26 luglio 2019

Tra Greta e Petrini chi ci rimette è il clima.

Chi mi conosce lo sa... il fatto che faccia 'sto fotente di caldo che more anche la matina... non ti dico la sera (parafrasando il gruppo musical/demenziale napoletano degli Squallor), mi offende in un modo che "voi umani non potete nemmeno immaginare" tanto per proseguire con le citazioni, e tirando in ballo uno dei capolavori del secolo scorso Blade Runner. Ciò che mi offende maggiormente, però, è l'imposizione del pensiero unico e l'ipocrisia dei radical chic.
Giusto ieri avevo parlato del problema che ha l'Italia nel coprire il proprio fabbisogno energetico. Il pensiero unico vorrebbe imporre la visione (romantica) del fatto che di punto in "diversamente pellet" (di punto in bianco se non rimedio un'accusa di razzismo) il mondo rinunci all'energia ottenuta dal combustibile fossile in favore di una non ben specificata energia cosiddetta "rinnovabile"... allora chiariamo innanzi tutto che l'energia prodotta, e consumata, non si rinnova a rinnovarsi stiracchiando il termine fino a distruggerne completamente il senso è la fonte (solare, eolica, ecc.). Il problema è che queste energie per quanto, sicuramente, meno inquinanti di quelle ottenute da carbone e petrolio. hanno ancora un costo proibitivo, un volume (sul piano fisico quindi parliamo di ingombro) enorme e, di conseguenza, un impatto ambientale devastante. Ovvero se da un lato l'energia solare non produce scorie (ancora resta da capire quanto durano e come smaltire gli eventuali pannelli che giungono al termine della loro vita) è altrettanto vero che per produrre energia sufficiente per tutta l'Italia probabilmente dovremmo ricoprirci il paese. Inoltre in quei posti dove il sole non batte per un numero sufficiente di ore al giorno o giorni all'anno bisognerebbe trovare altre forme. Si potrebbe puntare sull'eolico, ma anche in questo caso le pale per la produzione di energia hanno un grosso impatto estetico (non per dare ragione a sgarbi, ma onestamente fanno schifo al cazzo), inoltre per il fabbisogno di un piccolo centro urbano ce ne vuole più di una... per una città come Milano, Torino o Roma quante ne servirebbero? Fermo restante il fatto che in zona il vento soffi a sufficienza per garantire la copertura energetica. Riuscite ad immaginare cosa vorrebbe dire uscire dalle città ed imbattersi in un tappeto di pannelli solari interrotto da alberi di pale eoliche?
Va da sé che, se la soluzione per ridurre l'emissione di anidride carbonica è la distruzione preventiva della natura, è di gran lunga preferibile la lenta distruzione climatica.
I soliti difensori del pensiero unico, dopo aver imposto il femminismo (come spiegato in precedenza, ovvero non lotta per un'uguaglianza di diritti, ma distruzione del ruolo della donna in natura), l'antifascismo, il politicamente corretto, la teoria di genere, l'omosessualità ad ogni costo... ora si spingono verso una nuova frontiera... "l'anticombustibilismo fossile" ovvero il cambiamento climatico non è un opinione o meglio l'origine del cambiamento climatico non è un'opinione, ma un problema ben identificato e riconducibile ad un gruppo etnico ben definito, l'uomo bianco europeo.
In africa manco a dirlo il fatto che campino ancora con il carbone non è assolutamente un problema, in asia (cina e india per essere precisi) non hanno problemi di sovraffollamento ed inquinamento da emissioni di anidride carbonica, sugli Stati Uniti il problema è il parrucchino di Trump, perché le orecchie a sventola di Obama/Osama (che non aveva comunque sottoscritto il protocollo di Kyoto) non costituiscono alcun problema.
Il modus operandi è sempre lo stesso, si trova un possibile problema (se non lo è lo si fa diventare tale tramite i media servi rossi), lo si ingigantisce a dismisura e ci si arroga la verità esclusiva e l'esclusività dell'intellighentia al servizio di quella verità. Ovvero il cambiamento climatico non è un effetto naturale del ciclo terrestre (che, come scritto in passato, alterna periodi di riscaldamento globale e glaciazioni), bensì l'effetto dell'incuria dell'uomo (occidentale e civilizzato). Chi difende questo punto di vista è uno scienziato di prestigio chi la smentisce con studi diversi da quelli del pensiero unico è un opinionista. Addirittura chi non riconosce il cambiamento climatico come frutto della colpa del bianco occidentale è un negazionista (e mi sa che tra un po' diverrà anche un reato come per gli storici che mettono in dubbio la dottrina dell'olocausto come, così falsamente, ci viene raccontata).
Ecco che allora Valentini Petrini vola a Londra per incontrare gli attivisti che, dal 2018 ma li scoprono solo ora che Greta ha svolto lo sporco lavoro di propaganda del libro della madre, si battono contro l'effetto serra e come lo fanno? Con un massiccio rilascio di colle sintetiche nell'ambiente (che bella idea), infatti costoro si incollano e ingessano uno con l'altro, si incollano all'asfalto, si incollano agli alberi e agli alberi delle navi (portate non si sa come nel centro di Londra).
Così se un Massimo De Manzoni (direttore de La Verità) obbietta che ci sono altrettanti scienziati  (tra i negazionisti del cambiamento climatico Manzoni cita anche Franco Prodi fratello meno noto del più noto Romano "er Mortazza") che affermano che questo clima (per quanto detestabile) sia frutto del normale ciclo della vita del pianeta, un Marco Cattaneo (direttore di National Geographic) risponde che "i nostri studi sono condotti da scienziati climatici... i vostri da opinionisti, matematici e informatici" ma che davero?!? siamo al "Il mio papà solleva le auto col pene!!!" "il mio solleva il tuo mentre sta sollevando un auto!!!" Il suddetto opinionista Franco Prodi non è esattamente uno sprovveduto, se ci vogliamo basare come sostiene la sinistra solo su titoli accademici e carriera, infatti vaccapedia ci dice "Laureatosi in fisica, con una tesi in fisica dello stato solido, presso l'Università di Bologna nel 1963, si è dedicato alla meteorologia e alla fisica dell'atmosfera a partire dal servizio militare svolto nel Genio aeronautico, ruolo fisici.

Ricercatore del CNR dal 1967, ha approfondito i suoi studi e condotto ricerche al National Center for Atmospheric Research (NCAR) di Boulder in Colorado. Tornato in Italia, ha svolto una continua attività di insegnamento e di ricerca. Docente di fisica, termodinamica e geofisica all'Università di Modena fino al 1986, ha ottenuto nel 1987 la cattedra presso l'Università di Ferrara. Ha preso parte a numerose commissioni di studio in campo nazionale e internazionale e ha diretto, fino a novembre 2008, l'Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima del CNR, di cui è tuttora ricercatore associato." insomma definirlo un opinionista di matematica sembra un po' denigratorio.
Questa scenetta veniva trasmessa su La7 durante la trasmissione "In Onda" con giudei e non a condurre uno dei quali pone, stranamente, una domanda diretta ai due difensori del pensiero unico "Valentina (Petrini) tu rinunceresti a prendere l'aereo per i tuoi viaggi?" risposta "ma veramente io... cioè non è questione... ma (balbetta altra inutilità prima di ricevere in dono una risposta) si rinuncerei all'aereo, ma rinuncerei ancora di più ad un fabbrica..." complimenti lasciamo a casa la gente cosicché tu possa prendere l'aereo... l'altro in compenso è ancora più penoso "Cattaneo tu rinunceresti all'aereo per i tuoi viaggi?" risposta "ma qui il problema è ben più ampio, non è una questione individuale, bensì collettiva!" ahhhh quindi noi dobbiamo "collettivamente" rinunciare alla macchina cosicché tu possa individualmente viaggiare in aereo? Mmm... non so perché non mi sento convinto... facciamo che individualmente continuo ad usare la mia vecchissima auto diesel Euro4... e voi moralizzatori delle macchinette andate collettivamente affanculo!!!

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