28 marzo 2018

Un lavoro fatto bene...

La tanto amata "Vaterland" continua a darmi grandi soddisfazioni. Molti ricorderanno, o a questo punto quanto meno sapranno, la notizia di qualche settimana fa che riportava il ritorno alla gasazione in Germania. In quel caso si trattava di sperimentazione da parte di aziende di automobili (quali Volkswagen, BMW e Daimler), che avrebbero incaricato l'ospedale universitario di Aquisgrana di eseguire tale test... in verità c'è un po' di confusione nell'articolo presentato dal La Stampa, infatti sembra che il "Lovelace Respiratory Research Instute", dopo gli inconcludenti test sulle scimmie, avesse chiesto alle case automobilistiche il via libera alla sperimentazione umana dei gas di scarico. Le aziende opposero un secco rifiuto. Questo fino a quando "Sueddeutsche Zeitung" e "Stuttgarter Zeitung" non sostennero la tesi dei test eseguiti tra il 2013 ed il 2014 proprio all'ospedale di Aquisgrana. L'università sostiene che "i test sui gas di scarico fatti sulle persone furono realizzati per verificare la sicurezza delle condizioni di lavoro dei dipendenti dell'industria dell'auto. Sottolineando che lo studio sulle emissioni di diossido di azoto fu "autorizzato dal comitato etico dell'università"" e andiamo bene...
Le case automobilistiche precisano "Netta anche la presa di posizione anche di Bmw Group: "Non conduciamo studi su animali e non abbiamo preso parte a questa sperimentazione. 
Per questo motivo non siamo in grado di dare informazioni sul tema in oggetto o commentarlo".

E Volkswagen, dopo le rivelazioni del New York Times, ha dichiarato subito di "prendere chiaramente le distanze da tutte le forme di maltrattamento sugli animali"." a questo punto non è chiara quale sia la posizione della Volkswagen sulla sperimentazione umana dato che prende le distanze solo dal maltrattamento sugli animali.
Su social di turno si è scatenata l'ilarità degli utenti che hanno immediatamente associato la vicenda alla gasazione dei giudei nei campi di sterminio... ma non credo che le 25 cavie umane dell'università fossero tutte ebree (quindi rammarico)... ma ovviamente passa piuttosto sotto silenzio un'altra che invece meriterebbe un respiro più ampio.

Sempre dalla stampa arriva un episodio di (erroneamente definito) antisemitismo nei confronti di una bambina ebrea di 7 anni picchiata a Berlino. Come nei giorni precedenti anch'io speravo in un clamoroso e orgoglioso risveglio del popolo tedesco che, finalmente, avesse deciso di tornare al recente passato... invece a picchiare la bambina sono stati dei compagni di scuola (coetanei) immigrati e provenienti da famiglie di fede musulmana. "Un fenomeno sempre più diffuso in Germania anche tra le fasce sociali più giovani. «I bambini sono sempre più spesso soggetti al fanatismo religioso dei loro genitori, fratelli maggiori o parenti più stretti» [...] ha dichiarato l’insegnante di una scuola elementare nel quartiere berlinese di Neukölln, nel quale fino al 70% degli alunni è figlio di immigrati. «Non sanno ancora leggere e scrivere, ma già dividono il loro piccolo mondo in due categorie: credenti e miscredenti, musulmani e non-musulmani»," fin qui tutto bene o quasi se escludiamo il fatto che, come avevo denunciato più volte in precedenza, con tutto sto schifo semita (propriamente usato stavolta), tra ebrei e musulmani, ci saremmo portato migliaia di anni di guerra mediorientale in Europa. Le statistiche, falsate dal tonfo prodotto dallo scontro tra cervelli vuoti (di ideologie ipocrite) vedono un aumento esponenziale dei reati antisemiti (erroneamente detti) dai 1200 del 2015 agli oltre 1500 dello scorso anno. Il vero corto circuito arriva dalle dichiarazioni espresse dalle varie comunità giudaiche "«Quello che è successo nella scuola berlinese non è purtroppo un caso isolato», sostiene la portavoce giovanile della comunità ebraica tedesca Marina Chernivsky. «Offese, minacce e anche attacchi fisici sono all’ordine del giorno sia nelle scuole elementari, sia negli asili»." e ancora "«L’Islam trasformato in un’ideologia e il fondamentalismo religioso hanno una forte attrazione sui giovani immigrati», sostiene la direttrice dell’American Jewish Committee di Berlino Deidre Berger. «Radicalizzandosi, i giovani musulmani trovano un’identità, si distinguono e compensano l’esperienza d’isolamento che a loro volta provano in qualità di diversi, di stranieri, di emarginati»" come a dire se i pellet sono razzisti contro gli ebrei non è colpa dell'odio provocato da Israele in medio oriente e che viene propagandato nell'islam, ma la colpa e degli europei che non fanno sentire abbastanza a casa i pellet.
Da parte mia so solo che se avessimo permesso alla Germania di finire l'egregio lavoro iniziato nel '41 non avremmo di questi problemi... almeno in Europa.

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