11 gennaio 2017

Grigliata di vegano!!!

La storia che sto per narrarvi risale ormai a qualche estate fa, quando una mia carissima amica decise di dare l'addio alla carne, per diventare vegetariana, organizzando una grigliata con il marito alcuni amici del marito e rispettive pulzelle, per non passare da frocio, e far capire subito le mie pessime intenzioni, mi sono presentato con la Belva.

Come da tradizione ci si spartisce i compiti e a me tocca quello di portare il vino, così compro una bottiglia di nebbiolo, una di barbera (rigorosamente fermo, 'ché brutti buzzurri schifosi se producete un vino da 4 soldi non ci dovete aggiungere le bollicine per farlo sembrare più buono, il barbera è fermo e spesso) e un pintone di lambrusco che piace tanto alla padrona di casa.
Qualche freno a mano in collina, un po' di gimcana in autostrada e, il tempo di farmi vomitare in macchina dalla belva, siamo giunti a destinazione.
Vi risparmio i convenevoli inutili ed arriviamo subito all'antipasto... un'insalata di pomodori sulla bruschetta condita con olio, aglio e sale. Ha il suo perché (nonostante non sia stata brutalmente assassinata in precedenza). Nel frattempo vedo che la Belva si aggira famelica per il giardino con un apriscatole tra le zampe, da cui deduco che la mia amica ha comprato una tartaruga.
Ed ecco che compaiono i primi brandelli di pranzo, qualche metro di salsiccia, qualche spiedino e le immancabili, quanto spesso immangiabili, braciole di porco!
Il dramma con le braciole è che spesso la gente le fa cuocere quanto le costine, il problema è che essendo sottili (ed ideali se fatte in umido) andrebbero appena scottate e poi servite se no te le ritrovi per i giorni a seguire perché non se le incula nessuno. Salvo che non ci sia una belva a portata di guinzaglio e che non sia impegnata ad espugnare la gabbia del coniglio.

Manco il tempo di staccare due offese nei confronti della mia amica vegetariana che il nebbiolo è svanito e si attacca il barbera.
Giusto in tempo per le costolette dello stesso roseo animale che in alcuni paesi lasciano invecchiare (evidentemente richiama alla memoria familiarità parentali, per questo non se lo mangiano).

Qualcuno, della scuola americana, sostiene che lo spiedino sia l'antigriglia per eccellenza in quanto (gli incompetenti) non sanno come cuocerlo e quindi lo servono mezzo crudo e mezzo carbonizzato. Beh io che ho iniziato a grigliare dopo aver lasciato i denti da latte sotto il cuscino, gli spiedini li ho sempre mangiati in perfette condizioni. Certo non puoi fare come con le costine che le butti su e poi vai a poggiare il culo nella piscina gonfiabile, devi star loro dietro costantemente e costantemente girarli.
La giornata prosegue con le peggiori intenzioni. I principianti che sono partiti con l'idea di divorare tutto dopo una costina, mezzo spiedino e un tocco di salsiccia sono già con le zampe allungate sotto al tavolo, mentre ci sono ancora metri di salsiccia da sbranare, costine da spolpare, spiedi da sfilare e braciole da ignorare (Che seccume)... è uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo.
Così io e la Belva ci diamo man forte, io spolpo il tutto lei fa sparire le prove e a fine giornata ciò che resta sul tavolo sono le bucce d'anguria, i cadaveri del vino e una manciata di pomodori in insalata... son finite le bruschette!

Nessun commento:

Posta un commento