21 giugno 2018

La musica è piatta.

Una recente intervista (indicativamente tra gli anni 60 e 70) Frank Zappa cercava di descrivere le ragioni del declino della musica pop da dopo dagli anni '60 l'intervista di Zappa è in americano e faccio un po' fatica, oggi, a comprendere tutte le parole (soprattutto quelle censurate con i bip), ma il conseguente articolo uscito, a corredo, su "palle quadre" l'8 giugno scorso esplica piuttosto bene che la colpa è imputabile esclusivamente alle case discografiche che, in tempo di crisi (quanto meno di vendite di dischi dovuto al fatto che qualsiasi sito permetta di ascoltare e scaricare gratuitamente), preferiscono non rischiare, o meglio "osare", e puntare su un prodotto già collaudato. In realtà la parola prodotto non è il termine corretto (lo dice ancora l'articolo io non ho ancora aggiunto alcun commento) in quanto non corrisponde esattamente a quanto accade con i cellulari per cui inventato l'iPhone 1 la Apple produce solo ed esclusivamente iPhone in modelli e versioni già collaudate e poco innovative. Si tratterebbe, stando alle parole dell'autore, un po' come se la Apple (uso lei come esempio ma vale per tutti), scoperto l'iPhone non producesse più nient'altro (nemmeno i computer) per non rischiare di avere dell'invenduto.
Quindi, traducendo dall'esempio dei telefoni, le case discografiche non puntano più al gruppo o all'artista capace e innovativo, bensì alla bella immagine (e da qui inizio a metterci del mio) con il minimo di talento necessario a sopperire alle ben poche lacune della tecnologia... l'autoregolazione dei toni (o meglio dell'intonazione del cantante), il copia incolla delle parti migliori eliminando quelle in cui il musicista ha steccato (arrivando a fare un vero e proprio lavoro di "editing" ovvero correggere nota per nota quello che viene suonato dal gruppo dell'artista).
Nell'ambito della musica pop si applica poco in quanto la maggior parte delle canzoni sono pre-confezionate o (come dice l'autore) scritte da due persone sole, negli ultimi 10 anni, e se non hai imparato a suonare un sintetizzatore, mi sa che hai un problema grave.
Il problema sollevato nell'articolo è importante ed il fatto che le case discografiche debbano, volere o volare, badare ai soldi (ovvero guadagnare abbastanza per spingere un gruppo/artista emergente in un mondo, quale quello di oggi, saturo di ogni tipo di stronzo che con una base e 2 rime a cazzo spopola sul web.
Però la colpa non è solo loro. Ovvero i soldi vanno dove i soldi ci sono (sulla falsa riga del piove sempre sul bagnato... che per altro è una stronzata perché quando piove in estate non è sempre perché io ho lavato la macchina... così fosse il mondo sarebbe desertico da qualche decennio dato che i granelli di polvere sul mio cofano sono celebrativi del mondiale in Germania del 2006). I soldi vanno dove i soldi sono significa che se un artista/gruppo fa la canzone più figosa di tutti i tempi... non so una "Great balls of fire" (Jerry Lee Lewis 1957) o una "Twist and Shout" (Beatles 1964) tanto per citare due canzoni che sono talmente famose che fischiettano pure i marciapiedi... ma la conoscono in 1000, anche se fossero disposti a pagare il cd (che include la hit) €10, 10 x 1000 = €10.000.
Mentre se uno stronzo scrive una canzone di merda con rime di merda e base di merda e per giunta rubata  ad un altro, ma per l'idiozia della gente la ascoltano 1.000.000 di stronzi quanto lui disposti a cacciare €1 per scaricare l'mp3 su spotify o iStore o "salcazzo Store" 1 x 1.000.000 = €1.000.000
A questo punto la colpa è della casa discografica che punta sulla musica x idioti? E' colpa del musicista di talento che ha passato 2 anni a lavorare su un brano (a volte) o un intero CD che ascolteranno in 2 (forse o forse manco quei 2)? O è "colpa" della plebe che non riesce ad ascoltare della musica che sia più impegnativa di una "scoreggia" ripetuta per 2 minuti con 4 parole e 2 accordi ripetuti per far presa sui cerebrolesi che con hanno più testa per lo "sbatti" di ascoltare un testo impegnato su una musica articolata?
Sicuramente l'analisi fatta dall'autore dell'articolo è veritiera... nulla da eccepire... ma incompleta. Perché?
Perché se vuoi vendere... se vuoi essere letto... se vuoi avere ascolto e visibilità... se vuoi fare di una passione una carriera... non ti puoi permettere di dire alla gente che ti legge che hanno l'intelletto di una capra morta.
Però tale analisi risponde, almeno parzialmente alla domanda che ci poniamo io ed il bassista del mio gruppo (che per inciso si chiama HellraiserS quindi subito ad andare ad ascoltare il promo a questo link https://hellraisers-official.bandcamp.com/releases ) perché molti gruppi con un livello tecnico e vena creativa decisamente inferiori alla nostra avere riscontro di pubblico e case discografiche?
Appunto la risposta potrebbe essere quella fornita nell'articolo "questo è un conscio sfruttamento di un meccanismo cerebrale che abbiamo tutti: la familiarità.
 Ci sentiamo più a nostro agio con qualcosa che conosciamo, ma non solo.

 Mai successo che una canzone, anche demmerda, più la si ascolta più ci piace?
 Ecco, il meccanismo è quello. Ma oggi come oggi le case discografiche puntano a farti piacere SUBITO una canzone, quindi diventa ripetitiva nei testi, usando anche qualche accorgimento come

 Ripetitiva anche nella musica..." (fonte https://www.pallequadre.com/2018/06/perche-la-musica-pop-peggiora-di-anno.html).
Se questo è vero almeno in parte (quella in cui non mi da torto o io gli do ragione)... io ho la mia risposta, ma non mi accontento di puntare il dito sul ricco e potente malvagio che sfrutta la stupidità della gente... perché se la gente non sa più cucinare e si accontenta del precotto e del preconfezionato... la colpa non è del supermercato che vende il prodotto che piace alla gente, ma dalla gente che ha dei gusti di merda!

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