Per quanti hanno sperato che, compiendo sacrifici (umani il più delle volte), rispettando le regole comuni della U(B)E e non contestando mai alcuna decisione (al solo scopo di non essere tacciati di fascismo e populismo), tutto sarebbe andato bene, che saremmo usciti dalla crisi, nella cui morsa, l'Italia versa dal 2008, non ha fatto male i conti... ha preso una sonora cantonata. Sì perché persino un bambino con un "cazzo" di pallottoliere avrebbe saputo mettere insieme i numeri e vedere che le cifre non tornavano.
Come detto in diversi articoli passati, l'Italia continua a prendere soldi in prestito dall'Europa che glieli "offre" volentieri ma con tassi da usura, senza considerare che, sulla nostra economia, pesa il "peccato originale" di aver aderito alla moneta unica nel peggior momento storico per la nostra economia e su questo (le potenze economiche di Francia e Germania) i conti li hanno fatti più che bene.
Questo covid-19 ha fatto tre cose buone.
La prima mostrare agli italiani cosa la sinistra intende per democrazia, ovvero calpestare 31 articoli della Costituzione Italiana e violare 9 diritti fondamentali dell'individuo... guarda caso gli stessi 9 diritti imputati al Fascismo e al Nazionalsocialismo per indicarli come dittature e/o totalitarismi.
La seconda mostrare agli italiani, anche a chi nutriva ancora dei dubbi come (spiace ammetterlo) Giorgia Meloni, che credeva fortemente in questa U(B)E, ma ne ha scoperto il vero valore. Lo aveva già dimostrato con l'emergenza migratoria, in cui siamo stati, di fatto, abbandonati dal resto dell'unione trovandoci così a discutere, ammesso che non sia già stata passata sotto banco, una sanatoria per 600.000 clandestini con la scusa di metterli a lavorare (stagionalmente) nei campi*.
La terza mostrare al popolo l'assoluta inadeguatezza della classe politica attualmente al governo e buona parte di quella all'opposizione. Infatti mentre si discuteva sul dove reperire i fondi per affrontare sia l'emergenza sanitaria sia, data le assurde azioni del governo, la conseguente crisi economica, all'opposizione c'era chi auspicava una presidenza del consiglio (tecnica) di Mario Draghi, mentre altri ci incitavano ad accedere al MES "'ché sono soldi regalati" esattamente come Conte neanch'io ho timore di fare nomi e cognomi l'incompetente al Governo è proprio lui Bepi Conte, che ha gestito l'emergenza esattamente al contrario di come doveva essere affrontata ovvero "intanto libera tutti poi vediamo con cosa abbiamo a che fare", quando la prima cosa da fare (razzismo e populismo inclusi) era bloccare e mettere in quarantena qualunque cosa arrivasse dalla cina, fosse essa merda organica (gialla) o ciarpame sintetico "made in china". Chi auspicava un governo tecnico Matteo Salvini, che forse sperava di poter stracciare gli accordi con l'U(B)E e tornare ad essere una nazione sovrana, ma non di certo con Draghi si ottiene questo, dato che (come ho scritto in un altro articolo) l'ex presidente della Banca d'Italia è un europeista fatto e finito che non si è mai fatto scrupoli a gettare sul lastrico, per poi spolpare, il nostro paese... il suo stesso paese. Infine Silvio Berlusconi che cercava di convincerci che i soldi del MES sono un generoso omaggio del FMI, quando (per ottenere poche briciole) avremmo dovuto espiantare e vederci gli organi interni dei nostri figli. Se l'Europa mi vuole regalare un maglione di lana, si risparmi la fatica ed il denaro così io mi potrò risparmiare l'imbarazzo di mandarla affanculo (vado in giro in maglietta a maniche corte anche in inverno), se poi si viene pure a sapere che non è un regalo, ma anzi in cambio gli devo lasciare le chiavi di casa e magari indicargli gli orari in cui è a casa mia moglie... direi che l'offerta inizia ad assumere i connotati di una trappola in cui, per citare la sitcom americana The Big Bang Theory "aspettate a saltare in macchina del vecchietto che vi offre la caramella... Che cosa c'è sotto?!?" e alla risposta che dovremmo dar via buona parte dei punti strategici della nostra economia... "Ed ecco la corda ed il cloroformio nascosti nel bagagliaio".
Come sempre non dovete credere a me, ma leggere qualunque giornale che non compaia nella pubblicità regresso di Mediaset che fornisce l'elenco delle testate giornalistiche compiacenti al governo (di cui Berlusconi, probabilmente sentendosi tradito dai propri alleati, sembra essere allineato). Assembramenti di musulmani, senza alcun rispetto delle regole di distanziamento sociale, che si gettano faccia a terra e "ciapasse" all'aria a pregare senza che nessuno dica loro niente, mentre agli italiani, credenti, è tuttora vietato il conforto religioso, se non per seppellire i propri morti, ma se il morto conosceva solo 15 persone diversamente qualcuno aspetta fuori. Le aziende e lavoratori autonomi, che avrebbero dovuto ricevere aiuti da parte del governo, che si sono ritrovati a fare i conti con la burocrazia (alla faccia della campagna elettorale dei 5S che volevano sfoltire la burocrazia "passatista" dello Stato) che con gli accessi limitati agli edifici pubblici è diventato un vero e proprio buco nero. Senza contare che tali aiuti (ad esempio la cassa integrazione) è stata erogata con la formula scientifica e accuratamente studiata nei minimi dettagli del "chi tardi arriva male alloggia".
"Dopo mesi di forzata chiusura delle attività, dettata dal culmine dell’emergenza sanitaria, sarebbero dovuti tornare alla routine la gran parte dei lavoratori italiani. Oltre a temere per la propria salute, tanti di loro hanno però dovuto fare i conti con complicazioni derivanti dall’assenza di decisioni politiche autorevoli, nonché con le – a tratti folli – norme di sicurezza da attuare sul lavoro, onde evitare di incorrere in multe e sanzioni penali" (fonte Il Primato Nazionale)
Oltre ai problemi di chi resta a casa, ci sono i problemi di chi torna al lavoro, infatti bisogna osservare le stesse regole già in vigore nei negozi e per la circolazione, "burkarsi" e mantenere le distanze di sicurezza anche tra i lavoratori... "Tassazione e burocrazia erano tra le principali cause della difficoltà d’occupazione, ancor prima dell’arrivo del coronavirus. Mesi di chiusura imposta hanno comportato un crollo del fatturato vertiginoso per le aziende, peggiorato dal rinvio delle tasse da pagare di pochissime settimane. Chi ha deciso di riaprire la propria attività dovrà convivere con norme di distanziamento sociale, impossibili da mantenere in una cucina di ristorante o dietro ad un bancone da bar, come nella gran parte dei luoghi di lavoro" infatti oltre ai bar vanno considerate anche le fabbriche, le mense aziendali, gli uffici, spesso ricavati in appartamenti o palazzine di una certa età la cui dimensione delle stanze violava le regole sulla salute dei dipendenti sul luogo di lavoro prima della pandemia, con gente costretta a lavorare gomito a gomito in stanze di poco più di un metro quadro o schiena a schiena... tutti al lavoro dunque, ma non ci sono i presupposti, gli spazi e le condizioni... ed i primi a rientrare sono proprio quelle categorie di persone che, magari, non hanno mai smesso di lavorare potendo svolgere, in tutta sicurezza, il loro lavoro dal balcone con la panza al vento e gli occhiali da sole.
Anche in questo caso avevamo già parlato della promessa di Conte di rilanciare il turismo settore vitale per l'economia italiana (rappresentando, da solo, il 15% del pil) peccato che riaperte le strutture, manca un dettaglio insignificante... i turisti. Pronti... via! Fase 2! Peccato che al primo giorno in cui hanno detto "si può andare al mare!" è partita il "soppalcamento" degli asciugamani ovvero le distanze di sicurezza sono saltate al primo raggio di sole ed il 10 maggio di nuovo controlli a tappeto.
A volte ho l'impressione che qualcuno, che dispone di un controllo pressoché assoluto sui media, fornisca false indicazioni sulle riaperture al solo scopo di far cassa multando quanti cascano nel trappolone del "non è fase 2 finché non è legge".
In tutto questo Francia e Germania continuano a dettare ordini alla BCE e pongono limiti vincolanti anche sui Recovery Fund che non sarà più di 1000 miliardi, (ma di 500 per tutta Europa) ma soprattutto non saranno privi di vincoli, come detto "Germania e Francia si fanno un accordo per conto loro “su un piano temporaneo da 500 miliardi di euro che vengano dalle spese del bilancio dell’Ue, quindi non prestiti, a disposizione delle regioni e dei settori più colpiti dalla pandemia”, come ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel dopo il vertice in videoconferenza con il presidente francese Emmanuel Macron. E’ questo l’“anticipo” di Recovery fund su cui si sono accordati Berlino e Parigi ed è su questa proposta che i Paesi Ue dovranno confrontarsi" Bepi plaude all'iniziativa la Von der Leyen accoglie con favore la proposta... insomma "se tutto va bene siamo rovinati".
*"Gli italiani sono allergici al lavoro nei campi, sostengono i progressisti. Per raccogliere frutta e verdura sono necessari gli stranieri. Come è possibile, quindi, che in questo periodo nei portali delle organizzazioni agricole si registrano dieci domande – quasi tutte inoltrate da connazionali – per un solo posto offerto? E questa situazione come può conciliarsi con il principio alla base della maxi-sanatoria voluta dalla Bellanova, secondo il quale «quei pomodori non si raccoglieranno da soli» e quindi si deve dare il via alla regolarizzazione di centinaia di migliaia di immigrati? [...] la renziana Bellanova ha imposto il diktat, rivelatosi peraltro uno degli elementi che hanno favorito le lungaggini e i ritardi del decreto Rilancio.
La beffa è proprio questa: tanta fretta di approvare una norma pro immigrati nel momento storico in cui gli italiani si sono mossi in massa a richiedere di poter lavorare nel settore agricolo. Ad oggi sono circa 24mila i connazionali che hanno presentato domanda per lavorare nel comparto agricolo. Ex commessi, camerieri, tanti laureati: ma anche lavoratori nel comparto turistico e impiegati. Un esercito di italiani pronti a «sporcarsi le mani» e smentire quell’odioso luogo comune autorazzista (e razzista-schiavista anche verso gli immigrati, a voler ben vedere) dei «lavori che non vogliamo più fare»" tanto per...
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