7 febbraio 2017

Sti mercati fotosensibili...

Intanto mi scuso con i miei lettori, sono ormai settimane che cerco di confezionare la recensione della trilogia del padrino (ovviamente vista secondo i miei canoni), ma attualmente la situazione socio-politica è talmente ridicola nella sua gravità che merita attenzione.

A maggior conferma di quanto scritto finora riguardo alla crisi economica, ecco arrivare due segnali forti.
Il primo:
Molti, sia a destra che a sinistra, considerano Marine Le Pen la brutta copia di quello che era il padre (Jean-Marie Le Pen). Ovvero il vecchio presidente diceva senza mezzi termini di condividere le idee di Hitler al punto da arrivare a dire "Le camere a gas erano un dettaglio della storia della Seconda guerra mondiale." affermazioni certo ben lontane dalle posizioni più moderate della figlia. Eppure ieri, probabilmente sotto il diretto controllo del neurone genitoriale (quello ereditato dal padre), le è partito un embolo arrivando a dire che se vincerà lei (immagino le prossime elezioni presidenziali in programma tra fine aprile e inizio maggio di quest'anno) porterà la Francia fuori dell'Europa (zona Euro inclusa) e fuori dalla Nato.
Un'ovazione sarebbe d'obbligo, ma sarà vero? Perché di sparate di questo tipo ne escono tutti i giorni (basti ricordare le sparate "prima gli italiani" esternate da FdI e FI, ma tradite alla prima prova pratica).
Serviva un colpo di freddo per far venire il cagotto ai mercati di tutta Europa? NO, è bastato la previsione meteo di un possibile fronte freddo (un Fronte Nazionale), che tutti i mercati hanno chiuso in ribasso. L'Italia, più debole, ha perso 2 punti, ma agli altri non è andata meglio, e lo spread (differenza tra il valore dei titoli di Stato nei confronti dei bund tedeschi) è tornato sopra i 200 punti di differenza.

E 'sti gran cazzi! In occasione della brexit almeno avevano aspettato l'esito del voto prima di cagarsi in mano... questa volta invece lo fanno con 3-4 mesi di anticipo.
Ma mi viene da pensare una cosa... (io che sono sempre mal fidente) i mercati risentono davvero di ogni puttanata che dice un politico oppure rialzo e ribasso delle quotazioni (degli indici dei mercati nazionali) non sono casuali bensì provocati? Perché mi resta difficile credere che una candidata, paventi l'uscita dalla zona euro e lo stesso giorno tutti gli indici crollano contemporaneamente. Diversamente con tutte le sparate dei nostri, politici dal "Mortazza" in poi (ma forse anche prima), a quest'ora la nostra economia sarebbe basata sul baratto, tra l'altro scambiandoci pietre con i pellet arrivati dall'Africa.

A questo punto i casi possono essere soltanto 2:
 - sta cazzo di economia non vale un emerito cazzo per cui trovano qualunque scusa pur di giustificare il fatto che dopo oltre 10 anni (sì la crisi è esplosa nel 2008, ma ci fu qualche avvisaglia già nel 2005 e se chi di dovere fosse intervenuto all'epoca forse non si sarebbe neanche verificata) non solo non ne siano ancora usciti, ma non abbiamo nemmeno ancora superato la fase critica;
 - sta cazzo di crisi non è una vera crisi in quanto (a differenza della grande depressione del '29) è tutta sul groppone di noi "schiavi", mentre i "signori" la cavalcano e si arricchiscono, per cui ogni scusa è buona per tenere il popolino attaccato alle macchine e continuare a mungerlo come una vacca magra.

Il secondo:
Quindi se arrivassimo a capire il concetto che senza euro non solo si vive lo stesso, ma si vive meglio in quanto non dovremmo più pagare gli interessi sui debiti che contraiamo ogni volta che ci "prestano" il denaro in circolazione nel nostro paese. Che uscire dall'UE(B) non è una tragedia come ci vuol far pensare chi si riempie la pancia a spese nostre. Che la nostra costituzione ha funzionato bene, anzi meglio, prima che fosse farcita di postille che demanda a certa gente, che di noi conosce solo gli stereotipi (mafia, pizza, mandolino), ma quando mangiano il nostro cibo, indossano i nostri vestiti o scarpe e bevono il nostro vino... non si ricordano che sono prodotti italiani (o pseudo tali visto che nel frattempo stiamo svendendo... regalando tutto ai cinesi), la possibilità di legiferare sulle nostre politiche interne, produttive e immigratorie.

Ma se tutto questo non basta agli scettici almeno a fargli porre due domande a sé stessi. Arriva la conferma direttamente da Draghi ex presidente della banca d'Italia (che ha svenduto in favore della BCE) attuale presidente della BCE (sostanzialmente si è passato i nostri quattrini) che afferma "la moneta unica ci tiene uniti in tempi di chiusure nazionali" (e questo che cazzo voglia dire lo sa solo lui) inoltre: "L'Euro è irrevocabile" dice che ha portato più benefici che svantaggi (a chi non è dato saperlo), ma nonostante sia irrevocabile se l'Italia uscisse dall'Eurozona dovrebbe restituire, tra crediti e passivi (e da quando i crediti si restituiscono? Sarebbe a dire "mi devi €50!" risposta del debitore "poi me li dai!") 357mld in quale valuta è sempre un mistero... però anche se fosse in euro sarebbe una pacchia rispetto €2.229mld che dobbiamo attualmente. Tanto per far dei nomi sempre in euro nel 2001 prima dell'ingresso nell'euro (ma espresso in euro) avevamo un debito pubblico di €1.360mld... un attimo che metto le cifre una sotto l'altra così si capiscono meglio...

11/2016  €2.229.000.000.000;
12/2001  €1.360.285.000.000.

Allora scettici a chi ha giovato l'ingresso nell'euro?
"Ma in mezzo c'è stata la crisi!!!"

Eccola:
11/2016  €2.229.000.000.000;
12/2009  €1.769.983.000.000;
12/2001  €1.360.285.000.000.

Così si nota meglio che la crescita del debito è stata costante soprattutto in rapporto al PIL.
Signori ci prendono per il culo perché la crisi non è dovuta allo "schianto" delle banche americane (o almeno non solo), ma al fatto che con l'aumentare del debito (ripeto costante) aumentano le tasse che nel caso dei privati vuol dire "rinuncio alle Maldive e vado a Ladispoli", ma nel caso delle aziende medio-piccole significa fallire. Fallire significa lasciare gente a casa che (per i fortunati) si avvalgono degli ammortizzatori sociali, che aumentano il debito pubblico, che aumenta le tasse, che fa fallire altre aziende medio-piccole, che al mercato (comune europeo) mio padre comprò!

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