6 febbraio 2017

Vendetta! Sì Vendetta...

Come scrivevo qualche tempo fa in un post di questo blog... per gli Déi quanto inglese... riproviamo...

Come scrivevo qualche tempo fa in un articolo di questo diario elettronico, facendo riferimento al fatto che spesso i parenti delle vittime chiedono giustizia ma pensano "vendetta!", giunge, anche se è già di qualche tempo fa, la notizia della vendetta di Vasto in cui Fabio Di Lello decide di uccidere la persona che aveva ucciso sua moglie.
Certo va detto che l'uccisione della moglie è stato provocato da un incidente (o meglio il ragazzo di 21anni, Italo, è passato col rosso senza manco rallentare falciando Roberta che arrivava a bordo del suo scooter), per cui qualcuno potrebbe sentirsi portato a difendere il giovane. E anch'io non mi sarei sentito di infliggergli una condanna a morte, ma magari almeno di condannarlo ad una quindicina d'anni di carcere e soprattutto di trattenercelo in carcere. Mentre era stato semplicemente denunciato a piede libero perché (a differenza degli zingari) il giovane italiano dopo l'incidente sì è fermato e ha chiamato i soccorsi, ma dal primo luglio, giorno in cui avvenne l'incidente, l'udienza per il rinvio a giudizio (o per il proscioglimento) si sarebbe sostenuta il 21 febbraio, praticamente 8 mesi dopo. Se per i giuristi e gli abituali del foro questi sono tempi d'attesa normali (o persino brevi), lo stesso non si può dire per chi aspetta che la "giustizia" faccia il suo corso. Gli era almeno stata sospesa la patente? oppure andava in giro in bici perché non aveva i soldi per le riparazioni?
Questo non viene detto e poco importa al sottoscritto, resta il senso di ingiustizia che si respira nell'aria, un senso di scarsa tutela che il cittadino (e non l'immigrato clandestino che protesta perché non ha intascato la diaria che noi gli paghiamo) prova nel mantenere gli sbirri che, in caso di estremo pericolo, arrivano tre giorni dopo che essere stato ucciso o essere stata stuprata. Quel senso di impotenza di chi vede i propri diritti calpestati dalle istituzioni, dallo stato, dai politici, dalle associazioni, cosiddette umanitarie, che nella realtà protegge solo gli animali... anzi le bestie.
Allora ecco che un banale incidente provoca una vendetta. Quando il tuo cuore viene spezzato e la tua vita viene spazzata via da qualcuno che per distrazione, menefreghismo o per certezza di impunibilità non rispetta una convenzione inutile (come direbbero a Napoli) quale quella semaforica... non è neanche la tua mente a chiedere vendetta e nemmeno il cuore, è direttamente la tua anima, come ultimo atto, prima di sparire nell'oblio.
Mi preme trattare anche l'argomento della convenzione semaforica e della "recente" moda di porre delle telecamere per accertarne la violazione. Inizialmente, parliamo di almeno 7/8 anni (poi dipende dal grado di evoluzione del comune, ad esempio a Napoli non saprebbero nemmeno di cosa sto parlando dal momento che ti suonano se ti fermi col rosso) per quanto riguarda l'Italia, alle telecamere erano, in alcuni casi, state affiancate i semafori con i "contasecondi" in modo che un automobilista, che non voleva subire una sanzione amministrativa esemplare (fino a €613 di multa) quando mancava un secondo allo scattare del giallo si fermava. Allo stesso tempo il comune abbatteva il tasso di incidenti che si verificavano a quel determinato incrocio considerato "pericoloso".
Vi piacerebbe vero? Che la ragione dei rilevatori fosse dettata dalla necessità di rendere sicure le nostre strade, ma la realtà dei fatti e ben diversa. Come era solito dire Beppe Grillo (quando ancora faceva il comico) nel nostro PIL ci finiscono buona parte dei soldi (in tasse) che ruotano intorno agli incidenti stradali. Due automobilisti che si battono con l'auto e aprono un sinistro verso la propria assicurazione, un carro attrezzi che va a recuperare un mezzo danneggiato, la pattuglia che si ferma vedendo l'incidente, l'ambulanza che soccorre uno o più occupanti dei veicoli, il medico legale (nei casi più gravi che recupera il corpo di chi non si farà più la traversata, alle 6 del mattino dopo un'intera notte in discoteca, Riccione-Milano o Genova o Torino, ecc.).

Per cui ci sono sin troppi soldi in ballo per poter evitare gli incidenti.

Allora qual è lo scopo del rilevamento automatico delle infrazioni semaforiche? Lo stesso degli autovelox posti su strade comunali ad elevata percorribilità... Fare cassa!
Infatti probabilmente i comuni si sono resi conto che da quando hanno messo il contasecondi al semaforo (dove ci sono le telecamere pronte a immortalare i tuoi crimini da automobilista) sono diminuiti sì gli incidenti, ma anche gli introiti. Ed ecco allora che i semafori continuano ad essere controllati, ma gli incidenti sono tornati ai livelli storici. Perché? Banalmente perché quando con la coda dell'occhio, mentre sei sulla linea di arresto, vedi scattare il giallo inchiodi per evitare la multa, solo che quello dietro di te non se lo aspetta.
Vero è che a questo punto dovrebbe entrare nell'equazione il rispetto della distanza di sicurezza, ma è altrettanto vero che con il "viaggiare all'italiana" in quei 70m ci si infilerebbero una ventina di utilitarie costringendo, il ligio automobilista, a tornare a casa e prendere il treno per riuscire ad andare al lavoro.

Quindi non è questione di sicurezza, ma è questione di cassa.

Diversamente non si spiegherebbe il perché della stessa pena inflitta a chi supera di poco la soglia di tolleranza e di chi invece (in base alla quantità di sangue presente nel sistema alcolico) non sarebbe in grado di pronunciare correttamente il proprio nome.
Va detto che essendo il primo pronto a scagliarsi alla gola di chi gioca a bowling, con pedoni e ciclisti al posto dei birilli, sulle strisce perdonali perché completamente ubriaco.
Però non reputo nemmeno logico che con un "mon chéri" si sia già oltre la soglia di tolleranza. Inoltre siamo sempre lì. Se fosse questione di sicurezza i controlli non li metterebbero all'uscita delle sagre di paese (in particolare quelle del vino), fuori dalle feste della birra e non si accanirebbero contro quelli che mostrano orgogliosi il fiocco del matrimonio a cui sono stati invitati.

Vuoi fare sicurezza?

Invece di fermare i "reduci" della sagra del vino, incomincia a fermare tutti camion che recano targa dell'est Europa, in particolare con targa rumena e moldava...
ma visto che nel conto della guida sotto l'effetto di sostanze psicotrope non ci sono solo i viziosi consumatori di mon chéri, ma ci sarebbero anche i consumatori di sostanze stupefacienti (quali la mariujana) oltre agli zingari ferma anche tutti quelli che espongono impuniti l'adesivo raffigurante la foglia di suddetta pianta... allora sì che punti alla sicurezza e non a fare cassa!

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