17 luglio 2018

Viva la RAI

Era il lontano 1982 quando Renato Zero, quella Checca impertinente (o presunta tale), lanciava la hit "Viva la RAI". La canzone, se pensiamo solo al ritornello in cui il "sorcino" ripete a perdifiato "Viva la RAI Ci fa crescere sani viva la RAI " potrebbe sembrare una canzone propagandistica nei confronti della TV di Stato, ma analizzando bene il testo un paio di passaggi all'interno del testo possono far nascere il dubbio che il tono della canzone sia sottilmente ironico... come ad esempio "Con il suo impero Dice la RAI Soltanto il vero Viva la RAI... Paghiamo allora questo abbonamento Per mantenerli in salute e in sentimento... Perché oramai Questo cervello Avrà un padrone lo sai?"... lo so vi domanderete perché vi tiro fuori quel giraculo (vero o presunto) di Zero e questa canzone che, per quanto "orecchiabile" essendo monotona e ripetitiva nel fraseggio musicale, è piuttosto inutile.
Perché ho finalmente scoperto cosa ci pagano con i nostri soldi del canone in bolletta!!! Non servono a garantire uno stipendio ed un lavoro a gentaglia del calibro di Luciana Litizzetto, Enrico Ghezzi, Fabio Fazio e tutti gli altri "faziosi" del comunismo... fosse solo per il loro stipendio basterebbe non guardarne i programmi, ma se dopo anni vanno ancora in onda è sintomo che diversa gentaglia continua a fingersi divertita da battute (che battute non sono più) medio progressiste e di volta in volta assume il tono, sempre più marcato, di propaganda antidemocratica rossa.
Nei programmi televisivi, RAI e non, fanno a gara a chi è più medio progressista degli altri, in quanto più si è allineati al pensiero unico più si è attuali.
Certo la domanda è: "Ma cos'è sto pensiero unico di cui si sente parlare in giro? Cosa c'entra la RAI se lo fanno tutti?" (me n'è scappata una in più che faccio? lascio?)
La RAI, a parte essere un crogiolo di radical chic alla Gino Strada, non ha colpe maggiori o minore rispetto alle altre bestie televisive... tranne per quel fatto... quell'aspetto... quella rapina a mano armata chiamato "canone Rai in bolletta". Si tratta letteralmente di una rapina a mano armata o, forse peggio, di un ricatto in piena regola. In quanto se non si paga interamente la bolletta, ivi incluso il canone RAI, semplicemente ti "staccano" la corrente. Uso le virgolette in quanto lo "stacco" della corrente è illegale, infatti esiste un minimo di watt (o forse Kwatt) garantito per il vivere dignitoso dell'individuo... Il vivere dignitoso comprende il Frigorifero, lo scaldabagno (dipende dalla potenza), il PC e la televisione. Già per assurdo se non pagate il canone RAI vi staccano il forno e la lavatrice, ma vi lasciano gli strumenti per trovarvi un lavoro e lo strumento (demoniaco) che vi siete rifiutati di pagare. Certo prima o poi arriveranno due picchiatori... ehm... esattori di equitalia o agenzia equivalente e vi portano via anche il cane. Già mi sembra che al momento gli animali domestici siano ancora considerati un bene di "lusso" (evidentemente sanno quanto costa il "lusso" del cane) e non un membro famigliare, per cui rientra nei beni pignorabili. Onestamente preferirei si portassero via le mutande piuttosto che il cane (ma dubito che me le riporterebbero a bucato fatto).
Quindi la differenza tra le reti private e le reti di Stato consiste proprio nel fatto che le reti private sono finanziate con investimenti private, ad esempio tramite pubblicità, mentre le reti pubbliche sono finanziate da... finanziamenti pubblici (pare delle tasse dello Stato), finanziamenti privati (pubblicità) e abbonamento. Cosa fa rodere il culo è il fatto che la qualità, tranne qualche documentario o simili (come i prodotti della famiglia Angela, Alberto ed il padre Piero), è abbastanza disgustosa.
Tutto questo senza contare il fatto che tutto è di parte ed è dalla parte avversa... parrebbe che i dirigenti li peschino direttamente dall'Anpi.
Ci tenete proprio a parlare delle fiction o di certi documentari?
Le fiction in cui la capitaneria di porto e la nostra guardia costiera sono eletti a paladini degli immigrati perché il loro non è un mestiere è una vocazione e "come te sbaj che sti comunisti so tutti pacifisti e poi fanno i sordati?"... Camilleri e Montalbano, passando tramite Luca Zingaretti, in cui il commissariato sembra un centro sociale... e alla fine arriva l'agognato documentario di cui tutti sentivamo la mancanza... "Iuventa" un film di Michele Cinque prodotto da RAI Cinema.
Per la realizzazione del documentario  il regista ha passato due anni sulla nave: "Assurdo, altresì, che il regista, durante i due anni di riprese, non abbia catturato neanche un’immagine dei presunti contatti con i trafficanti al largo della Libia presenti nel fascicolo di inchiesta della Procura di Trapani, ottenute grazie ad un agente infiltrato a bordo della nave Vos Hestia di Save The Children." già che l'abbiamo pagato ce lo potremo godere no?!? No perché prima deve fare il giro nei salotti bene in cui i radical chic potranno aumentare la propria convinzione che la risposta alla migrazione sia regalare la cittadinanza a 'sti fannulloni "Dopo due anni di gestazione, a giugno il docufilm “Iuventa” è stato presentato al Biografilm Festival di Bologna e a Casa Emergency di Gino Strada a Milano.".
La gente ebete crederà alle puttanate viste sullo schermo perché è un documentario RAI e mamma RAI non mente mai (come vedete la canzone di Zero torna con prepotenza). Tanto per far dei nomi... la "settimana" della memoria si festeggia il 27 gennaio perché effettivamente i sovietici hanno "liberato" Auschwitz in quella data (in verità i nazi se l'erano svignata da tempo), ma il film/documentario della liberazione è stato girato circa un mese dopo periodo in cui (tra la liberazione ed il filmino che ci propinano ogni anno) gli ebrei sono stati tenuti chiusi dentro senza cibo ne acqua... ma questa è un'altra storia.

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