita alle razze più evolute del pianeta (in cui gli africani non rientrano manco per sbaglio), infatti, teoria sostenuta anche durante il terzo Reich, anche le piramidi non sarebbero da attribuire all'era faraonica, ma sarebbero state costruite da una super razza ariana (da cui discenderebbero le razze germaniche, tra cui sassoni e scandinavi). Chiaramente non ci sono prove a supporto della discendenza germanica a tale super razza aliena, come non ci sono prove della discendenza divina delle stirpi europee... Così come molte delle prove raccolte a sostegno dell'evoluzione e della nascita scimmiesca del genere umano sono piene di lacune e di fondano su assunti tutt'altro che definitivi.

*Se mai tale affermazione possa trovare fondamento spiegherebbe, inequivocabilmente, come sia stato possibile che gli africani abbiano continuato a vivere in capanne di merda e fieno mentre in altre aeree geografiche si sviluppavano l'architettura, la geometria, l'astronomia, la matematica, quella che ormai rasenta la menzogna... la fisica, la metallurgia, ecc. a proposito della lavorazione dei metalli e dei preziosi, continua a sorprendermi, o almeno dovrebbe farlo in ottica evoluzionistica, di come in regioni dell'africa, ricche di materie prime, i nativi non siano arrivati al loro utilizzo se non dopo l'arrivo dei "diavoli" bianchi e, ammesso che non all'epoca non ci fosse l'esigenza culturale di evolvere in tal senso, che gli stessi non siano stati in grado di sfruttare quanto fatto dall'uomo bianco nella loro terra. Non solo non hanno preso possesso di quelle che erano le attività minerarie, ma hanno anche distrutto le infrastrutture create dai coloni europei. Una mossa che, onestamente, considero di una stupidità inaudita... anche se personalmente, conoscendone l'origine, la Mole Antonelliana, simbolo della città di Torino, la tirerei volentieri giù a sassate.

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