Potrei iniziare a scrivere questo articolo raccontandovi, per l'ennesima volta, che il dualismo contrapposto (all'americana) tradizionalmente non è mai esistito, ma è, banalmente, un'invenzione.
L'invenzione di un organismo unicellulare che cerca di riprodursi fagocitando qualunque cosa intralci il suo cammino.
Potrei tediarvi ancora con questa storia, ma temo che la conosciate ormai a memoria, per cui mi limiterò ad una semplice considerazione, ad una citazione che non mi sentite fare da un po' di tempo... "Quello che ha detto il mio collega sono tutte stronzate! Grazie!"
Anche il concetto per cui seguaci del pensiero unico e dei moralizzatori delle macchinette siano preda di malsani (per il bene del paese e del popolo) cortocircuiti mentali è un altro dato di fatto.
Infatti la prima categoria, che non può certo esistere senza la seconda, acquisisce certi "principi", non li capisce, li stravolge mentre li elabora distruggendoli mentre ce li impone democraticamente. La seconda non si domanda nemmeno se li ha davvero compresi, si limita semplicemente a difenderli perché se non lo facesse non avrebbe alcuna rilevanza in una società tradizionale, nemmeno l'ingrato compito di scavare e coprire le latrine da campo. Mentre da paladino del pensiero unico si sente utile ad una società che odia i ruffiani.
Ci hanno sempre raccontato della contrapposizione tra bene e male, di questo dualismo che non accetta compromessi né, tanto meno, zone grigie... figurarsi zone d'ombra. Eppure ci sventolano sotto al naso il loro simbolo (cinese) preferito. Infatti lo Yin e lo Yang (il cui nome ricorda una promozione di telefonia mobile) rappresenta il simbolo che più di tutti si allontana dal loro modo di pensare barbaro e dannoso, ma allo stesso tempo è quello che fornisce un alibi alle loro malefatte.
Il simbolo in sé racchiuderebbe un significato che più esplicito e semplice non si può, ovvero non esistono il male ed il bene assoluto, ma esiste solo l'equilibrio di tutte le cose. Un concetto facile da comprendere che hanno acquisito e allo stesso tempo non hanno compreso. Per cui ci hanno spiegato che in tutte le persone c'è del buono. "E Hitler???" ah no il nazi-fascismo (quindi non Hitler e Mussolini, ma tutto ciò che riguarda il '900) è il male assoluto il quale non ha giustificazioni né punti di luce.
Mi toccherebbe dare " 'sta notiziaccia" che non può esistere il bene senza il male (assoluto o no che sia), così come è innegabile che la luce genera ombre. Iniziando il ragionamento da questi assunti, il razzismo del '900 (e dei fascismi) non è stato frutto del parto della mente malata di Hitler che (come mentono gli storici) "non ha mai digerito il fatto che la madre, alla quale era morbosamente attaccato, era in cura da un medico ebreo a cui non è riuscito di salvarla." anche perché il medico in questione ha vissuto per tutto il periodo bellico in Germania con un lasciapassare rilasciato e firmato personalmente dal Führer morendo molti anni dopo negli USA. Fu invece frutto dell'espressione liberale e democratica della società di allora citando l'articolo apparso su Il Primato Nazionale (che vi invito a leggere e che trovate al link in calce a questo articolo) "Theodore Roosevelt, ventiseiesimo presidente degli Stati Uniti d’America, nel 1913 dichiara: «Un giorno noi tutti realizzeremo che il primo dovere di ogni buon cittadino, uomo o donna, di giusta razza, è quello di lasciare la propria stirpe dopo di sé nel mondo; e che, nello stesso tempo, non è di alcun vantaggio consentire una simile perpetuazione di cittadini di razza sbagliata»" e questo veniva dichiarato 20 anni prima dell'ascesa di Hitler e 6 anni prima della formazione dei "fasci da combattimento" (che, come concordano gli storici, non furono espressione di razzismo esasperato sino al '38 con l'introduzione delle leggi razziali, ma anche in quel caso delle questioni razziali si interessavano relativamente un cazzo). Altri liberali, e ben precedenti al nazi-fascismo, si sono espressi in termini simili, compresi alcuni autori che sinistra progressista (leggasi "radical chic") e medio-progressisti liberali (leggasi "moralizzatori delle macchinette") citano con orgoglio per mostrare, intanto, di non essere dei fascisti ignoranti o brutali picchiatori da stadio con il cervello frastornato dalle manganellate degli sbirri sul cranio, ma soprattutto perché appunto espressione di democrazia. Così il Voltaire della famosa frase "Io combatto la tua idea, che è diversa dalla mia, ma sono pronto a battermi fino al prezzo della mia vita perché tu, la tua idea, possa esprimerla liberamente." (la cui vera paternità è da attribuirsi alla sua biologa Evelyn Beatrice Hall nella forma ""Disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo"") afferma, senza che nessuno abbia mai censurato o rivisitato una sola parola delle sue opere, "«Il brasiliano è un animale che non ha ancora raggiunto la maturazione della propria specie»" ah sì la democrazia... Ovviamente sarà il solito caso isolato ed il liberale lo diceva per prendere in giro i coetanei... ma certamente non si tratta di un pensiero condiviso così ci stupisce che David Hume (1711-1776 a pochi anni dalla liberalissima rivoluzione francese) dichiari "«Sospetto i negri e in generale le altre specie umane di essere naturalmente inferiori alla razza bianca. Non vi sono mai state nazioni civilizzate di un altro colore che il colore bianco. Né individuo celebre per le sue azioni o per la sua capacità di riflessione»" (non c'è mai un Mein Kampf quando serve!!!).
Eppure i Fascismi, che sono esistiti solo nel XX secolo, risultano essere i capri espiatori delle colpe del loro antenato il "Liberismo" e anziché naturale evoluzione di esso.
Come ho detto a sinistra le cose non andavano meglio, ma anche in questo caso si tende a far finta di non vedere e non sapere. In questo modo il disprezzo di Carl Marx, padre ideologico del comunismo, verso la razza giudaica (alla quale egli stesso apparteneva) seppur nota si tende ad ignorare lasciando che a noi venga presentato il dualismo contrapposto tra fascismo (razzista) e antifascismo rosso (antirazzista). "Anche la storia del comunismo non è immune da simili fermenti: basti pensare ad alcune dichiarazioni sprezzanti di Karl Marx verso gli ebrei, gruppo al quale peraltro egli apparteneva, o ad altri di Friedrich Engels contro slavi e ungheresi." o pensiamo ai rivoluzionari per eccellenza i Compagni Fidel (Castro) ed Ernesto ("Che" Guevara) nel primo caso "[...] quando a Cuba prese il potere il figlio di un latifondista di origine spagnola, Fidel Castro, fu per spodestare Fulgencio Batista, che è stato l’unico capo di Stato della storia cubana ad avere sangue africano, oltre che cinese e indio. E in tutto il movimento anti-batistiano c’è sempre stata una componente di disprezzo razziale per il «negro» al potere. Verso i neri, del resto, Ernesto «Che» Guevara ebbe parole di critica generalizzata e radicale." Se non volete credere alla "menzogna" secondo cui Ernesto (portato in effige ai primi gaypride e progressivamente scomparso) si rese colpevole dell'omicidio di circa 30 omosessuali.
Qualcuno dovrebbe spiegarci come sia possibile che l'unica "democrazia" del medio oriente (Israele) "è a fondamento dello Stato stesso una legge che è l’esatto contrario dello ius soli. Parliamo della cosiddetta «legge del ritorno», che garantisce la cittadinanza israeliana ad ogni persona di discendenza ebraica del mondo. Recentemente, poi, Israele si è formalmente definito «lo Stato del popolo ebraico», creando un legame indissolubile tra le istituzioni e il gruppo etnico fondatore, senza che ciò sia consentito ad alcun altro Stato del mondo." eppure tutto tace. Ma se noi ci battiamo contro un'invasione e una legge assurda e garantista dei "peggio delinguendi" veniamo appellati da tutto il mondo come fascisti e bacchettati dall'Europa che ad oggi non si sogna minimamente di accogliere la feccia che è arrivata negli anni precedenti.
A questo punto non è nemmeno più una questione di due pesi e due misure, ma di far notare la pagliuzza nell'occhio del fascismo per non vedere la trave che hanno nell'occhio. Sostanzialmente, come ho detto all'inizio, hanno bisogno dell'ombra per potersi dichiarare luce. O, se preferite, hanno bisogno di un male assoluto per illudere noi plebaglia che un bene assoluto può esistere, ma bisogna assolutamente fidarsi delle direttive liberal-democratiche (che hanno già portato a diverse dittature) per poterci arrivare.
Il fardello dell'uomo bianco e liberale
Mi toccherebbe dare " 'sta notiziaccia" che non può esistere il bene senza il male (assoluto o no che sia), così come è innegabile che la luce genera ombre. Iniziando il ragionamento da questi assunti, il razzismo del '900 (e dei fascismi) non è stato frutto del parto della mente malata di Hitler che (come mentono gli storici) "non ha mai digerito il fatto che la madre, alla quale era morbosamente attaccato, era in cura da un medico ebreo a cui non è riuscito di salvarla." anche perché il medico in questione ha vissuto per tutto il periodo bellico in Germania con un lasciapassare rilasciato e firmato personalmente dal Führer morendo molti anni dopo negli USA. Fu invece frutto dell'espressione liberale e democratica della società di allora citando l'articolo apparso su Il Primato Nazionale (che vi invito a leggere e che trovate al link in calce a questo articolo) "Theodore Roosevelt, ventiseiesimo presidente degli Stati Uniti d’America, nel 1913 dichiara: «Un giorno noi tutti realizzeremo che il primo dovere di ogni buon cittadino, uomo o donna, di giusta razza, è quello di lasciare la propria stirpe dopo di sé nel mondo; e che, nello stesso tempo, non è di alcun vantaggio consentire una simile perpetuazione di cittadini di razza sbagliata»" e questo veniva dichiarato 20 anni prima dell'ascesa di Hitler e 6 anni prima della formazione dei "fasci da combattimento" (che, come concordano gli storici, non furono espressione di razzismo esasperato sino al '38 con l'introduzione delle leggi razziali, ma anche in quel caso delle questioni razziali si interessavano relativamente un cazzo). Altri liberali, e ben precedenti al nazi-fascismo, si sono espressi in termini simili, compresi alcuni autori che sinistra progressista (leggasi "radical chic") e medio-progressisti liberali (leggasi "moralizzatori delle macchinette") citano con orgoglio per mostrare, intanto, di non essere dei fascisti ignoranti o brutali picchiatori da stadio con il cervello frastornato dalle manganellate degli sbirri sul cranio, ma soprattutto perché appunto espressione di democrazia. Così il Voltaire della famosa frase "Io combatto la tua idea, che è diversa dalla mia, ma sono pronto a battermi fino al prezzo della mia vita perché tu, la tua idea, possa esprimerla liberamente." (la cui vera paternità è da attribuirsi alla sua biologa Evelyn Beatrice Hall nella forma ""Disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo"") afferma, senza che nessuno abbia mai censurato o rivisitato una sola parola delle sue opere, "«Il brasiliano è un animale che non ha ancora raggiunto la maturazione della propria specie»" ah sì la democrazia... Ovviamente sarà il solito caso isolato ed il liberale lo diceva per prendere in giro i coetanei... ma certamente non si tratta di un pensiero condiviso così ci stupisce che David Hume (1711-1776 a pochi anni dalla liberalissima rivoluzione francese) dichiari "«Sospetto i negri e in generale le altre specie umane di essere naturalmente inferiori alla razza bianca. Non vi sono mai state nazioni civilizzate di un altro colore che il colore bianco. Né individuo celebre per le sue azioni o per la sua capacità di riflessione»" (non c'è mai un Mein Kampf quando serve!!!).
Eppure i Fascismi, che sono esistiti solo nel XX secolo, risultano essere i capri espiatori delle colpe del loro antenato il "Liberismo" e anziché naturale evoluzione di esso.
Come ho detto a sinistra le cose non andavano meglio, ma anche in questo caso si tende a far finta di non vedere e non sapere. In questo modo il disprezzo di Carl Marx, padre ideologico del comunismo, verso la razza giudaica (alla quale egli stesso apparteneva) seppur nota si tende ad ignorare lasciando che a noi venga presentato il dualismo contrapposto tra fascismo (razzista) e antifascismo rosso (antirazzista). "Anche la storia del comunismo non è immune da simili fermenti: basti pensare ad alcune dichiarazioni sprezzanti di Karl Marx verso gli ebrei, gruppo al quale peraltro egli apparteneva, o ad altri di Friedrich Engels contro slavi e ungheresi." o pensiamo ai rivoluzionari per eccellenza i Compagni Fidel (Castro) ed Ernesto ("Che" Guevara) nel primo caso "[...] quando a Cuba prese il potere il figlio di un latifondista di origine spagnola, Fidel Castro, fu per spodestare Fulgencio Batista, che è stato l’unico capo di Stato della storia cubana ad avere sangue africano, oltre che cinese e indio. E in tutto il movimento anti-batistiano c’è sempre stata una componente di disprezzo razziale per il «negro» al potere. Verso i neri, del resto, Ernesto «Che» Guevara ebbe parole di critica generalizzata e radicale." Se non volete credere alla "menzogna" secondo cui Ernesto (portato in effige ai primi gaypride e progressivamente scomparso) si rese colpevole dell'omicidio di circa 30 omosessuali.
Qualcuno dovrebbe spiegarci come sia possibile che l'unica "democrazia" del medio oriente (Israele) "è a fondamento dello Stato stesso una legge che è l’esatto contrario dello ius soli. Parliamo della cosiddetta «legge del ritorno», che garantisce la cittadinanza israeliana ad ogni persona di discendenza ebraica del mondo. Recentemente, poi, Israele si è formalmente definito «lo Stato del popolo ebraico», creando un legame indissolubile tra le istituzioni e il gruppo etnico fondatore, senza che ciò sia consentito ad alcun altro Stato del mondo." eppure tutto tace. Ma se noi ci battiamo contro un'invasione e una legge assurda e garantista dei "peggio delinguendi" veniamo appellati da tutto il mondo come fascisti e bacchettati dall'Europa che ad oggi non si sogna minimamente di accogliere la feccia che è arrivata negli anni precedenti.
A questo punto non è nemmeno più una questione di due pesi e due misure, ma di far notare la pagliuzza nell'occhio del fascismo per non vedere la trave che hanno nell'occhio. Sostanzialmente, come ho detto all'inizio, hanno bisogno dell'ombra per potersi dichiarare luce. O, se preferite, hanno bisogno di un male assoluto per illudere noi plebaglia che un bene assoluto può esistere, ma bisogna assolutamente fidarsi delle direttive liberal-democratiche (che hanno già portato a diverse dittature) per poterci arrivare.
Il fardello dell'uomo bianco e liberale
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