27 maggio 2019

Under the skin

Nonostante il titolo non si tratta del un nuovo polpettone progressista che ci propina, in confezione predigerita, l'allarme del crescente pericolo "neo" nazista in Europa con particolare enfasi sugli incivili relitti dell'ex blocco sovietico, bensì di un film di fantascienza in cui una "strepitosa" Scarlett Johansson interpreta il ruolo dell'aliena.
Ehm... allarme spoiler... il fatto che sia un'aliena lo si capisce già all'inizio del film in quanto è lei a "baccagliare" gli uomini.
Dettagli insignificanti, e pessime battute, a parte... il film è assolutamente "strano". Effetti speciali ridotti ai minimi termini (quello più clamoroso è dato da uno stunt man che prende fuoco), fotografia straordinaria, un totale di (forse) 10 attori di cui una sola protagonista... ci sono andato vicino secondo "vaccapedia" sono 9 in totale, e location eccezionali.
Come ho già detto, il film è strano, a partite dalla trama per finire con i "tempi" infatti per essere un film di fantascienza il ritmo, imposto da Jonathan Glazer, è decisamente lento. Tratto dall'omonimo romanzo di Michel Faber, per non correre altri rischi su cosa posso o no rivelare della trama la esporto dalla vaccapedia on line. "A Glasgow, un motociclista recupera il cadavere di una ragazza sul ciglio di una strada e lo porta all'interno di un furgone vicino, dove un'altra ragazza, interamente nuda, prende i suoi vestiti. In realtà il corpo della misteriosa e affascinante ragazza è il travestimento di un essere alieno con la pelle nera, anatomicamente simile a una persona, capace di parlare e comprendere il linguaggio terrestre; con indosso la pelle che le dà un aspetto normale e apparentemente innocuo, l'aliena può andare per il mondo senza che nessuno abbia da sospettare circa la sua natura.

L'extraterrestre inizia a girare in furgone attraverso la Scozia, chiedendo indicazioni e seducendo vari uomini incontrati per strada; una volta sedotti, i vari adulti vengono condotti in un ambiente onirico in cui, immersi in una sostanza scura, vengono intrappolati e poi l'interno dei loro corpi (organi, ossa e liquidi vitali) vengono assorbiti per rifornire i macchinari alieni. Questa è la "missione" della ragazza e, ad aiutarla, c'è un altro essere alieno, travestito da motociclista (lo stesso citato all'inizio); i due si tengono in contatto (anche da lontano) attraverso l'empatia e la telepatia aliena.

Sotto le mentite spoglie della ragazza, l'aliena è fredda e cinica: sembra non provare emozioni né avere alcun sentimento nei confronti delle sue vittime, seducendoli con il suo fascino e fingendosi cordiale con loro; quando assiste su una spiaggia all'annegamento di una coppia e al tentativo di soccorso portato da un nuotatore, uccide quest'ultimo e porta via il suo corpo, lasciando il figlio piccolissimo della coppia solo davanti al mare in tempesta. Successivamente il compagno di Laura elimina tutte le tracce della presenza del nuotatore.

Le cose cambiano quando incontra un ragazzo deforme, affetto da neurofibromatosi e quindi ignorato da tutti (donne comprese) a causa del suo aspetto poco ortodosso, che la tocca nel profondo. Lo porta nel solito posto ma poi, probabilmente colta da pietà, lo aiuta a fuggire e interrompe la sua "missione". Con questa esperienza la ragazza aliena diviene emotivamente sensibile e ciò la porta a sperimentare sensazioni umane."

In verità ho dovuto tagliarla perché la trama descritta arriva fino ai titoli di coda... quindi eviterei di essere così crudele.
Il film è sicuramente interessante a diversi livelli. Diciamo che, come ogni altro film di fantascienza, i messaggi subliminali dipendono molto dal punto di vista dell'osservatore. In altri casi sarei molto più massacrante al riguardo, ma effettivamente, in questo caso, non sono così evidenti e si basano su una verità biologica oggettiva. Se l'aliena si fosse travestita da maschietto per quanto affascinante (alla Gear, Connery, ecc.) difficilmente una ragazza si sarebbe lasciata convincere ad andare a casa con lui. Mentre una bella ragazza (categoria in cui la Johansson rientra sicuramente e a pieni voti) che adesca un maschietto lo può portare pure all'inferno e lui, alla peggio, chiederebbe un bicchiere d'acqua.
Per cui in questo non ci vedo un complotto lgbt, anzi semmai l'esatto contrario. Infatti la fanciulla avrebbe potuto tentare di adescare anche delle ragazze e non solo ragazzi, ma evidentemente gli sceneggiatori (e probabilmente anche l'autore del libro) hanno optato per questa scelta più "tradizionale". Persino la scelta di far cambiare percezione della specie umana all'aliena a fronte dell'incontro con il "deforme" può essere associato ad una diversa reazione emotiva nei soggetti.
Secondo una mia personalissima interpretazione del film, l'aliena (nello svuotare i corpi delle vittime) assimila anche le loro sensazioni e mentre la maggior parte di loro provano (giustamente eccitazione), il deforme che non ha mai provato la sensazione del contatto umano, quasi sicuramente, prova qualcosa di più (o di diverso) dalla mera lussuria.
Diciamo che la stranezza del film consiste proprio nel fatto che, per un film di fantascienza, i risvolti psicologici sono molteplici. Sicuramente, nonostante l'idea di fondo potrebbe ricordare la pellicola "Specie Mortale" del 1995, non ricordo altri film di fantascienza in cui si è portati a patteggiare per la specie aliena che uccide gli esseri umani. La forza della pellicola, forse, risiede proprio in questo. Ovvero negli altri film (basati ancora sul cliché della lotta tra bene e male, indiani e cowboy, nazisti e americani, ecc.) l'alieno è sempre dipinto come un mostro che prova piacere nell'uccidere e "mangiare" l'essere umano e per questo deve essere trovato, combattuto e distrutto. Ma sarebbe come se noi fossimo cacciati, combattuti e distrutti per un piatto di lasagne. In questa pellicola, invece, l'alieno viene dapprima dipinto come inespressivo e apatico (non prova assolutamente nulla nell'uccidere è il suo dovere) sino a quando non entra in contatto con i sentimenti umani. Ecco forse questo è l'unica cosa che si potrebbe contestare, ma ancora una volta è soggettivo.

In conclusione un film che merita di essere visto, nonostante la parte del cattivo sia data ancora una volta ad un bianco, ma almeno non esistono pellet... per cui sono bianchi anche i buoni.

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