23 gennaio 2017

In tempo di guerra è una cosa, ma in tempo di pace...

In tempo di guerra viene facile immaginare che chi compie un'invasione della tua terra è un nemico e come tale va trattato. Ovvero è lecito, nonché legittimo, imbracciare le armi e combattere per difendere la propria terra, la propria cultura, la propria tradizione, il proprio popolo dalla barbaria.In tempo di pace però, e quando le stesse persone che ci governano non solo tutelano gli invasori, ma ne incentivano l'arrivo, ne finanziano lo stanziamento nelle zone prossime alle aree urbane di maggiori dimensioni e popolosità, ne proteggono e tutelano l'aggressione alla popolazione civile... qual è l'azione legittima che deve compiere il cittadino comune? Soccombere guardando lo stupro delle proprie donne, le molestie ai propri figli e ai figli dei propri vicini... oppure ribellarsi contro quella classe dirigente, non solo complice, ma persino artefice di un genocidio? E' ovvio che molti non siano in grado di vedere, tra le menzogne dei media e gli atti dittatoriali del "malgoverno", un pericolo nei numeri "esigui" di quest'immigrazione selvaggia, con cifre di sbarchi pari a 170.000 nel 2014, 143.000 nel 2015 e gli oltre 200.000 dell'anno passato. A questi selvaggi vanno aggiunti i cosiddetti "regolari" ovvero quelli entrati più o meno regolarmente e che poi hanno più o meno regolarizzato la propria posizione. Alle stime dell'anno scorso gli stranieri residenti in Italia (quindi i clandestini, gli sbarcati e altri schifo del genere sono esclusi dal conteggio) sono oltre 5.000.000 ovvero il 10%, circa della popolazione italiana totale. Ma il problema di per sé non sarebbe neanche il fatto che questa gente viene qui. Bensì il fatto che non si integra minimamente con la cultura e le usanze locali, bensì tende a mantenere le proprie (mentre se vai a fare il turista dalle loro parti, soprattuto nei paesi dell'islam, o ti adegui o "passi l'anima dei guai"). Le nostre scuole già sono un disastro (non solo dal punto di vista delle strutture, ovvero ogni 3x2 ne crolla una, ma soprattuto dal punto di vista dell'istruzione, ovvero sti ragazzi non imparano un cazzo, certamente anche per i modelli passati da format televisivi, tipo "amici", "uomini e donne", ecc. dove vige l'ignoranza), in più quasi certamente si dovranno ancora adeguare verso il basso per permettere a quegli alunni, cresciuti parlando una determinata lingua (quella famigliare), che di colpo o quasi si ritroveranno a 6 anni catapultati in una scuola dove tutti parlano una lingua straniera (l'italiano). Per ora la situazione è "tranquilla" perché il nostro governo abbassa abilmente testa e mutande nei confronti di chiunque non sia italiano (spesso affamando e discriminando i cittadini e le famiglie autoctone), ma già i clandestini, che come detto in precedenti articoli, vengono pagati per stare lì a fare un cazzo, beccano 3 pasti gratis al giorno e hanno un tetto sulla testa (solido e non una capanna di merda e paglia), si lamentano che i tre pasti al giorno non sono alla loro altezza (ma se fino a ieri facevi 3 pasti alla settimana mangiando cavallette e tarantole quando era extralusso), che le case sono fredde (sei in Europa negro. Qui fa freddo. Vuoi il caldo torna al tuo cazzo di paese in mezzo al deserto e vedrai che lì clima sarà migliore), che non c'è il wifi... Ora mi state facendo incazzare sul serio!!! Sei un cazzo di "rifugiato" di merda che scappi dalla guerra e, ammettendo che la tua civiltà inutile sia giunta a conoscere il concetto di smartphone, ti preoccupi di portarti dietro il cellulare? O anche quello viene gentilmente offerto dallo Stato italiano? E a chi cazzo devi scrivere o telefonare? Perché ci raccontano ancora la cazzata che sta gentaglia vive con meno di un euro al giorno... anche ammettendo un certo ribasso dei prezzi uno smartphone meno di 60-80€ è difficile trovarli (parliamo perciò di quasi 3 stipendi). Quindi negro che cazzo te ne fai del wifi?

Signori è inutile girarci intorno... Siamo in Guerra!
Prima lo capiamo più possibilità avremo di sopravvivere... perché per vincere ci vuole gente coi coglioni... e non gente cogliona!

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