6 novembre 2018

L'antifascismo? Un disco rotto su un giradischi senza puntina...

Archiviata, anche se non completamente, "la pratica" della marcia triestina, l'antifascismo (qualunque cosa il termine significhi o qualunque cosa intendano con il termine chi ci si riconosce) torna a mietere le solite vittime... ovvero i "gioielli di famiglia" degli italiani e delle italiane che (essendone prive) prima glieli fanno crescere e poi glieli frantumano.
Per chiudere definitivamente con l'esperienza triestina mi resta ancora da raccontare come i triestini hanno vissuto il dopo manifestazione parallela di CPI da un lato e zeccume vario dall'altro... 
"Chi si informa leggendo Repubblica e Huffington Post difficilmente saprà che alla manifestazione indetta dalla sinistra triestina c’è stata una aggressione ai danni di Niccolò Miotto, un giovane iscritto al Partito Democratico. Per buona parte della manifestazione infatti, gli attivisti del Pd sono stati ripetutamente minacciati da un gruppo di anarchici, che a un certo punto hanno strappato bandiere e striscioni ai dem. Nel parapiglia Nicolò Miotto è caduto facendosi male alla schiena e al braccio, dovendo così ricorrere alle cure in ospedale. Immaginiamo se una situazione del genere fosse accaduta al corteo di CasaPound che tipo di risalto avrebbe avuto la notizia." (fonte Il Primato Nazionale) per dare forma, indirettamente, alla fantasia dell'autore dell'articolo, se anche solo per sbaglio si fosse verificata una discussione tra i partecipanti al corteo (quindi senza tirare in mezzo aggressioni ripetute ad esponenti del PD) per leggere repubblica di domenica mattina avreste avuto bisogno di affittare un cartellone pubblicitario, per tenere aperto il formato poster e poter leggere tutto intero il titolone a 15 colonne...
ma essendosi, gli incidenti, verificatisi all'interno del "pacifico" corteo antifascista repubblica si è limitata a una "ritoccatina" dei numeri per sminuire quei "4" nostalgici di casapound e dare la giusta enfasi all'ondata antifascista d'Italia "Oltre ventimila persone, una grande prova democratica, una “folla” antifascista in grado di “respingere” CasaPound.", ma i compagni danno il meglio di sé quando sono sobri per cui "Se i numeri gonfiati sono un must un po’ di tutte le manifestazioni, c’è da dire che a Trieste gli organizzatori della manifestazione anti CasaPound si sono impegnati: passare da 5 mila scarsi rilevati dalla Questura a oltre 20 mila dichiarati ce ne vuole. Considerata la chiamata alle armi di tutta la sinistra del Friuli Venezia Giulia e parte della Slovenia, dal Pd fino all’estrema sinistra, passando per sindacati e centri sociali, qualcosina in più si poteva fare. Poco risalto anche per il consueto oltraggio ai martiri delle foibe (e i cori contro le forze dell’ordine), pure questo un refrain piuttosto consolidato agli happening antifascisti." per non farsi mancare nulla tirano fuori ancora la fandonia che i martiri delle foibe erano fascisti, ma anche se non fossero fascisti... il fatto di essere italiani per loro è una colpa sufficientemente grave. D'altra parte se certa gente continua a fornirsi (e fornirgli) l'alibi dell'antifascismo (come avvenuto nel dopo guerra per cui gli autori dei crimini partigiani furono, non solo graziati, ma decorati con la medaglia d'oro al valor militare...) non ci si aspetta poi che codesta marmaglia rispetti i morti di una nazione che vorrebbero cancellare. Verrebbe da chiedere se l'intento è quella di distruggerla, perché vi ostinate a "difenderla" dal pericolo fascista? Andatevene a fare in culo dove più vi aggrada e lasciate agli Italiani il sacro dovere di difendere la patria.
Scomodo Di Stefano, citando una frase estrappolata dal suo discorso a fine corteo "Solo chi ama l'Italia ha diritto di parlare dell'Italia" (sull'ultima parte sono meno certo in quanto è stato sovrastato dagli applausi della piazza)... ma tornando, e terminando, alle considerazioni sulla lunga giornata di sabato... "Dulcis in fundo un’altra cattiva abitudine dei cortei di sinistra: la sporcizia. “Non servono parole perché le foto sono esplicative! Questa non è civiltà, questo non è rispetto ma semplice dimostrazione di menefreghismo. Altro che festosa manifestazione”, ha scritto Luisa Polli, assessore all’Ambiente del Comune di Trieste, corredando la sua nota di una galleria di immagini dell’immondizia seminata lungo il percorso dal corteo antifascista." (fonte sempre Il Primato, ma con tanto di link alla galleria fotografica, esterna al giornale online, per quelli secondo cui sono mistificazioni fasciste: http://www.triestecafe.it/blog/2018/11/04/assessore-polli-corteo-antifascista-lordato-citta-4-novembre-2018/?fbclid=IwAR1934w1a3KnAxZqDLoxruiMEvOKjLZx-TsVXl52h6qxGb_bLwPWokx3Ppg )...
D'altra parte anche il passaggio di 2000 "Camerati" avrà avuto il suo impatto ambientale sulla città penseranno chi cerca ancora una volta di giustificare l'inciviltà di costoro... "Ben diverso l’impatto sul degrado della città avuto dal corteo di CasaPound, come racconta su Facebook Marco Segina, semplice cittadino triestino: “Una parata ben organizzata…nessun subbuglio, danno, nel passare raccoglievano anche i fumogeni che hanno usato… nessuno beveva o fumava mentre marciava. Al termine una platea silenziosa ascolta il comizio del loro leader Di Stefano parlare… non è servito servizio di pulizia straordinaria delle strade”."
Con questo lungo articolo si conclude la descrizione della "marcia" su Trieste dove per "loro" fortuna i gestori del baretto nei pressi della partenza di Casapound non ha chiuso i battenti terrorizzato dalla "barbarica" orda fascista finendo in meno di un ora le scorte di tutta la settimana tra birra, caffè, spritz, ecc. che seppur nessuno fosse ubriaco anche "solo" 2000 persone che comprano nell'unico bar aperto della zona, o nel Despar lì accanto, "prosciugano i fiumi al loro passaggio" per citare il film "300".
Ma mi sento di citare anche quel cialtrone di Mentana che, in quanto giudeo, cerca a tutti i costi di portare avanti la causa antifascista affinché non si affievoliscano gli echi della "settimana della menzogna"... per cui invita il Prof. Emilio Gentile a il "Bersaglio Mobile" per analizzare la moderna rinascita del fascismo in Italia e in Europa... con conseguente ondata di xenofobia, discriminazione, ecc. per riassumere in una frase tutto il pensiero del professore la cui analisi finisce per piantarsi nel "Bersaglio Mobile" stampato nella schiena di Mentana... "Per quello che si intende oggi il fascismo, primato dello stato, culto del capo, ecc. qualsiasi partito democratico e qualsiasi nazione dal '45 ad oggi sono fasciste... persino la Repubblica Popolare Cinese... nel termine fascismo si inserisce una componente razzistica, ma in ognuno di noi potenzialmente c'è un razzista... Infine si punta il dito contro movimenti come la lega nord il cui secessionismo delle origini è ben lontana dall'ideale fascista o contro un movimento che sta facendo di tutto per rispettare le leggi della democrazia ed entrare legittimamente in parlamento, quanto per 50 anni abbiamo avuto un partito fascista, l'MSI che si dichiarava apertamente fascista e ha contribuito alle elezioni di 2 presidenti della repubblica..." Insomma, non voglio accodarmi al coro degli ultimi tempi, ma appare evidente che gli antifascisti cerchino a tutti i costi di riesumare quel nemico storico, perché senza fascisti non saprebbero di cosa parlare. potrebbe mai il PD parlare di lotte di classe, proletariato e lavoro che ha contribuito attivamente a distruggere? Come detto in precedenza, spingere in questa direzione non fa altro che spingere gli indecisi a dare il consenso alla destra più estrema, soprattutto se Salvini si farà incantare dai pifferai a 5 stelle (rosse).

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