3 febbraio 2017

Il credente... con l'interruttore acceso spento!

Per lungo tempo questo film mi ha lanciato messaggi contrastanti. Ci sono diversi messaggi, passatemi il termine, "subliminali" (ma non è il termine corretto in questo caso, perché faccio riferimento alle sensazioni e al significato di determinate scene).

Come sempre se volete sapere la trama o vi guardate il film (cosa che vi sconsiglio di fare a meno che non siate a conoscenza di alcuni dettagli storici quali, ad esempio, l'esistenza degli "Ariani d'onore") oppure andate su "vaccapedia" e ve la leggete. Io mi limiterò a dire che un ragazzo ebreo, a seguito di una discussione avuta con il suo insegnante di religione ed un compagno di scuola, si rende conto che la sua religione è una stronzata e diventa un naziskin!!! Cosa? Ma mi state pigliando per il culo?
Vabbè il film procede.
Ad un incontro "segreto" di un partito neofascista incontra, e se ne innamora immediatamente, la figlia della "capo" partito (politically scorrett, io non la chiamo capa partito... anche perché non sono napoletano). La giovane sarebbe anche una bella ragazza... se almeno appartenesse alla specie umana, ma in verità non si capisce come possa discendere dalla madre che invece è bionda, con gli occhi azzurri e coi lineamenti decisamente teutonici (anche se poi nella realtà non vuol dire nulla), nel film inoltre è anche la più portata al razzismo "biologico" quindi da dove spunti questa mezza indios non si capisce.
Ad ogni modo la ragazza viene subito affascinata dalla cultura ebraica di cui il protagonista (ex seminarista) fa spesso gran sfoggio adducendo la scusa che Hitler e Goebbels ne parlavano continuamente... probabilmente parlavano continuamente della questione ebraica, difficilmente si soffermavano sulle distinzioni linguistiche della preghiera per lo shabbat e di quella per i morti.
Vero anche, cosa che forse non tutti sanno, che Adolf Eichmann passò 6 mesi in Palestina per studiare le tradizioni e la cultura ebraica, ma credo comunque ci sia una certa differenza tra chi vuole conoscere e chi invece è indottrinato termine usato, una volta tanto, non con accezione negativa.
Ad ogni modo da buon "nazista" decide di muoversi su due fronti uccidere Ilior Manzetti (un ebreo bulgaro direttore di una banca d'investimento) e organizzare un attentato in una sinagoga.
E chi chiamerai?
Già! Infatti la sinagoga in cui decide di piazzare la bomba è proprio quella frequentata dai suoi ex-compagni di scuola. Frequentare certi ambienti si sa che è pericoloso... soprattutto se si mette a remare contro anche il richiamo del sangue, tant'è che Daniel riscopre, anche se inizialmente lo rifiuta, il fascino rituale della sua vecchia religione.

Il film è da buttare via completamente? Se ci si ferma solo alla trama... decisamente sì! Ma spiccano qua e là spunti di riflessione, ovviamente non sull'antisemitismo e sul razzismo che vanno perpetrati con ossessiva e incrollabile fede, ma uno di questi spunti è, ad esempio quando il giovane si rivolge ad un grosso dirigente di una multinazionale dicendogli "tu sei un ebreo!" e l'altro gli risponde "non lo siamo tutti?" ovviamente la risposta sarebbe un bel NO! secco, ma c'è da tener presente che l'atteggiamento ed il comportamento di certi arricchiti è abbastanza giudaico.
Un altro spunto di riflessione è scatenato dall'atteggiamento generale sia del protagonista che della mezza messicana (figlia della teutonica) che per tutto il film "giocano" con lo studio dell'ebraismo e finiscono per invischiarcisi... qualcuno potrebbe già pensare "ah! Vedi? Se si conosce il nemico non lo si odia!" e io in verità vi dico "Attenti! perché ciò che dite riferito all'ebraismo vale anche per la sua antitesi, il Nazionalsocialismo. E non pensate di sapere tutto quello che c'è da sapere solo perché avete letto Primo Levi e visto due documentari di Raitre e uno su focus... perché ancora non sapete un cazzo!".
Il vero spunto di riflessione, però, è che un Uomo può ritenersi tale non tanto se riesce a non giocare col fango evitando di sporcarsi, ma se riesce a metterci le mani dentro restando comunque pulito.
Purtroppo per il nostro mondo politico è troppo tardi se si entra in quel sistema se ne esce marci indipendentemente dalla propria rettitudine. Perché per avere il potere di cambiare le cose si deve essere corrotti, se non si è corruttibili trovano o creano il modo per tagliare il ramo sano!

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