7 maggio 2019

Quale confine tra satira e propaganda?

La satira, come ho scritto già in passato, è una forma d'arte popolare che affonda le proprie radici nella notte dei tempi. Tra le prime tracce troviamo "Le Satire", di Quinto Orazio Flacco, nel 35a.c.
Chiaramente si è sempre contraddistinta per essere un (a volte nemmeno troppo) velato attacco al potere o, in modo meno usuale, una forma nobile di critica verso alcune politiche del governo (sia esso inteso come totalitarismo imperiale, regale o di un'oligarchia di pezzenti al soldo delle banche).
In questo frangente non mi soffermerò, perché in senso assoluto non è una mia priorità, sulla necessità di estirpare la satira moderna che, spesso, non critica in modo oggettivo il governo, ma lo fa in modo soggettivo. Ovvero un "comico" di sinistra tende a fare satira su un malgoverno di destra e sorvolerà, salvo casi eclatanti, sui comportamenti "assurdi" di un governo "compiacente" o quanto meno appartenente alla sua sfera politica.
Anche in questo caso, come per le trasmissioni "pseudo populiste" citate qualche giorno fa, non sono avvezzo a guardare sketch o trasmissioni in cui, a priori, so esserci una parte di satira fatta da autori e comici di sinistra, per il semplice motivo che so che non ci troverò nulla da ridere e mi provocherà, semplicemente, un reflusso biliare.
A volte trovo simpatico Crozza altre volte (come la puntata di "fratelli di Crozza" che ho guardato ieri su "Youtube" quindi non so quando sia andata in onda) gli esploderei un colpo di pistola alla nuca addebitando il costo del proiettile alla famiglia.
Nella suddetta puntata il "comico", e dalle virgolette si capisce che stiamo entrando in zona reflusso biliare, si soffermava sul ritorno di "moda" del cosiddetto saluto romano. Lo sketch ha inizio soffermandosi sull'anacronismo del gesto per finire, passando attraverso una serie di insulti all'intelletto di chiunque abbracci o esprima determinate idee che lo spingono a salutare "romanamente" alle commemorazioni di quella parte di Storia che oggi si vorrebbe cancellare, con uno snocciolamento di reati di cui i "fascisti" si macchiano con la semplice esistenza.
Non mi soffermo nemmeno sulla questione quoziente intellettiva di chi professa l'una o l'altra fede politica, perché starei qui dei giorni nel tentativo di spiegare alla sinistra qualcosa che non è per incapacità ideologica assolutamente in grado di comprendere. Mi soffermerei piuttosto sulle ipotesi di reato che hanno portato alla messa in onda della puntata. Infatti è tremendamente strano di come i "giudici" siano eccellenti o incompetenti in base al punto di vista di chi legge la notizia, in funzione di quale reato siano chiamati a giudicare e alla sentenza che emettono al riguardo.
Per cui il magistrato che assolve dei Neo-fascisti che si sbracciano al Campo X del Cimitero Maggiore di Milano è un idiota o un genio a seconda se a commentare l'accaduto è Crozza o uno degli imputati.
Il satiro, che è affetto dallo stesso virus che affligge la Boldrini*, Sala, Fiano ed la restante sinistra non citata ed il cui unico titolo di studio riportato da vaccapedia è un diploma alla scuola di recitazione della Teatro Stabile di Genova, si sostituisce ai giudici sostenendo che la sentenza di assoluzione per i fascisti è in contrasto alla legge Scelba. A sostegno di tale tesi il comico (o sedicente tale) sostiene che la legge Scelba vieta espressamente la ricostituzione del partito fascista e l'espressione verbale e gestuale proprie del fascismo 
("
Art. 1
Ai fini della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione, si ha riorganizzazione del disciolto partito fascista quando una associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, princìpi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista.

Art. 5
Chiunque, partecipando a pubbliche riunioni, compie manifestazioni usuali del disciolto partito fascista ovvero di organizzazioni naziste è punito con la pena della reclusione sino a tre anni e con la multa da duecentomila a cinquecentomila lire. [...]
")
A quanto mi è dato di vedere la legge Scelba è costituita da 10 articoli, ma questi 2 sono i più significativi relativi alla "manifestazione fascista", va da sé che organizzare una manifestazione con le insegne del PNF, le effigi del Duce, ecc. sia ben diverso da tendere un braccio e gridare presente al funerale di un morto. Per cui se in tanti anni in cui toghe rosse, boldrniani e "cagacassi vari" non sono riusciti ad impedire alle persone di esprimere cordoglio in questo modo (nonostante la legge Scelba e la successiva legge Mancino) sono sufficiente convinto che ci sia una linea sottile, ma netta che separa ciò che è lecito e ciò che è illecito.
D'altronde nemmeno il movimento "Fascismo e Libertà", a dispetto del nome, è stato soggetto alla legge Scelba in quanto questa fa esplicitamente riferimento alla ricostituzione del disciolto partito fascista. Sostanzialmente nel 1952 Scelba (o chi ha scritto il testo per l'approvazione) non voleva impedire la libertà individuale, come invece si vorrebbe fare oggi, ad un gruppo di cittadini di credere in quel cazzo che gli pare, ma impedire il verificarsi di una nuova dittatura fascista.
Inoltre, come ho scritto più volte, a ben vedere sulle sviste dei giudici sui reati commessi, la sinistra dovrebbe stare solo zitta dal momento che, ad oggi, persiste il reato di clandestinità ovvero chiunque entri illegalmente o favorisca l'immigrazione clandestina di un individuo sul patrio suolo deve (o meglio dovrebbe) essere arrestato. Cosa che non avviene, anzi addirittura (con una sentenza "beffa") è stato introdotto un precedente che scagiona gli "scafisti" che fanno tratta di esseri umani, in quanto, lo fanno per bisogno. Nel nord Europa se ben ricordo in Danimarca, ma non ne sono sicurissimo, uno stupratore (pellet) è stato rimesso in libertà perché ignorante sugli usi e costumi locali... Ovvero non sapeva che le donne non si stuprano. Quindi se ignoro per la mia teoria (al limite del terrapiattismo) io mi auto-convinco che i negri siano "pellet", li posso bruciare nella stufa?
Non dimentichiamoci inoltre che l'uso di droghe, in Italia, è parzialmente legalizzato con una legge beffa che garantisce il trasporto di una piccola dose ad uso personale... ma lo spaccio (unico modo in cui oggi è possibile ottenere la "dose" ad uso personale) non è assolutamente legittimato. Eppure non mi pare che la sinistra (ed i satiri di sinistra) si straccino le vesti ogni qualvolta un individuo si macchia di tale reato quando non è punito come prescritto a termini di legge.
*Se poi volessimo cercare il proverbiale pelo nell'uovo, una certa sinistra è lì a cagarsi addosso per 4 nostalgici che buttano le braccia al cielo sventolando, e ripetendo come un mantra, lo spauracchio del ritorno di una dittatura fascista e tacciono, mentre la Boldrini promulga una legge che impedisce a degli scrittori di effettuare ricerche e pubblicare l'esito (corrette o errate che siano) se l'argomento trattato non conferma lo sterminio di 6.000.000 di ebrei.
Come ho già detto in passato oggi tocca a loro (che sono scomodi) domani toccherà a chi parla male delle banche, poi a chi non accetterà di essere venduto ai Rothschild come schiavo.
Per concludere alla sinistra fa comodo la "resistenza" di 4 nostalgici al Campo X ed i giudici lo hanno compreso sin troppo bene. Infatti se potesse essere usata una bacchetta magica che "puff!!!" facesse sparire tutti i nostalgici, o pseudo tali, e non solo anche l'intera Storia del ventennio.... oggi la sinistra non saprebbe di cosa parlare, non avremmo una costituzione, ma (soprattutto) non avremmo tra le palle quei 4 vecchi di merda di partigiani. Quindi attenzione nell'esprimere un desiderio... il non essere esaudito potrebbe non essere la cosa peggiore.

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