28 dicembre 2018

Lavali col Fuoco... oh Vesuvio lavali col Fuoco!!!

Così dicendo, immediatamente nel titolo, non corro il rischio di mancare una denuncia per discriminazione territoriale.
Intanto siamo alle solite due pesi e due misure. Inoltre voi sapete che raramente parlo di calcio perché ormai è diventato uno sport da negri che, i moralizzatori delle macchinette, vorrebbero trasformare in un "paradiso" di buonismo dove non ci siano conflitti e, soprattutto, scontri tra tifoserie, ma possa essere vissuto dalle famigliole inebetite... per quello c'è la payTV STRONZI!!!
Inevitabilmente parliamo di Inter-Napoli per citare il film Hooligans (2005 della regista Lexi Alexander) la rivalità tra Inter e Juve può essere paragonata a quella tra NY yankee e Red Socks, ma certamente quella tra Napoli e Inter è molto più simile a quella tra Israeliani e Palestinesi. Non esiste rivalità, non esiste mortificare l'avversario con una scenografia spettacolare, esiste solo sana e disordinata violenza, un odio profondo che puoi solo sperare di non essere napoletano di nascita e tifoso dell'Inter per fede se no sei fottuto.
La prima volta che ho sentito parlare di tale rivalità era in occasione di un Inter-Napoli dove "l'acrobata" si arrampicò sulla copertura dello stadio "Giuseppe Meazza" in San Siro a Milano per appendere uno striscione recante la scritta: "Hitler: con gli ebrei anche i napoletani." la cosa non mi offese minimamente e capii che odiavo i napoletani. In altre occasioni (anche se internet cerca di nascondere quanto può) si vedono scontri sugli spalti dove da una parte spuntano dei tifosi armati di coltello indietreggiare mentre altri tifosi li affrontano armati di cinghia.
Quello della notte di Santo Stefano è solo l'ultimo (in ordine cronologico) episodio in cui l'odio tra le due tifoserie è esploso ed il bilancio è pesante, ma non sorprendente un morto (interista) e 4 accoltellati (napoletani) di cui solo uno più grave degli altri.
Dalla ricostruzione dei fatti emergono due scenari contrastanti nel primo le tifoserie si erano date appuntamento per scontrarsi senza l'ingombro della polizia (e i napoletani non si sono presentati o sono stati intercettati dalle forze dell'ordine) oppure le forze dell'ordine stesse chiuso un occhio su alcuni "pulmini" del Napoli affinché le due tifoserie arrivassero al contatto e ci scappasse... meglio il morto, ma andava bene anche il ferito... ed il morto ci è scappato.
Mi spiace che la sorte sia toccata da un ragazzo (interista) anche se appartenente alla tifoseria del Varese (se non ricordo male il Varese è una società satellite dell'Inter oltre al fatto che le tifoserie sono gemellate) oltre al fatto che Daniele Belardinelli (Dede) capeggiava il gruppo ultra dei "Blood and Honour" chiaro e, piuttosto, esplicito riferimento al gruppo Skinhead presente in tutta Europa.
Molti perbenisti e giornalai invocano pene repressive affinché il calcio, o meglio il tifo, italiano diventi quanto più simile possibile a quello inglese... ma se quanto mostrato nel 2005, appunto, da Lexi Alexander nel suo film è vero anche solo in parte, ci siamo quasi. Infatti è sempre più raro che gli scontri tra tifoserie si verifichino all'interno dello stadio (super controllato dalle telecamere del servizio di sicurezza e dalle forze dell'ordine), sempre più spesso si verificano fuori dagli impianti sportivi. Vedremo anche in Italia tifosi passare attraverso le cabine telefoniche? Se non è possibile è solo perché non esistono più cabine telefoniche.
Gli stessi strilloni chiedono che si smettano anche con gli sfottò e gli "ululati" razzisti... lo dico ancora e non mi stuferò mai di ripeterlo... non eleveremmo mai il livello di un pellet paragonandolo al nobile animale qual è il lupo... quello che viene puntualmente rivolto ai negri è il mesto berciare delle scimmie famiglia dalla quale (secondo la scienza) i negri discendono ovvero "uh uh uh uh uh".
Dal momento che, ormai e purtroppo, in tutte (o quasi) le società sportive c'è inquinamento razziale... per poter punire le tifoserie si sono dovuti inventare la discriminazione territoriale.
Pare però che gli unici a beneficiarne siano i napoletani.
Infatti quando i Romani arrivano a San Siro con sulle labbra le note dell'allegro motivetto "un solo grido, un solo allarme, Milano in fiamme. Milano in fiamme!" non mi sembra che si sollevi tutto questo vespaio o ancora quando gli stessi napoletani intonano "Noi abbiamo il sole, noi abbiamo il mare... voi... solo la nebbia!" anche in questo caso la partita non viene sospesa e la curva del Napoli non viene chiusa per due o più giornate. Quella non è forse discriminazione territoriale? 
Come sempre discriminazione a senso unico e quando il razzismo non riguarda una categoria "protetta" allora non scade nemmeno nel becerume da stadio così non dovrebbe stupirmi che all'affermazione di Salvini, che paragona gli "ululati" verso Leonardo Bonucci con quelli piovuti su Kalidou Koulibaly tale Sandro Ruotolo si erga a moralizzatore delle macchinette e rimproveri Salvini dicendo "vogliamo davvero paragonare quello che proviamo noi 'bianchi' ai cori razzisti in confronti a quello che provano i 'miei fratelli' senegalesi?" ora ai miei genitori, e alla mia famiglia, voglio un bene dell'anima (non parlo d'amore solo per non essere accusato di complesso d'Edipo), ma se i miei genitori (o anche solo uno dei due) si presentassero a casa con in braccio un senegalese e mi dicessero questo è tuo fratello... prima che al negro taglierei la gola ai miei genitori. Io non ho fratelli negri e "non ci sono negri Italiani!". Inoltre non mi aspetto minimamente che gentaglia come Ruotolo, Mughini, Giordano e Biasin (che non si preoccupano minimamente dell'invasione che sta avvenendo nel nostro paese) comprendano l'importanza di una tifoseria di difendere l'onore ed il territorio di una curva, di qualche centinaio di metri di seggiolini e cemento, che le tanto osannate scenografie (o coreografie che dir si voglia) esposte in determinate occasioni non sono altre che un ulteriore modo per umiliare l'avversario per mostrare la propria superiorità sul territorio di uno stadio, di una città, di una nazione.
Ultimo aspetto e poi vi auguro un felice anno nuovo...
Si parla anche della possibilità, anzi necessità di sospendere la partita, il campionato, ecc. ma certi pantofolai (che se non venissero chiamati in trasmissione guarderebbero la partita comunque in TV) non si rendono conto del potere che darebbero agli stessi "delinquenti" (così sono stati definiti i partecipanti allo scontro pre-Inter-Napoli) che cercano di combattere, ma soprattutto alle andrine che ormai ammorbano anche il tifo organizzato.
Se costoro non avessero la stessa memoria storica che hanno riguardo alla politica... si ricorderebbero di quel famoso derby capitolino in cui (le due tifoserie si erano accordate per far sospendere la partita) si sparse la voce di un tifoso, se non sbaglio romanista, rimasto ferito durante gli scontri, la partita fu sospesa con il capo ultrà giallorosso che giurava (sulla testa dei figli che non aveva) a capitan Totti che la notizia era vera... partita sospesa, festa rovinata, notizia rivelatasi una stronzata.
Così facendo le andrine potrebbero tranquillamente presentarsi dalle società di calcio e ricattarle per pretendere biglietti gratuiti, pagamenti esorbitanti per coreografie e striscioni, ecc. sotto la ritorsione di "ho ci dai quello che chiediamo o ti facciamo sospendere le partite", tanto la responsabilità oggettiva ricade sulla squadra la cui tifoseria si è "macchiata" di atti "ignobili". Chi ci rimette è lo sport? Fatemi il piacere quello ci ha già rimesso nel momento in cui viene giocata quella farsa di campionato solo per l'impossibilità di assegnare lo scudetto alla Juve alla prima giornata di campionato e dopo aver trasformato le squadre italiane in uno zoo "che namanco quello de Trigoria li mortacci vostra!!!". Per cui pensateci bene, che quello che ha detto Salvini (relativo al fatto di non confondere gli ultrà con i delinquenti) non è proprio una stronzata solo perché l'ha detta Salvini... bisogna capire bene quali equilibri si incrinano e verso chi penderà l'ago della bilancia.

Buon Anno Nuovo e, se non succede nulla di particolarmente ispirante, ci risentiamo al 7 gennaio.

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