22 maggio 2019

Gli aforismi delle cazzate.

Oggi avrei potuto commentare la diatriba, interna al governo, sugli €80 di Renzi che Tria vorrebbe eliminare, Salvini mantenere. Forse Matteo S. (per non fare confusione con Matteo R. fautore dello sborso degli "80 €uri") ha capito che per ogni 80 che il cittadino riceve, a fine anno (con il conguaglio) ne restituisce 100. Questo ovviamente vale per tutti tranne che per la "zia ricca di Pinerolo" di un moralizzatore delle macchinette (renziano) che mettendo da parte gli €80 di Renzi al secondo anno s'è comprata il Savoy a Londra...
Avrei potuto commentare che, in piena regressione di nascite italiane, sempre lui (l'attuale ministro all'economia e membro del comitato economico della Fondazione Bettino Craxi quest'ultimo ricordato in Tunisia per le grandi opere... realizzati con i soldi che ha rubato all'Italia che lo ricorda per la fuga dal ristorante milanese sotto una scrosciante pioggia di monetine da L.100), ha anche ipotizzato di eliminare il ridicolo (per il costo della vita) "incentivo bebè" che, per quanto ridicolo è sempre meglio che un calcio in culo.
Avrei potuto parlare di tutto questo e fare "antipolitica" come sempre, ma oggi ho deciso di spiazzarvi. Affiancandomi, indegnamente, ai vati-guerrieri che mi hanno preceduto vorrei provare ad esprimere un mio giudizio, approssimativamente negativo, sugli aforismi classici e quelli più moderni che di fatto dicono cazzate.
Per dare maggior spessore intellettuale potrei partire dalla più classica delle classiche cito l'autore, ma non la frase perché... di Alfred Tennyson o scomodare François de La Rochefoucauld, ma come ho detto intendo stupirvi... quindi scomoderò il comunista cileno Neruda? macché scomoderò Robert "Fish" Fishman protagonista indiscusso della pellicola cinematografica "The Rocker - Il batterista nudo", che rivolgendosi al chitarrista della band (autore di testi e musica degli inappropriatamente detti Rocker A.D.D), che soffre di sindrome dell'abbandono, gli dice "ti manca quello che non conosci"... Certo lui lo diceva riferito al padre del ragazzo, per cui effettivamente l'eroe della 6 corde magari non ha conosciuto così tanto bene suo padre, ma non è del tutto ignaro del concetto di padre.
Al giorno d'oggi verrebbe difficile immaginare una situazione assolutamente plausibile fino a qualche decennio fa (prima dell'invenzione del televisore), ma se avessimo preso allora una persona nata nel cuore dei monti e gli avremmo posto la domanda "Ti manca il mare?", magari non ti avrebbe chiesto di rimando "che cos'è il mare?", ma facilmente avremmo ottenuto una risposta negativa. Perché il mare non gli manca affatto oppure (citando il film "La leggenda del pianista sull'oceano") non gli sarebbe mancato perché non ha "mai sentito l'urlo del mar"?
In termini stretti ti manca qualcosa di cui hai, o hai avuto, conoscenza, ma per qualche ragione non hai più accesso ad essa o ti è stata negata (o tolta) da una forza superiore. Chiedere ad una persona se gli manca qualcosa che non conosce se non per sentito dire e come chiedere ad un non fumatore se gli mancano le sigarette o ad uno che non si è mai "bucato" se gli manca l'eroina. Non può saperlo, per sentito dire può conoscere la sensazione che può provare un tossico in crisi d'astinenza, ma non potrà mai saperlo con esattezza finché non verrà paragonato a qualcosa che conosce bene.
Ed eccovi accontentati Alfred Tennyson scrisse "È meglio aver amato e perso, che non aver amato mai." se si ha provato l'Amore e si sa che l'immensa felicità che può donare tale sentimento... sì tutti i patimenti che si sono affrontati prima che arrivasse e quelli che si proveranno se lo dovessimo perdere il gioco vale assolutamente la candela. Diversamente se non si è mai provato le sensazioni donate dall'amore ed i patimenti da esse derivate, allora non si può nemmeno fare una classifica di cosa sia meglio tra le due, perché solo chi ha provato sa che quei brevi istanti di felicità assoluta, valgono l'intera esistenza. Altrimenti torniamo a parlare della gioia di morire in guerra descritta dai sopravvissuti. Qualcuno si è scomodato ad andare a chiedere ai morti in battaglia se sono felici? Sicuramente se hanno creduto nella causa per cui hanno sacrificato la loro vita non sono mancati in vano.
Chi ha provato, almeno una volta nella vita, un Amore corrisposto è pronto a dare via tutto quello che possiede, "brache" incluse, pur di riprovare nuovamente quella sensazione... per gli altri è poco più di una notte di sesso il cui ricordo svanisce nel cesso come la birra tracannata la sera prima.
Questo ci porta, invece, a François de La Rochefoucauld che, nel suo "Il vero amore è come i fantasmi; tutti ne parlano, ma sono pochi quelli che lo hanno visto davvero.", almeno ci risparmia classifiche insensate e dice una grande verità... a partire dalle canzonette per finire alle commedie romantiche tutti ci parlano del "Grande amore" o del "Vero Amore" quello che, nelle fiabe, è in grado di sconfiggere la morte, ma nella realtà dei fatti sono pochi quelli che lo hanno conosciuto per davvero.
A dar retta a tutti coloro che sostengono di averlo vissuto si direbbe che non esiste una ricetta per riconoscerlo, ma come un fulmine al ciel sereno lo riconosci solo quando è arrivato e non è detto che si sia in grado di riconoscerlo.
Forse è quell'unica dose di eroina della tua qualità preferita che puoi trovare sul mercato finché non viene arrestato lo spacciatore che te la procura e dopo di Lei (o lui per le mie lettrici) nessuna dose di metadone riuscirà a fartela dimenticare. A farti dimenticare quella sensazione che ti dava.
C'è chi parla delle farfalle nello stomaco, c'è chi parla di inappetenza, chi parla di tante cose... persino chi dice che riconosci la persona speciale quando è nei tuoi pensieri in ogni momento, siano essi di veglia o di sonno, ma questo succede anche quando si è innamorati e come ho detto più volte (riferito a me stesso) ci si può innamorare anche 5 volte al giorno, ma l'amore è un'altra cosa.
Certo non sono un esperto e sicuramente, da single per scelta (altrui), non sono la persona più indicata per fare lezione, ma sicuramente se immagino una persona che possa incarnare tale sentimento è quella persona che rende il mondo un posto vivibile e la cui assenza rende l'intera esistenza insopportabile.
Se hai provato questo, Tennyson, chiediti è meglio non averlo mai provato o averlo perduto insieme alla luce del mondo?
Di frasi da "Baci Perugina" ce ne sono fin troppe e ultimamente vertono tutte sulla perfezione della solitudine, ma l'essere umano non è fatto per stare da solo, ha bisogno di provare e donare i sentimenti che lo agitano, perché stando con sé stesso tutta la vita... finisce per starsi sul cazzo.
Se questi pensieri si potessero raccogliere in una sole frase forse mi ci farei un tatoo o meglio l'apporrei come epitaffio sulla mia lapide, ma questo implicherebbe essere sepolto e al momento la cosa non mi convince del tutto.
Potrei citare Sköll che, abbandonato nel testo di una canzone, esprime bene uno dei concetti di base dell'amore "Se non ci metterai troppo... ti aspetterò tutta la vita." Dove non finisce la pazienza nell'attesa del ritorno di quell'Amore perduto, ma finisce prima vita.
Ed ecco il perché, anche se grammaticalmente è un "orrore" ortografico incominciare una frase con una congiunzione, lascio al comunista cileno Neruda (che probabilmente in pochi sono stati sfiorati dall'idea che parlasse di una qualche forma di divinità e i più accomodano secondo i propri orientamenti sessuali) che, per quanto politicamente scomodo, è indubbiamente più bravo di me con le parole il compito di riassumere e chiudere l'imbarazzante argomento di oggi...
"Morirei per un tuo solo sguardo, un tuo sospiro che profumi d’amore ed una carezza che riscaldi il mio cuore. Non assomigli più a nessuna da quando ti amo."

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