5 luglio 2018

Uno di noi! Uno di noi!

Andare in visita guidata alla valle dei caduti e soffermarsi oltre un'ora innanzi alla tomba di Francisco Franco, di per sé, non è una gran notizia. Anzi sarebbe quasi una forma doverosa di rispetto, soprattutto quando la "novità" dei comunisti spagnoli è quella di voler riesumare il feretro del "Generalissimo" dal monumentale sepolcro e, presumibilmente, seppellirlo a "Fanculonia" in una tomba anonima.
Dov'è la notizia allora se le solite zecche vogliono calpestare la memoria dei caduti e i soliti nostalgici si recano in pellegrinaggio per impedirne (e allo stesso tempo provocarne) la deturpazione?
La notizia consiste nel fatto che il nostalgico in questione risponde al nome di Arnold Schwarzenegger! 
No! non si tratta di uno omonimo, ma proprio del celebre attore hollywoodiano nonché ex governatore della California che, nel 2013, si recò in visita a Madrid e non volle rinunciare alla visita di cortesia ad un capo di stato che contribuì a combattere la diffusione del comunismo in Europa e diede asilo politico a molti ex soldati del Reich, macchiatisi della sola e gravissima colpa di aver difeso la propria terra dalla canea rossa. Ad esempio Léon Degrelle combattente belga e capo del movimento rexista di ispirazione cattolica, arruolatosi volontario nell'esercito tedesco col grado di soldato semplice, nonostante l'insistenza di Hitler affinché avesse un grado maggiore, raggiunse il grado di colonnello  grazie soprattutto ai numerosi scontri corpo a corpo che ebbe col nemico. Alla fine della guerra non poté tornare in Belgio a causa delle probabili, anzi certe, ripercussioni politiche delle sue scelte (che si verificarono puntualmente) e dovette rifugiarsi nella Spagna neutrale del Generalissimo Franco. Neutralità che fu in diverse occasioni violata, Storia nascosta del '900, dagli agenti del mossad al servizio di Wiesenthal (capo dei cacciatori di nazisti) che non poteva permettere a Degrelle di pubblicare nei suoi libri le "menzogne" di essere sopravvissuto alle camere a gas. Non a caso infatti lo zyklon b era un antiparassitario ed i soldati che tornavano dal fronte erano costretti a passare nei campi di concentramento per fare la doccia al fine di eliminare pidocchi ed altri sgradevoli ospiti che la poco igenica vita del fronte procurava ai soldati. Se gli ebrei venivano effettivamente sottoposti a tale trattamento le possibilità sono soltanto due: o non ci morivano e venivano semplicemente spostati in altri campi (vedi un Primo Levi che se n'è passati 10 prima della "scarcerazione") o, se davvero ci morivano, significa che erano parassiti, di conseguenza sacrificabili.
Tornando alla "notiziona" di mr. Universo (Arnold), oltre alla visita al monumentale della valle dei caduti poté visitare la "fortezza dell’Alcázar di Toledo, nota per la strenua resistenza dei cadetti dell’accademica militare e dei nazionalisti all’assedio dei repubblicani". L'attore poté, in quell'occasione, imparare anche "la tragica ed eroica vicenda del colonnello José Moscardó" che rifiutò la resa nonostante i repubblicani (comunisti, che non si macchiano mai di crimini perché combattono il nazifascismo) avevano in ostaggio suo figlio: "Il 23 luglio (del '36) le forze repubblicane catturarono il figlio sedicenne di Moscardó, Luis. Chiamarono telefonicamente l'Alcazar e rispose Moscardó in persona. L'ufficiale politico repubblicano lo informò che, se non avesse dichiarato la resa, suo figlio sarebbe stato fucilato. Moscardó chiese di parlare con il proprio figlio. Quindi disse a Luis, "Raccomanda la tua anima a Dio e muori come un patriota, gridando 'Lunga vita a Cristo Re' e 'Lunga vita alla Spagna'." "Lo posso fare" rispose il figlio."
Durante la visita alla valle dei caduti Arnold ricordò che nel 1982, proprio dietro la montagna dietro la quale si trova il sito, aveva girato le scene di "Conan il Barbaro", il film che lo rese celebre in tutto il mondo.
Insomma sentire un personaggio come lui andare contro corrente e dichiarare: "«Era un grande eroe che ha salvato gli spagnoli dal comunismo, quando era più forte in Europa, e anche dalla Seconda guerra mondiale»", fa certamente sperare per un futuro migliore.

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