10 maggio 2019

In attesa della cittadinanza del Mondo.

Fino al giorno in cui non saremo costretti a considerarci cittadini del mondo, piaccia o non piaccia (anche se in termini legali è del tutto ininfluente) alla sinistra democratica (fondata sui valori della resistenza, che sventolano come una bandiera, dimenticandosi che i partigiani, almeno la maggior parte di loro, lottavano per la libertà dello Stato italiano anche se secondo un concetto d'Italia tutto loro), chi ricopre una carica pubblica è al servizio dello Stato Italiano che è, a sua volta al servizio del cittadino.
Come conseguenza di ciò, anche se viviamo in tempi tumultuosi in cui si spinge il paese verso il baratro di una macro nazione europea che considera gli italiani come gli italiani considerano i napoletani (e come i napoletani considerano sé stessi), un gruppo di persone "caciarone", "furbette" (se non si vuole usare il termine delinquente), che se non fosse per lo Stato assistenzialista non si sa bene come vivrebbe.
Dico subito che tra i compiacenti che "ma sì... la mafia non esiste... ognuno si arrangia come può", che è la ragione per cui tanti difendono una manovra economica (il reddito di cittadinanza) che di fatto ti paga per stare a casa, definendolo un passo avanti per la civiltà.
Se proprio vogliamo, in termini puramente accademici, un passo evolutivo straordinario sarebbe, ad esempio, una connessione gratuita per tutti i cittadini, per quei lavori di informatica (o simili, in cui non è indispensabile la presenza in ufficio) l'introduzione del concetto di telelavoro, ovvero per i lavori in cui basta una connessione internet la possibilità di lavorare da casa o da qualunque altro luogo che permetta di lavorare, ecc.
Così facendo si risolverebbero, o quantomeno si alleggerirebbero, 2 o 3 problemi, il primo quello del "dove parcheggio i miei figli?" avendo un genitore sempre a casa non ci porrebbe il problema (e si combatterebbe, di contorno, anche il fenomeno degli asili abusivi). Il secondo il traffico per cui negli orari di punta si ha, nei centri urbani, una velocità media dei veicoli a motore inferiore a quella delle lumache ferme. Certo per contro non si avrebbe più quell'interazione umana (a volte piacevole a volte decisamente meno che impedisce a certi tipi di lavoratori alienati di esplodere in scene da "un giorno di ordinaria follia". la riduzione del traffico comporterebbe anche un riduzione dello smog senza per questo dover "rottamare la macchina della nonna", vendergli un paio di mobile e pure la nonna per comprare una macchina elettrica che ad oggi non si sa ancora come ricaricare.
Come sempre questa però è un'altra storia.
Se la dominazione a stelle e strisce ci stava stretta, a maggior ragione non possiamo sostituire la nostra identità (tanto disprezzata all'estero) con una non identità con la stella gialla sul petto d'azzurro ornata.
Ho scritto non da molto un articolo che trattava il tema della sinistra che vede solo i reati altrui, e finché i reati commessi da loro sono diversi da quelli imputati agli altri, è quanto meno comprensibile, ma ancora ricordo le polemiche degli antenati (ideologici e politici) del PD chiedevano lo scioglimento del governo "berlusconi" e della camera in quanto l'allora ministro della repubblica (federalista fino al midollo) offendeva, con ogni mezzo possibile, il tricolore ed i valori (sempre quelli partigiani, visto che il primo tricolore ufficiale era fregiato dello stemma sabaudo) che esso rappresenta.
I giornali, cosiddetti, "sovranisti" tirano in ballo l'elevatissimo concetto di Patria, Nazione, Identità e Sovranità sperando di ispirare gente che riconosce il concetto di confine solo quanto è tracciato d'aureo metallo, quando "per canea di siffatta risma" sarebbe sufficiente ricordare che sono stipendiati dallo Stato Italiano e non dalla BCE (che gli arrotonda, in nero, lo stipendio).
Dunque qual è il fatto?

Diciamo che ci fa piacere vedere un sindaco che non si limita a fare mera presenza all'inaugurazione di un parco, ma (noi mai contenti) avremmo preferito che non usasse il tricolore come straccio per lustrarne la targa.
Credo, come ricordato da Il Primato Nazionale, che esiste il reato di vilipendio alla bandiera... reato di cui evidentemente il sindaco PiDiota Giorgio Gori si è deliberatamente macchiato.
Vorrei ricordare loro che nemmeno i comunisti di allora (Gramsci, Togliatti, Berlinguer, Longo e Natta) arrivarono a tanto riconoscendo in questa bandiera il simbolo di chi ha dato la vita per costruire un paese migliore (fossero essi partigiani o fascisti).
E mentre a Bergamo vengono usati come stracci a Casal Bruciato sventolano sui balconi ad indicare che "“Casal Bruciato è questa, ed è questa la Roma che vogliamo, quella dei quartieri popolari costruiti dagli italiani per gli italiani”." (fonte Il Primato Nazionale).

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