Dopo aver letto la notizia sui soliti titoloni di regime, ero pronto a sostenere l'amministrazione della meravigliosa città di Udine finché avessi avuto fiato nei polmoni.
Questo a prescindere dalle ragioni (economiche, ecologiche, partitocratiche o affini) che muovessero le loro intenzioni.
Il popolo della sinistra pronto, invece, a gridare all'ennesimo scandalo razzistico, gesto discriminatorio e di becera intolleranza di cui fosse autrice la solita destra che di "destra" non ha nemmeno più il nome.
La storia dei bambolotti è ormai arcinota a Codroipo, comune della provincia di Udine, l'amministrazione di centro-destra avrebbe emanato un emendamento per eliminare i bambolotti pellet dagli asili comunali. Repubblica ieri titolava così "Udine, il Comune cancella dagli asili i riferimenti "a culture diverse": al bando anche i bambolotti con la pelle scura"... già peccato non fosse Udine ma una cittadina in provincia di Udine... per fortuna, almeno su questo e dopo aver esposto il titolo "acchiappaclick", si sono ravveduti "A Codroipo le modifiche approvate dalla maggioranza in consiglio comunale eliminano dal testo ogni riferimento "alle diverse culture"." si legge nel sottotitolo... i toni dell'articolo sono come al solito da KGB "Nel Nord-Est sono settimane di tensioni sul tema dell'integrazione e della multiculturalità e si profila un Natale lacerato dalle polemiche, in regioni tutte governate dalla Lega e dalla destra: a Trieste obbligo di esporre simboli religiosi negli asili e imposto un tetto per gli studenti stranieri nelle classi; a Trento finanziamenti per le scorte private per i fedeli a messa e Fugatti, nel suo primo discorso programmatico, ha "invitato caldamente" i responsabili scolastici a fare il presepio." Si legge ancora nel testo "Niente che possa ricordare ai bambini le altre culture o la propria cultura di provenienza, se diversa da quella italiana. Così, nel regolamento dell'asilo nido comunale di Codroipo, in provincia di Udine, è stato eliminato, con un emendamento approvato dalla maggioranza in consiglio comunale, ogni riferimento alle "diverse culture" o alle "culture di provenienza" degli alunni." (fonte Repubblica.it)... la domanda sorge spontanea... dal momento che ai "nostri" bambini e non solo a loro è chiesto, in nome dell'integrazione e dell'accoglienza, di dimenticare le nostre radici ed eliminare ogni riferimento alla nostra cultura di provenienza... perché ai pellet dovrebbe essere consentito mantenere i riferimenti alla propria? O siamo tutti uguali o siamo tutti diversi. Non viviamo, anche se a volte ne ho l'impressione, nella fattoria degli animali in cui "Tutti gli animali sono uguali... ma i maiali sono più uguali degli altri" e per una volta dal momento che l'accostamento maiali-pellet calza come un guanto (anche se non ho mai capito questo detto perché nulla calza meglio di una calza), non ho nemmeno bisogno di parafrasare la nota citazione di Orwell. Quindi se siamo tutti uguali siamo tutti ugualmente in diritto di mantenere le nostre radici se non siamo tutti uguali allora perché dovrei soppiantare la cultura che appartiene alla mia gente da millenni con quella di 4 baluba caduti male da un cazzo di barcone di merda?
Tutto ciò è quello che avrei scritto se il "Messaggero Veneto", Repubblica e gli altri tromboni che si sono uniti al concerto non avessero detto una stronzata. Infatti non è mai stato emanato alcun emendamento che volga in questa direzione anzi, proprio per l'ambiguità che ormai contraddistingue il centro-destra, va nella direzione esattamente contraria a quella riportata dai giornalai.
"Il sindaco in persona è intervenuto per denunciare la fake news, e a Radio 24 ha smentito l’approvazione dell’emendamento sui bambolotti neri. “Da nessuna parte c’è scritto il divieto di acquistare strumenti ludico didattici, ovverosia bambolotti di colori diversi da quello bianco, per dire ‘non bambolotti neri’ sarebbe un divieto che esclude anche quelli gialli, invece fossi un cinese o un giapponese mi offenderei” ha affermato il primo cittadino. E spiega che il consiglio comunale non ha fatto altro che votare a larga maggioranza una modifica del regolamento dell’asilo nido “Mondo dei piccoli” per renderlo coerente con le disposizioni regionali in materia di accreditamento delle strutture. Modifiche che prevedono di ridurre il rischio emarginazione dei bambini anche attraverso l’introduzione di giocattoli che fanno riferimento a diverse culture e Paesi, e quindi anche mettendo a disposizione dei bambini bambole dalla pelle più scura o giocattoli appartenenti a culture diverse da quella italiana. Se non si fosse votato l’emendamento addio ai contributi regionali." (Il Primato Nazionale, ma smentita riportata, oggi, anche su altri giornali tranne Repubblica ovviamente.) L'autrice chiude dicendo "Il popolo radical chic pronto ad accusare di fake news chiunque osi interrogarsi e porre domande per mettere in discussione una verità precostituita, ha perso l’ennesima occasione per fare una bella figura." Purtroppo per quanto sia una frase di rito, il popolo radical chic non ha mai avuto un'occasione di fare bella figura, se non (forse) il sabato pomeriggio in via Monte Napoleone, per il resto quando parla di politica rimedia solo figure di merda, dal momento che le poche notizie che giungono, all'alto dei loro scranni, sono false e tendenziose per non ripetere l'ennesima volta... emerite stronzate.
Ma pensate forse che mi sia scordato della vaccata che sta facendo il centro-destra a Udine... oops a Codroipo? Assolutamente no! Infatti questa ennesima dimostrazione che i ruoli tra la destra filo immigrazionista e la sinistra anti lavoratori se non si sono scambiati sono quanto meno sovrapposti. Sicuramente ci tornerò, ma basta spacciate il vostro desiderio di tornare alla schiavitù come un valore tradizionale della destra. "Semmai ci fu italica espressione dei valori della destra nazionale questa va ricercata nei fascismi che nuovo slancio diedero all'idea di Italia".
Questi cialtroni liberali si nascono dietro alla parola destra o peggio centro-destra (per non sembrare troppo estremisti e non spaventare l'elettorato più moderato) per lasciare intendere che la distinzione con Renzi e i 40 ladroni esista ancora, ma non temete ignobili individui anche vi chiamaste "Partito Nazionale Fascista" nessuna persona con un livello culturale appena superiore a quella necessaria per entrare di diritto nel grande fratello, vi potrebbe mai scambiare per fascismi, almeno non dopo il primo discorso fatto da un qualsiasi vostro esponente. Come raccontò una persona a me cara (tra le poche superstiti della grande potatura fatta su FB di qualche anno fa) si era recata in Israele per qualche giorno di vacanza... lo chiarisco subito e una volta per tutte il "Brambi" non è amico degli ebrei e vi ricordo che persino Otto Adolf Eichmann, un sant'uomo ingiustamente accusato di crimini di guerra e crimini contro l'umanità visse per 6 mesi in Palestina (dove coabitavano ebrei e palestinesi senza fiatare sotto il vigile occhio britannico) per studiare il nemico... ad ogni modo, se no mi perdo di nuovo, mi raccontò che nella settimana di vacanza capitò anche il sabato (il famoso shabbat ebraico), giorno in cui nessuno è autorizzato a fare un emerito cazzo, nemmeno depredare qualche mal capitato perché anche maneggiare soldi di shabbat è un peccato agli occhi di dio. Eppure nonostante fosse tutto chiuso e tutto fermo non c'era (testuali parole) gente morta per strada per non essere potuta andare al ristorante o altre stronzate del genere.
I soliti ignobili vorrebbero farci credere che se negozi e ristoranti non lavorano di domenica allora tanto vale che chiudano.
Io dico che è una stronzata. Se durante la settimana non trovi il tempo per portare tua moglie e i tuoi figli a masticare in un bel ristorante o in una pizzeria è perché non hai nessuna voglia di farlo. La domenica quella scusa non ce l'hai, ma passi ugualmente tutto il giorno con il culo piantato al telefono perché se no dovresti affrontare l'amara verità che a tua moglie e ai tuoi figli non hai un cazzo da offrire.
Questo però è un altro tema e prima che mi accusiate di essere israelita, nell'Italia fascista la domenica era il giorno dedicato a dio (con i patti lateranensi Mussolini fece pace con la chiesa cattolica) ed il sabato era fascista. Ovvero non si lavorava, ma si andava un paio d'ore in piazza per fare ginnastica o per ascoltare i discorsi del Duce. Dopo di che la messa è finita, andate in pace fine settimana libero per fare ciò che si voleva.
La messa domenicale all'epoca era sentita per cui magari non si partiva per una gita fuori porta come oggi, ma c'era la possibilità di stare in famiglia.
E a te, brutto stronzo, che telefoni al servizio clienti della compagnia telefonica a ferragosto perché dal pedalò in mezzo al nulla sono quasi 5 minuti che non ti arrivano messaggini... va a cagare. Se per un giorno scolli il culo da quel cazzo di telefono non muori t, non muoiono quelli che sono costretti a sorbirsi il solito video con i gattini e sicuramente non moriranno (nemmeno di fame) quelli sarebbero stati costretti a risponderti a ferragosto dal cuore della regione genitrice di nebbia dalla quale il mare non si vede nemmeno in cartolina tanto è fitta la nebbia che è entrata anche nella cartolina dell'isola del Giglio con la concordia incastrata dentro.
Quindi per chiudere, lavorare di domenica non è di destra né, tanto meno, fascista. Ma è ciò che vogliono farci credere democratici, liberali e imprenditori affinché noi si sia sradicati dalle nostre tradizioni e isolati dai nostri affetti. Quante volte ho sentito storie di matrimoni che sono finiti anche a causa dell'incompatibilità degli orari. Essere sposati è condividere una vita assieme, non è dividere il costo del mutuo, della spesa e delle bollette quella si chiama coabitazione. Se ci si incrocia per sbaglio un paio di volte a settimana è chiaro che poi si finisce con trovarsi a casa con un estraneo. Certo non voglio fare l'ipocrita ci possono essere situazioni inevitabili, la mia, come sempre, non è onniscienza, ma solo l'analisi delle informazioni in mio possesso. Se si vuole trovare il tempo da passare con i propri affetti il tempo si trova, ma diventa più facile quando il punto di ritrovo non è un supermercato perché quello della spesa settimanale è l'unico momento in cui si può stare assieme.
Avere del tempo per sé e per i propri cari, poi per quel che mi frega della chiesa cattolica possiamo anche far diventare i giorni di riposo il martedì ed il mercoledì, ma per tutti e non che gli operatori del call center lavorano sabato e domenica e riposano martedì e giovedì, gli operai il sabato e la domenica e medici e operatori sanitari quando capita. Certo magari se a uno capita di star morendo la domenica sarebbe carino che ci fossero un medico ed un infermiera ad accudirlo, ma un conto è l'emergenza un altro è andare in pronto soccorso per farsi un check up completo (che può aspettare).
Se devo proprio dirla tutta... se proprio volete che la vostra "fabbrichetta" ed il vostro schiavetto producano anche di domenica, allora lo stipendio dev'essere proporzionato, non deducibile e doppiamente tassabile a entrambi sia a te che allo schiavetto... ve la faccio passare io la voglia degli "straordinari" ordinari (cioè nella norma).
I soliti ignobili vorrebbero farci credere che se negozi e ristoranti non lavorano di domenica allora tanto vale che chiudano.
Io dico che è una stronzata. Se durante la settimana non trovi il tempo per portare tua moglie e i tuoi figli a masticare in un bel ristorante o in una pizzeria è perché non hai nessuna voglia di farlo. La domenica quella scusa non ce l'hai, ma passi ugualmente tutto il giorno con il culo piantato al telefono perché se no dovresti affrontare l'amara verità che a tua moglie e ai tuoi figli non hai un cazzo da offrire.
Questo però è un altro tema e prima che mi accusiate di essere israelita, nell'Italia fascista la domenica era il giorno dedicato a dio (con i patti lateranensi Mussolini fece pace con la chiesa cattolica) ed il sabato era fascista. Ovvero non si lavorava, ma si andava un paio d'ore in piazza per fare ginnastica o per ascoltare i discorsi del Duce. Dopo di che la messa è finita, andate in pace fine settimana libero per fare ciò che si voleva.
La messa domenicale all'epoca era sentita per cui magari non si partiva per una gita fuori porta come oggi, ma c'era la possibilità di stare in famiglia.
E a te, brutto stronzo, che telefoni al servizio clienti della compagnia telefonica a ferragosto perché dal pedalò in mezzo al nulla sono quasi 5 minuti che non ti arrivano messaggini... va a cagare. Se per un giorno scolli il culo da quel cazzo di telefono non muori t, non muoiono quelli che sono costretti a sorbirsi il solito video con i gattini e sicuramente non moriranno (nemmeno di fame) quelli sarebbero stati costretti a risponderti a ferragosto dal cuore della regione genitrice di nebbia dalla quale il mare non si vede nemmeno in cartolina tanto è fitta la nebbia che è entrata anche nella cartolina dell'isola del Giglio con la concordia incastrata dentro.
Quindi per chiudere, lavorare di domenica non è di destra né, tanto meno, fascista. Ma è ciò che vogliono farci credere democratici, liberali e imprenditori affinché noi si sia sradicati dalle nostre tradizioni e isolati dai nostri affetti. Quante volte ho sentito storie di matrimoni che sono finiti anche a causa dell'incompatibilità degli orari. Essere sposati è condividere una vita assieme, non è dividere il costo del mutuo, della spesa e delle bollette quella si chiama coabitazione. Se ci si incrocia per sbaglio un paio di volte a settimana è chiaro che poi si finisce con trovarsi a casa con un estraneo. Certo non voglio fare l'ipocrita ci possono essere situazioni inevitabili, la mia, come sempre, non è onniscienza, ma solo l'analisi delle informazioni in mio possesso. Se si vuole trovare il tempo da passare con i propri affetti il tempo si trova, ma diventa più facile quando il punto di ritrovo non è un supermercato perché quello della spesa settimanale è l'unico momento in cui si può stare assieme.
Avere del tempo per sé e per i propri cari, poi per quel che mi frega della chiesa cattolica possiamo anche far diventare i giorni di riposo il martedì ed il mercoledì, ma per tutti e non che gli operatori del call center lavorano sabato e domenica e riposano martedì e giovedì, gli operai il sabato e la domenica e medici e operatori sanitari quando capita. Certo magari se a uno capita di star morendo la domenica sarebbe carino che ci fossero un medico ed un infermiera ad accudirlo, ma un conto è l'emergenza un altro è andare in pronto soccorso per farsi un check up completo (che può aspettare).
Se devo proprio dirla tutta... se proprio volete che la vostra "fabbrichetta" ed il vostro schiavetto producano anche di domenica, allora lo stipendio dev'essere proporzionato, non deducibile e doppiamente tassabile a entrambi sia a te che allo schiavetto... ve la faccio passare io la voglia degli "straordinari" ordinari (cioè nella norma).
Nessun commento:
Posta un commento