7 marzo 2018

DUNE

Se penso a Dune, ai suoi effetti speciali, alla sua trama... mi viene sonno solo a pensarci.
E' il 1984 quando David Lynch porta al cinema l'adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo di Frank Herbert (che non ho mai letto ma a quanto mi dicono i messaggi subliminali sono anche peggiori rispetto al film).
A dirla onestamente mi ci sono sempre addormentato. Questo almeno fino all'altra sera quando, particolarmente in forma sono riuscito a resistere per tutta la durata dei 137min di lentezza pura. Il film nello specifico non è nemmeno male (prendendo, come al solito, in considerazione gli aspetti legati al film) trama, fotografia, ecc. pecca un po' sugli effetti speciali è l'anno di Terminator e Ghostbuster, ma sembra una pellicola più datata.
La trama tutto sommato è originale, entro certi limiti, sicuramente merito del romanzo. Quello che lascia perplesso sono i molti riferimenti ad elementi tipici della cultura "araba", dalla Jihad con cui i Fremen conquisteranno il pianeta. Al fatto che il protagonista prenderà il nome di muhadib (o come diavolo si scrive).
Ma non è solo il mondo arabo a far storcere il naso, infatti, quest'elemento della trama (per altro portante) va ad incastrarsi in uno scenario di matriarcato in cui una casta sacerdotale, nota come "la sorellanza" esercita un enorme potere sulle casate in lotta per la conquista del potere.
Si può affermare che il parallelismo con la situazione socio-politica attuale non può essere casuale. Ovvero un matriarcato che, seppur non detenendolo, esercita un forte potere sui potenti dell'Universo (il femminismo) e per contro un messia emerso da una cultura fortemente patriarcale (quella araba) si erge per dominarle. Tutto questo senza considerare il fatto che i Fremen abitano un pianeta desertico, ma unico nell'universo dove sia presente la spezia che funge, tra le altre cose come carburanti per i viaggi spaziali (il petrolio del medio oriente).
Diciamo che con questi presupposti i messaggi subliminali del film sono già piuttosto pesanti da sopportare, ma potremmo salvarlo per l'eccellente recitazione del cast. Come già riferito in precedenza pare che il livello (subliminale) dei libri sia ancora più infimo e quindi non mi sento proprio tentato alla lettura.

Non do voti ai film, ma se spegnete il cervello e soffrite d'insonnia il film fa al caso vostro. Se vi viene l'orticaria già alla parola Kebab... lasciate stare. Meglio un libro o un po' di musica o entrambi.

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