21 marzo 2019

Istinti primordiali e comportamenti illeciti.

Avrei parlarvi di quelle chiamate imbarazzanti in cui si cerca di rimediare all'ennesima figuraccia di aver dimenticato il 14° anniversario della prima volta in cui i vostri occhi si sono incontrati in coda per il cinema ("e vajielo a spiegà" che tu stavi sorridendo alla "gnoccolona" alle sue spalle, ma lei (con una spanna di lenti sul naso) non se n'è nemmeno accorta... così come tu non ti sei accorto di lei e l'hai notata solo due settimane dopo quando il sonoro schiaffone della "gnoccolona" ti ha fatto girare la testa verso l'occhialuta ragazza dal cuore d'oro di cui ora sei follemente innamorato.
Ma colloquiando con una ragazza nel, vano quanto maldestro, tentativo di trovare una consorte in grado di generare un erede per il mio regno... è nata l'idea per questo articolo.
La ragazza infatti si stava lamentando del fatto che fin troppo spesso si rende conto che parlando con i maschietti nota i loro sguardi puntati non esattamente all'altezza dei suoi occhi. Questo, a suo dire, la mette a disagio in quanto è in grado di differenziare la sensazione provata se tale comportamento è tenuto nei suoi confronti dal suo uomo o da uno sconosciuto (nel primo caso lo apprezza nel secondo lo disprezza).
Ringraziando gli Déi, che non mi hanno afflitto con la malattia della "froceria", sarei un ipocrita (quando non addirittura un bugiardo) nell'affermare che non mi sia mai capitato di far cadere l'occhio nella generosa scollatura si una ragazza, ma, a mio avviso, un conto è lasciar cadere l'occhio, tutt'altro infilarci la mano per andare a recuperarlo.
Mi spiego meglio, che gli uomini (questo esclude di conseguenza i voltaculo) siano particolarmente attratti dal seno è fisiologico. Ovvero è un dato di fatto. Non so se abbiano ragione gli psicologi d'accatto nel sostenere che tanto interesse è dovuto ad un complesso infantile irrisolto oppure se avesse avuto ragione Paolo Villaggio quando prestando la voce al bambino di "Senti chi parla" all'affermazione di John Travolta "ehi ma tu gliele stai fissando... pensi quello che penso io?" rispose, con il suo solito fare fantozziano "non so cosa pensi tu... ma me mi viene fame!". Questo, mi spiace signore e ragazze (maggiorenni), è un dato di fatto con cui toccherà convivere. Lato nostro avere a distanza di un palmo dal nostro naso un oggetto di desiderio tanto irresistibile quanto irraggiungibile (nella maggior parte dei casi). Purtroppo gli occhi, così come il desiderio dietro cui si nasconde quel gesto involontario, non fanno distinzione tra fidanzate/sposate e nubili/single... se un seno è bello... è bello.
Infatti se doveste imbattervi in un uomo che nel parlare con voi non faccia cadere l'occhio le ragioni possono essere molteplici (nessuna delle quali è lusinghiera per voi), ne riassumo 3 in ordine di probabilità.

Al terzo posto: Gli fate talmente schifo che piuttosto che guardarvi il petto si caverebbe gli occhi e li darebbe in pasto ad un cane affinché non sia mai più costretto ad assistere ad uno spettacolo così orrendo (l'avevo detto che era il meno probabile... ma non impossibile);

Al secondo posto: Vorrebbe guardare, ma sapendo quanto la cosa vi da fastidio e (da pavido) non vuole correre il rischio di perdere il ruolo di "amico" che si faticosamente conquistato nei secoli (personalmente essere amico di una donna non è un problema... ma non sarò mai il vostro amico gay... per cui piuttosto vi distraggo attirando la vostra attenzione verso i piccioni sul cornicione);

Sul gradino più alto del podio: è un frocio fatto e finito... per cui se mai vi dovesse guardare nella scollatura sarà solo per poter sparlare poi alle vostre dell'accostamento di colori tra il reggiseno e la custodia del cellulare che tenete ben nascosta nel 4° cassetto della scrivania (chissà cosa vi è passato per la mente quel giorno che vi a spinto a scegliere quel colore che si abbina giusto con il vomito del gatto del vicino).

Non voglio certo andare a scomodare la bibbia, ma persino per quei bacchettoni (o almeno lo erano una volta), guardare non era un peccato e sul "toccare" bastavano un paio di "Ave Marie". Quindi mi permetterò di scomodare "Il silenzio degli innocenti" per cui, secondo lo psicologo impazzito il Dr. Hannibal Lecter, il desiderio comincia con gli occhi... ovvero desideriamo ciò che guardiamo, ma ancor di più ciò che intravvediamo (questo mi spiace dirvelo fanciulle vale per entrambi i sessi... se ne esistono altri oltre a maschio e femmina non conosco o riconosco). Magari nel vostro caso non vi fissate sul seno, ma sul sedere o sui muscoli delle braccia o qualunque altra parte dell'anatomia maschile scateni in voi il desiderio.
Chiaramente i fattori che concorrono all'attrazione fisica possono essere diversi anche per gli uomini, magari lo sguardo cade subito sul torace o sul sedere, ma inevitabilmente subito dopo lo stesso istinto andrà a cercare conferma in altri aspetti fisici che reputiamo interessanti per costruire una relazione soddisfacente dal punto di vista fisico. Purtroppo è solo in un secondo momento, con una conoscenza più approfondita della personalità, che si arriva all'attrazione emotiva per cui si può pensare di costruire con la controparte (femminile per gli uomini, maschile per le donne, di altre interazioni non mi occupo) una relazione che ci coinvolga su piani fisico, mentale, emotivo.
Questa precisazione era doverosa per spiegare che questi sono istinti che non possono essere combattuti, ma al massimo, con un incredibile sforzo di volontà e concentrazione (al limite dell'esplosione di una vena nel cervello), controllati.
Diverso invece il discorso per quello che riguarda i comportamenti illeciti.
Chiarisco subito che per comportamento illecito non intendo solo quelli estremi quali appunto mani "ravananti" nell'intimo o lo stupro (perpetrato o tentato), bensì il comportamento illecito è qualunque atteggiamento che esuli dall'ambito dell'istinto primordiale.
Nel regno animale, infatti, il maschio non prende con la forza la propria compagna, ma si atteggia, si pavoneggia dimostra (con le lotte per il dominio) di essere il più adatto all'accoppiamento, ma non è mai "che ti stia bene o no tu sarai mia". Quindi sono i comportamenti quali i colpi di clacson per attrarre l'attenzione di un ondeggiante sedere sul marciapiede, i fischi, i versi, le smorfie, gli ululati, ecc. che riportano la specie umana agli albori dell'era in cui i negri scesero dagli alberi dopo aver trasmesso l'AIDS alle scimmie, che devono essere combattuti. Anche se, qui mi tocca rimproverarvi un po', a guardar bene pare che i maggiori successi li ottengano proprio coloro che riportano l'interazione sessuale tra uomo e donna al livello animalesco... in fin dei conti il pavone (maschio) non fa la ruota con la sua meravigliosa coda variopinta per noi stronzi con le macchine fotografiche in mano ed il coperchio sull'obbiettivo, lo fa per conquistare la sua compagna e perpetrare la specie con la propria progenie. L'usignolo non canta per la delizia dei nostri registratori audio con il tasto "play" (anziché rec. premuto).
Non sono un integralista islamico per cui la donna deve viaggiare col burka se non vuol essere stuprata... ma se indossate magliette con le scritte proprio sulle tette o jeans con le scritte sul culo... non mi pare che stiate cercando di evitare di essere guardate proprio lì.

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