8 febbraio 2017

Un offerta che non si può rifiutare.

Finalmente oggi è il giorno giusto per parlare della trilogia de "Il Padrino".
(mi raccomando parlane bene se no si incazzano, parlane bene se no si incazzano...)

Il padrino è decisamente un bel film!
("bravò! bravò! bravò!)

... se ci si scorda, nel guardarlo, di essere italiani!
A prescindere dal fatto che è farcito di tutti gli stereotipi sugli italo-americani,  la storia narrata nel primo capitolo è avvincente, intrigante, ecc. citato nei film più disparati dalle commedie ai drammatici, omaggiato da registri e sceneggiatori, che spesso ne hanno tratto liberamente ispirazione. Se non ricordo male, è stato oggetto di una puntata dei Simpson, oltre che citato negli stessi con la presenza pressoché costante di "Tony Ciccione"... Insomma un cult movie a tutti gli effetti... se ci si dimentica di essere italiani.

Che la nostra storia contenga diversi capitoli legati alla mafia è un dato di fatto. Che siano tutti legati alla mafia un po' meno. Forse la storia scritta da Mario Puzo (da cui il titolo originale "Mario Puzo's Godfather") si rifà alla storia americana dove, tra un massacro di innocenti e l'altro, ci stava bene pure una regolazione di conti interna alla comunità italo-americana. Forse Puzo voleva fare una trasposizione "moderna", essendo ambientata negli anni '50 del secolo scorso, delle guerre degli anni '30, infatti a legger bene la trama del primo film, sembra di ripercorrere la vita di Salvatore Lucania (alias Charles Luciano in arte Lucky Luciano) compresa la notizia mai confermata storicamente dell'uccisione di 90 mafiosi siciliani in seguito alla morte di Maranzano (nella cosiddetta "notte dei vespri siciliani").

Come detto, nel primo capitolo c'è tutto. Cast, trama, recitazione (prima degli effetti speciali), stereotipi, ricette culinarie, istruzioni per preparare bene la valigia e consigli per l'arredamento d'interni.
Cosa metti in valigia? Il mitra, un cambio pulito e i cannoli.
Come arredi casa? Basta che ci sia un materasso, ma che sia senza pulci!
Ma tanto i ragazzi dormono vestiti! Perché quando sei vestito le pulci non ti mordono?
Come si prepara un buon sugo? Scaldi nu poco d'olio di papà tuo, ci butti no spicchio d'aglio, poi ci aggiungi pomodori e salsa, a questo punto ci metti dentro purpett' e sarsicce, nu pizzic'e sale e nu poco di zucchero.

Sostanzialmente il primo capitolo va assolutamente guardato.

Perché non si fermano mai? perché non si accontentano? Perché fanno i seguiti?

Il padrino parte II è considerato il miglior sequel di tutti i tempi... e grazie al cazzo! Per tradizione i seguiti fanno cagare... (rocky II è la fotocopia del primo cambia solo il risultato dell'incontro, Rambo 2 no comment dopo il primo non ne hanno più fatti... oppure cambiamo il nome al primo e allora ne hanno fatti 3, ritorno al futuro parte 2... uno scempio senza precedenti) cosa ci vuole a battere 'sti campioni d'incassi? Ma a parte tutto la trama in realtà sono due storie separate in una si racconta il seguito degli eventi successivi al finale del primo (notare la maestria. In questo modo non vi svelo il finale del primo e posso parlare della trama del secondo) con altri intrighi, intrallazzi e nuovi campi (illegali) in cui la famiglia Corleone può continuare a diventare ricca e potente. L'altra trama racconta di come Don Vito Corleone lascia la Trinacria e inizia la sua scalata al dominio di "Nuova Yorky". Se nel primo Vito Corleone era interpretato da Marlon Brando, nel secondo il compito spetta a Robert De Niro, ma anche la storia sulle origini di Don Vito ricalca la storia di Lucky Luciano (entrambi posti in quarantena all'arrivo a Ellis Island per vaiolo). Mentre la storia "principale" fa un balzo in avanti di circa 10 anni ambientandosi a cavallo della caduta di Fulgencio Batista del primo gennaio del 1959... e consecutiva ascesa di Fidel Castro coadiuvato da quell'ammazzafroci di Ernesto 'Che' Guevara. Già 'Che' era il soprannome perché nome e cognome erano Ernesto Guevara (ma andatelo a spiegare a "vaccapedia") radical chic, medico, fumatore di sigari e giocatore di golf... l'archetipo del rivoluzionario proletario (ma andatelo a dire ai comunisti che si battono contro il capitalismo con tanto di maglietta del 'Che' e il papi avvocato, medico, imprenditore, questore, ecc).
Vabbè non divaghiamo... abbiamo visto che è il sequel migliore di tutti i tempi, ma come può essere possibile se le due storie che compongono la trama, non coincidono negli elementi basilari?
Nella storia "principale" (diciamo quella cronologicamente sequenziale dal primo al terzo) l'ordine di nascita dei figli di Vito Corleone è: Santino 'Sonny' Corleone, Costanza 'Conny' Corleone, Fredo Corleone, Michael Corleone. Allora com'è possibile che nella storia sulle origini di Don Vito Michael nasca per terzo? Nelle versioni che ho visto manca forse una scena in cui Fredo viene mandato in collegio? Gli cambiano nome in corsa, resisi conto che era un coglione e da Michael diventa Fredo e al quartogenito gli ridanno nome Michael? In America avevano finito i figli bianchi quindi il quartogenito è Michael, ma uno dei primi 3 (per qualche ragione) è scomparso? Magari Fredo è uno di quelli presenti e a mancare è Sonny che è già finito in riformatorio.

Per il terzo capitolo... leggetevi la storia di Calvi e dei "banchieri di dio".
Il padrino parte III è praticamente la storia del caso Calvi e dello Scandalo del banco Ambrosiano. Infatti il film è ambientato tra il '79 e i primi anni degli '80, ma è uscito nel 1990 Dandoci il tempo di digerire il caso Ambrosiano.
I personaggi sono gli stessi del caso Calvi cambiano solo i nomi, ma non le trame personali così come le improvvise e premature scomparse dei papi per cause più o meno naturali. Ma trattandosi di una rivisitazione romanzata il banchiere Calv... ehm Frederick Keinszig, trovato impiccato sotto un ponte di Londra, aveva ancora una scarpa penzolante da un piede (mentre a Calvi furono tolte entrambe).
Per il resto davvero è talmente simile alla storia di Calvi, Marcinkus, ecc. che parlarne non avrebbe senso. Per cui mi limiterò a dire... ancora meno fantasia dei primi, dove i riferimenti a Luciano c'erano, ma erano meno evidenti.

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