1 febbraio 2017

Siamo fatti così... siamo proprio fatti così?

"Sfogliando" il quotidiano on-line, quello che se non altro non mi nasconde le notizie, mi capita spesso di soffermarmi anche sui commenti che accompagnano l'articolo. Spesso sono fonte di ispirazione più dell'articolo stesso.
Nello specifico è stata data la notizia che, oltre ai bandi di concorso riservata ai pellet (scimmie o schifo che dir si voglia) dalle regioni Lazio e Sardegna, oltre alle lezioni di informatica impartite dalla città di Catania, anche l'università di Pavia si accoda alla corsa della sostituzione permettendo a 20 pellet rifugiati di conseguire la laurea (ad indirizzo di ingegneria, farmacia e scienza della terra) purché lo facciano nei tempi giusti (più un anno per le difficoltà linguistiche) e che ottengano voti alti (il che già potrebbe costituire una contraddizione di termini, perché implica che le risorse abbiano un intelligenza superiore a quella di un topo morto). Quello che fa incazzare è che intanto si dà per scontato che sta gentaglia che scappa dalla guerra abbia almeno frequentato le scuole superiori (requisito indispensabile per accedere ad una qualsiasi università italiana, sia essa pubblica o privata), inoltre fa incazzare il fatto che sta marmaglia studierà gratuitamente per almeno 4 anni, se si fermeranno al diploma triennale per 6 anni se ci prendono gusto e decidono di arrivare alla laurea specialistica, il costo risparmiato sarà mediamente (sui 6 anni) di circa €5.060 spesa che invece devono sostenere le famiglie italiane. Tale conteggio è fatto sulla base dell'ISEE del nucleo famigliare dello studente (di €25.000 lordi annui), per quanto concerne esclusivamente la seconda rata, perché la prima, da quasi €500, va pagata e basta.
Questa premessa, che rappresenta un'appendice allo scritto del 31/01/2017, introduce l'argomento ispirato ad uno dei commenti scritti in risposta all'articolo.

Ci fu un tempo in cui una nazione poteva essere paragonato ad un corpo umano perfettamente funzionante, se analizzato dal punto di vista dei 5 apparati che lo compongono.
 Ovviamente non manco di elencarli e analizzarli.
Innanzi tutto va specificato che il cervello lo tratteremo a parte in quanto fa parte del sistema nervoso e non appartiene ad alcun apparato che sono:
 - Apparato respiratorio (responsabile della respirazione);
 - Apparato cardiocircolatorio (responsabile del trasporto di ossigeno e sostanze nutritive all'interno dell'organismo);
 - Apparato digerente (responsabile dell'assimilazione del cibo e della separazione tra le sostanze nutritive e sostanze nocive o scarto);
 - Apparato riproduttore (responsabile della riproduzione, e perpetuazione della razza superiore);
 - Apparato escretore (responsabile dell'espulsione delle sostanze nocive dall'organismo).

Dicevamo che un tempo una nazione "sana" poteva essere accomunata, quando non paragonata, ad un corpo umano (ma non solo, visto che tutti gli appartenenti al mondo animale, e con alcune differenze anche a quello vegetale, possiedono gli stessi apparati) perfettamente funzionante.
L'apparato respiratorio poteva essere identificato con poeti, filosofi, artisti, inventori, ecc. che portavano nuovo ossigeno (idee fresche) al popolo;
L'apparato cardiocircolatorio poteva essere identificato nei commercianti che oltre alle novità (artistico-culturali) portavano in giro per la nazione i prodotti (sostanze nutritive) trattate dall'apparato respiratorio e da quello digerente;
L'apparato digerente identificato nella classe lavoratrice che trasforma, con il proprio lavoro, il cibo (prodotti agricoli o materie prime) in sostanze nutritive per il popolo, anche se nel corpo umano il processo è inverso, inteso nel senso che il cibo è una sistema nutrizionale complesso ed il compito del sistema digerente è proprio quello di trasformarlo in sostanze nutrizionali semplici (zuccheri, grassi, ecc.) per renderli fruibili dall'organismo;
L'apparato riproduttore poteva essere identificato nelle splendide donne di un popolo che esattamente (o quasi) come le cellule si sdoppiano apportando nuova vita alla nazione, mentre le cellule giunte alla fine della vita potevano cessare di esistere.
L'apparato escretore che si preoccupa dell'espulsione, dalla nazione e dal popolo, di tutto ciò che è nocivo e dannoso per l'organismo, esso poteva essere qualificato con le forze di polizia, l'esercito, le folle inferocite armate di torce e forconi, ecc.

Abbiamo detto che il cervello non appartiene a nessun apparato, bensì fa parte del sistema nervoso. Ciò non di meno è una parte fondamentale, se non l'unica veramente indispensabile dell'organismo. Poteva essere il re, l'imperatore, il senato, la monarchia, lo Stato, ecc.
La sostituzione del popolo è cominciata con la sostituzione del cervello (per questo motivo alcuni indicano la fase attuale come la 2.0) ovvero se avessero semplicemente decapitato il corpo perfettamente funzionante, le masse sarebbero state incontrollabili ed il corpo intero sarebbe morto in breve tempo. Ciò non era accettabile ed ecco allora che viene sostituito. Fittiziamente il cervello, funzionante, è stato sostituito da uno bacato (diciamo di Ab Normal), ma la verità è che le classi dirigenti, nessuna esclusa, sono cervelli di facciata in quanto il vero cervello muove anche i loro fili. Al più potrebbero essere l'apparato digerente con scompenso ghiandolare, per cui per poco che mangino (e non mangiano poco) aumentano il colesterolo riducendo l'afflusso di sostanze nutritive agli atri apparati. Le classi lavoratrici sono il nuovo apparato riproduttivo, ma solo quello maschile (ovvero sono i coglioni), quello femminile è quasi del tutto sterile o comunque non certo al passo con il tasso di mortalità delle cellule anziane. Assistiamo inoltre ad un blocco respiratorio (siamo nel polmone d'acciaio) dato che le poche idee partorite sono delle immani cazzate. L'apparato cardiocircolatorio sembra essere l'unico ancora funzionante, ma il problema è che il corpo non traduce più sostanze nutritive, quindi l'apparato cardiocircolatorio funziona, ma con sostanze nocive all'organismo e tagliando ulteriormente il lavoro all'apparato digerente (le classi lavoratrici).
Cosa dire dell'apparato escretore se non che sta funzionando al contrario? Ovvero non solo non espelle le sostanze nocive, ma le tira dentro, le difende ed aggredisce invece le cellule autoctone e sane del corpo umano. Si comporta cioè, come una malattia autoimmune dove il sistema immunitario non riconosce come nemici i corpi estranei all'organismo e attacca, invece, le cellule dell'organismo causandone un'inevitabile deterioramento.

In tutto questo sistema organico che posto occupano le cosiddette risorse, pellet, scimmie o schifo che dir si voglia?

Virus!

Sono una malattia infettiva che produce effetti devastanti all'interno dell'organismo. Il fatto che non vogliano integrarsi, che troppo spesso aggrediscano le cellule del corpo umano provocandone la morte o peggio distruggendone la sostanza pura di cui sono composte. Se a questo associamo un sistema immunitario compromesso la rovina è prossima (e non lontana nei millenni come può esserlo l'esplosione del sole).

All'appello della rovina manca...

Il cancro!

Ovvero quelle cellule che assomigliano alle cellule sane (almeno dal punto di vista del bagaglio genetico), ma dentro di loro portano la corruzione. Più velocemente si riproducono più velocemente il corpo si deteriora e muore. In questa categoria, non vanno inclusi solo i traditori, ma soprattutto coloro che operano affinché questa distruzione sia perpetrata. Mi riferisco ad anarchici e comunisti (ammesso che possano essere ancora identificati con tali "ideologie"), per i quali l'infezione non solo non è un male, bensì addirittura un bene. Perché vedono nella distruzione dell'organismo il loro scopo senza capire, o così almeno spero, che quando il corpo cesserà di esistere, così succederà anche a loro. Quando le cellule sane saranno state annientate o sostituite da quelle marce e malate, toccherà anche a loro essere distrutte in quanto portatrici, loro malgrado, di un patrimonio genetico che non ha ragione di esistere.

Nessun commento:

Posta un commento