10 luglio 2018

L'abominio della zoofilia

Come ho scritto in varie occasioni, non mi cimento nemmeno nello scrivere articoli contro la pedofilia, non perché io sia favorevole a tale pratica disgustosa, ma perché non riuscirei ad essere obbiettivo riguardo alle ragioni culturali (per quanto possano essercene) presenti nel passato, più o meno remoto, o nell'antichità. L'intero articolo si ridurrebbe ad una sequela di insulti, imprecazioni, maledizioni e condanne a morte da scontare anche qualora giungesse la morte del papa a sancire l'amnistia dei condannati. Di conseguenza per elargire insulti senza né capo né coda preferisco concentrarmi su altri argomenti che possano comunque portare ad un ragionamento o ad un approfondimento di un concetto.

La pratica della zoofilia erotica (o secondo zooerastia) ha origini antiche, ci sono riferimenti di accoppiamento tra uomini e animali (inteso tra genere umano, maschile o femminile) o tra divinità e animali. Spesso dall'unione avevano origine creature mitologiche (spesso abomini) come ad esempio il Minotauro... "Poseidone inviò a Minosse un bianchissimo toro affinché venisse sacrificato in suo nome. Il re di Creta però non obbedì al dio, ritenendo troppo bello quell'animale e ne sacrificò un altro: la vendetta di Poseidone non tardò ad arrivare. Infatti indusse in Pasifae una passione folle per l'animale e le fece desiderare ardentemente di unirsi a esso. Accecata dal desiderio, chiese aiuto a Dedalo, rifugiatosi a Creta per sfuggire a una condanna per omicidio, che le costruì una vacca di legno cava nella quale entrare. Il toro montando la finta vacca fecondò Pasifae che diede alla luce il Minotauro."
Nella mitologia Norrena ad esempio Wotan (Odino), Vili e Vé (secondo alcune traduzioni) nacquero dall'incrocio tra il gigante Ymir e la vacca primordiale Auðhumla, secondo altre invece i tre fratelli nacquero da un uomo (Búri) creato da Auðhumla "Leccava le rocce brinate, che erano salate, e nel primo giorno in cui essa le leccò, da quelle pietre spuntarono a sera i capelli di un uomo, il giorno dopo la testa e il terzo giorno vi fu l'uomo intero. Il suo nome era Búri. Era di bell'aspetto, grande e possente. Generò un figlio chiamato Borr; questi prese in moglie quella donna che si chiamava Bestla, figlia del gigante Bǫlþorn ed ebbero tre figli. Il primo si chiamava Óðinn, il secondo Vili, il terzo Vé".
C'è anche il caso di Romolo e Remo allevati dalla Lupa capitolina, che il film "Remo e Romolo - storia di due figli di una lupa" del 1976  di Mario Castellacci e Pier Francesco Pingitore trasforma in una prostituta chiamata Lupa. C'è anche da specificare che i due gemelli erano discendenti di Marte, il Dio della guerra.
Nel mondo antico il rapporto tra mondo umano, e divino, e quello animale era molto stretto, ma non era solo ed esclusivamente morboso, spesso gli esseri eroici o divini venivano aiutati dagli animali, più che generati da essi, mentre era più facile che l'incrocio tra uomini e animali fosse visto come una punizione divina, per giustificare, in un mondo in cui la "scienza" non aveva ancora dato una spiegazione e giustificazione alla perversione mentale umana.
Quelli presentati sono solo alcuni esempi dello strano e stretto rapporto tra uomini e animali e Déi, tra gli altri possiamo ricordare Medusa (nome proprio di una delle 3 creature mitologiche chiamate Gorgone) dall'aspetto umano, ma con serpenti al posto dei capelli punita da Atena, ufficialmente, per aver sedotto Poseidone e averlo indotto a profanare il suo corpo nel tempio dedicato alla Dea, ufficiosamente, per aver vantato capelli più belli di quelli di Atena stessa.
Il fatto che la mitologia, soprattutto greca, ma non solo come abbiamo visto, non giustifica quanto avvenuto successivamente. Non si può giustificare, appunto, quella perversa pratica sessuale di accoppiarsi con gli animali, domestici e non. 
Altresì non mi sento di andare a scomodare "Teozoologia" di Jörg Lanz von Liebenfels in cui l'autore fa un analisi ben accurata (e a volte piuttosto esplicita) di tale pratica, ma basti sapere che non si riferisce solo ai sardi con le pecore, ma richiama anche (anzi soprattutto) la frequente, e piuttosto diffusa, pratica degli africani di avere rapporti con le scimmie... che hanno dato origine a diverse creature di dubbia provenienza.
Tale pratica è talmente diffusa, in quei territori, che spesso si è riscontrata la diffusione (o forse la provenienza) del retrovirus dell'HIV (Human Immunodeficiency Virus, Virus di immunodeficienza umana), ma (dagli scienziati che troppo spesso fanno politica) è stata distinta la versione umana da quella scimmiesca o SIV (Simian immunodeficiency virus, virus di immunodeficienza delle scimmie).
Per alcuni il virus si sarebbe sviluppato (casualmente, uno si sveglia la mattina e ha una malattia gravissima sviluppatasi in amicizia)  nei primati e poi, sempre casualmente contratto dagli umani africani. Per altri è successo l'inverso ovvero si è sviluppata casualmente negli umani e poi, ancor più stranamente, trasferito nelle scimmie.
Nel primo caso, aldilà di come si sia generato casualmente proprio in africa, serve a giustificare che il contagio può essere avvenuto o tramite ingestione (i pellet si sono mangiati le scimmie infette e hanno contratto il virus), ma questo potrebbe essere una spiegazione valida anche nel secondo caso, ovvero le scimmie (notoriamente poco amichevoli) hanno morso un pellet infetto e hanno contratto la malattia contagiando il resto del branco. Così fosse però si sarebbe verificato lo sterminio pressoché assoluto del popolo delle scimmie che vivono a stretto contatto e si scambiano anche le zecche.
Ma in entrambi i casi è verosimile che il contagio tra pellet e scimmia sia avvenuto tramite la attività sessuale.
La diffusione del virus in Europa e negli altri paesi occidentali (perché toglietevi dalla testa che sia di origine europea), non è difficile immaginarla... un giraculo era a caccia di "emozioni forti" e si è accoppiato con un pellet (a cui, da qui in poi, mi riferirò con l'epiteto "scimmia"), dopo di ché è tornato a casa si è "accontentato dei giraculo locali ed è iniziata l'epidemia (tra i froci in primis), non a caso era definita la malattia dei gay.
In seguito si è scoperto che alcuni tossico dipendenti, pur di comprarsi la dose, erano soliti prostituirsi con vecchi pervertiti (parliamo di anni in cui l'omosessualità non era una moda, per cui un Lapo dopo aver scopato le meglio mignotte si ritrova riverso su un tavolino pieno di coca con Patrizia detta "Rocco o brigadiere" per via del manganello tra le gambe non sarebbe esistito, ma essere omosessuali era un problema e bisognava esserlo davvero per esporsi), che poi tornavano a casa, in cui li aspettavano moglie e figli con cui salvare le apparenze. La moglie si ritrovava contagiata da una malattia che (indicativamente) li avrebbe uccisi da li a una decina d'anni.
Ovviamente io sto sintetizzando in pochi passaggi una diffusione ed un contagio che è durata decenni, anche se esplosa "ufficialmente" negli anni '80.
Come abbiamo visto nel passato la pratica della zoofilia erotica era diffusa e abitualmente praticata (anche se non capillarmente diffusa) ciò può aver spinto uomini e donne ad accoppiarsi con le scimmie (tenete presente la nota con cui ho indicato il termine con cui mi sarei riferito ai pellet) e, purtroppo, la tanto conclamata politica razziale del Fascismo Italiano non ha aiutato in tal senso, dal momento che molti uomini italiani erano soliti prender "moglie" abissine (sì a differenza di oggi era più diffusa tra gli uomini italiani che tra le donne, bianche).
Oggi, con "l'emancipazione" sessuale (anche se io parlerei di diffusione di perversione sessuale), la tendenza si è un po' invertita, ovvero le donne cercano di praticare la zooerastia, con gli scimmioni dalle, presunte, dimensioni genitali maggiorate (onestamente non è mio interesse fare una classifica o un paragone su determinati aspetti) o semplicemente cercano un uomo che non si sottometta (cosa che invece pretendono di trovare nell'uomo occidentale, anche se non lo ammetteranno mai), mentre gli uomini occidentali cercano quello che non trovano più nella donna occidentale, ovvero una donna che sia regina della casa, e non regina dei social mentre in casa non sa stirare un fazzoletto, per cui si buttano ad est dove spesso la cultura (grazie anche al comunismo) è indietro di 50 anni o più.
Questo sembrerebbe voler, in qualche modo, giustificare il comportamento di determinati gruppi umani, ma non è così. Se è vero, da un lato, che al cuor non si comanda, è altrettanto vero che il desiderio parte dagli occhi. Cioè prima viene attratto lo sguardo e poi il cuore (questo indipendentemente dal tempo e dalla cultura), certo è che ciò che attrae il nostro sguardo può essere manipolato. Se in televisione si vedono solo fotomodelle (anoressiche) ritoccate con il computer per essere perfette o scimmioni dal fisico invidiabile (fornito da madre natura nel farli morire di fame al loro paese di merda), difficilmente una mente poco allenata alla resistenza passiva potrà combattere e difendersi.
In buona sostanza a differenza della nostra terra che non sceglie certo di donarsi al primo negro che capita, o alle donne che, loro malgrado, subiscono violenza da parte di un essere inferiore che non ha altro modo di conquistare una donna se non quello di stuprarla (indipendentemente dalla pelle)... un uomo o una donna che pratica la zoofilia volontariamente, rimane infettata dalla sua scelta e come tale va epurata.

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