15 marzo 2018

Il sessismo debole

Un vecchio adagio sessista (sessista per davvero) recitava "non mi fido delle donne! Perché non mi fido di una persona che sanguina per 5 giorni al mese senza morire!"
Da allora passi in avanti sono stati fatti? Non credo in quanto, salvo in casi di pentiti che cambiano sesso, le donne continuano a sanguinare senza morire con tutto quello che questo comporta a livello ormonale.
Si badi bene il mio non vuole essere un cliché da cabaret per cui in "quei giorni" le donne diventano dei mostri pronti a divorare il proprio uomo solo perché in piena tempesta ormonale da "ciclo"... assolutamente.
Ma è altrettanto vero molte subiscono il fenomeno degli sbalzi di umore.
Vaaaaa beeeeeneeee siamo arrivati al giorno in cui vi faccio lezione di anatomia? Mi spiace, ma no! Se non sapete cosa avete nella parte del basso ventre non sarò certo io a spiegarvelo... ci sono tanti canali internet dedicati a mostrare persino il momento del concepimento per cui potete identificarvi (in un sesso o nell'altro facendo il paragone con quanto appare sullo schermo... mi raccomando di ricordare che la televisione proietta in scala). 
Ciò che voglio dire con questo scritto è che se da un lato è vero che gli uomini sarebbero in grado di scatenare una guerra per puro orgoglio, quello che Il Primato Nazionale definisce "gara a chi ce l'ha più lungo" (ma dubito si riferisca al comprendonio) e che liquida come pratica infantile è altrettanto vero che le donne "in carriera" (ma presumibilmente anche in senso generale) sono più competitive tra loro che potrebbe portare allo stesso risultato. Il raggiungimento della parità dei sessi non sarebbe in sé un problema se fosse parità anziché prevaricazione dell'ex sesso debole o se preferite vendetta nei confronti del maschio dominante o sostituzione del patriarcato con il matriarcato.
Già che ci abbassiamo al livello degli animali vi ricordo che la competizione femminile nel raggiungere l'eccellenza, nel voler primeggiare sulle altre donne , ecc. è scatenata dall'istinto primordiale di essere la "femmina" alfa e per potersi accoppiare con il maschio alfa, ma il ruolo maschio alfa, per denominazione, è quello di "coprire" più femmine all'interno del branco in modo tale che la futura generazione sia sempre più forte della precedente. Ciò si traduce come donne volete il modello, perfetto, curato, ecc. che dietro di sé ha la scia di "sbauscia" di tutte le altre donne a cui è stato inculcato lo stesso prototipo umano? Bene se non è voltaculo avrete più corna che un cesto di lumache (anche in tal senso ci sono ovviamente eccezioni, ma dovrete attendere che il maschietto cresca).
Arrivando al punto cruciale della discussione il problema non è l'introduzione delle "quote rosa" nella politica o il fatto che le donne hanno mollato i fornelli per mettersi a lavorare, ma, esattamente come funziona con i pellet, nel momento stesso in cui si recepisce male o in modo confusionario un concetto che all'origine può avere una ragione di esistere si crea un corto circuito. Per cui scatenare il panico antifascista si può trasformare, a livello istituzionale, in lotta politica (a mio avviso errata), ma al livello più viscerale, dalla cosiddetta piazza, in modo più radicale e violenta. Lo stesso concetto si può ritrovare nell'immigrazione, lo si riscontrerà nel già denunciato caso del reddito di cittadinanza grazie al quale (o alla promessa del quale) l'M5S ha sbancato a sud (con relativo corto circuito celebrale di Grillo che sostiene "la gente non ha più bisogno di lavorare. Basta il reddito di cittadinanza!" A quanto mi risulta lui è un imprenditore proprietario di una fabbrica... se già allo stato attuale lo Stato (tramite l'INPS e quant'altro) non è in grado, nonostante il quasi 55% di tasse rubato alle aziende, di mantenere pensionati e disoccupati... come potrà mantenere i quasi 60 milioni di cittadini?
Mettendo a parte questa tematica, cosa è stato recepito dalle femministe di oggi della lotta femminista di ieri? A mio avviso nulla, in quanto se davvero avessero capito qualcosa saprebbero anche che sono state prese per il culo. Saprebbero che la lotta femminista degli anni '60 non ha portato all'emancipazione della donna (portandola ad esempio al voto, cosa che in Europa succedeva già da decenni e prima di allora nemmeno tutti gli uomini erano chiamati alle urne), bensì all'annientamento della donna stessa portandola ad un punto di totale appiattimento e togliendole l'unico vero punto di forza che aveva rispetto agli uomini... il donare la vita. Va puntualizzato che in natura senza la co-partecipazione del maschio nell'atto riproduttivo il dono (o il miracolo) della vita non si compie, ma ad esempio è la donna che stabilisce il futuro sesso del nascituro con la propria coppia di cromosomi "XY". Questo è un altro tema, che peraltro abbiamo già affrontato, ma nel momento in cui (con questa autocitazione) "l'arroganza supera l'ignoranza" ecco che si verificano situazioni di cui francamente non si sentirebbe proprio la mancanza. Ad esempio i pellet che, coccolati dalla Boldrini, pretendono cibo etnico (cavallette e acqua putrida che mangiavano al loro paese di merda). Un gruppo di femministe ignoranti come bestie che, davanti alla chiesa di San Lorenzo a Perugia, intonano una preghiera alla vulva pulsante, bagnata, odorosa, vogliosa, ecc. i consiglieri donna del comune tedesco di Heikendorf che in preda ad isteria di massa fanno appello al Sindaco affinché le opere di Kai Piepgras, dedicate alla bellezza e alla femminilità (esposte in municipio) fossero rimosse in quanto si tratta di molestie sessuali percepite.

Siamo veramente scaduti nel ridicolo! Non voglio nemmeno entrare in seno (e non me ne frega un cazzo se qualche mignotta femminista si offende se uso la parola seno) alla discussione che queste femministe, il più delle volte, sono anche radical chic (comuniste) quindi pro-immigrazione di una popolazione che professa una religione che impone alle donne di coprirsi il volto o il corpo intero e che condanna ancora le donne, colpevoli di adulterio, a morte tramite la lapidazione (per chi non lo sapesse vengono prese letteralmente a sassate finché non muoiono).
Il problema è che 'ste ignoranti, che muovono i loro passi sulla scia della memoria ritrovata delle attrici di mezzo mondo che dopo 30 anni (e una carriera mediocre perché recita meglio la Belva quando fa il morto), non capiscono è che tutto questo porterà inevitabilmente alla storia de "Al lupo! Al lupo!" ovvero a forza di abbaiare alla luna (e non mi riferisco solo alla loro recitazione) finiranno per screditare anche quelle donne che le violenze e le molestie le hanno subite per davvero e non hanno invece usato la propria "vulva" come merce di scambio per una carriera basata sul nulla che è il loro talento. Restando in argomento mi torna in mente che al termine della proiezione del pessimo film che ho recensito qualche giorno fa... c'è stato un momento di condivisione con gli attori (ci parlavano dei cazzi loro) raccontando anche di come sono stati scelti per la parte. Il coprotagonista aveva dovuto sudare sostenendo 7 provini, per un altro attore invece la parte gli era praticamente scritta addosso... ma la vera rivelazione arriva dalla protagonista... infatti dice "per ottenere la parte ci ho dovuto credere davvero... l'ho voluta con tutta me stessa... l'ho dovuto pregare..." (riferendosi al regista) il che significa che tra 30 anni sentiremo una certa Viola Sartoretto (forse allora nota attrice di fiction o film a livello nazionale) ormai dimenticata, che denuncerà molestie da parte di tale Emanuele Caruso (regista famoso molto vicino agli ambienti antagonisti)?

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