8 agosto 2017

I pellet una risorsa?!? Solo per le case farmaceutiche.

Secondo i media (sempre loro) che certe cose non se le sognano nemmeno di denunciarle o, se lo fanno, a denti stretti. Parlare di legami tra immigrazione e la ricomparsa in Europa di malattie debellate, anche tra le popolazioni (più o meno) scherzosamente considerate più sudice (leggasi gli zingari) è puro razzismo a dimostrarlo la politica "porte aperte" della Merkel, adottata nel 2015 in Germania, ha portato all'insorgere di determinare malattie "Il Rapporto annuale sull’epidemiologia delle malattie infettive mostra maggiori incidenze in Germania di patologie come congiuntivite da adenovirus, botulismo, varicella, colera, cryptosporidiosi, febbre dengue, echinococcosi, Escherichia Coli enteroemorragico, giardiasi, infezioni da Haemophilus influenzae, infezioni di Hantavirus, epatite, febbre emorragica, Hiv/Aids, lebbra, febbre ricorrente trasmessa dai pidocchi, malaria, morbillo, meningite meningococcica, meningoencefalite, parotite, paratifo, rosolia, shigellosi, sifilide, toxoplasmosi, trichinellosi, tubercolosi, tularemia, tifo e pertosse. Fonte Il Primato Nazionale". Solo un caso infatti che il milione di pellet entrati in Germania nello stesso anno dell'esplosione di queste malattie. Il bello è che nelle dichiarazioni del Cancelliere bisognava dare un giro di vite agli ospiti della Repubblica Federale per fare in modo che chi viveva in Germania avesse un massimo di 6 mesi per trovare un lavoro dopo di che sarebbe scattata l'espulsione anche se vi è residente da oltre 30 anni. Ovviamente non mi aspetto che tale formula venga applicata anche ai pellet in quanto, come recita il titolo, sono una risorsa economica per le case farmaceutiche.
"Tra il 2014 e il 2015, l’incidenza di morbillo è salita di oltre il 450%, mentre nel 2015 gli immigrati hanno rappresentato almeno il 40% dei nuovi casi diagnosticati di Hiv/Aids. Nel 2016, i casi di tubercolosi sono aumentati di più del 30%. Fonte Il Primato Nazionale". 
D'altra parte l'Europa, essendo stata storicamente la culla della medicina moderna, patria della maggior parte dei vaccini (quelli non distruttivi) e con un sistema sanitario di buon livello (anche quello Italiano anche se stanno riuscendo a distruggerlo per privatizzarlo come in america, ma ne parliamo dopo o un'altra volta) non è più un mercato in crescita bensì un stagno di acqua putrescente (economicamente parlando). Le famigerate raccolte di medicinali e vaccini da mandare in africa, non dico siano fraudolenti, ma di sicuro una famiglia "normale", cioè non in difficoltà economica, non va a spendere diverse centinaia di euro per mandare medicinali a "chissà chi" magari invece di buttarli li da alle raccolte. Allo stesso tempo le case farmaceutiche non si possono permettere il lusso di vendere un medicinale da 20-30€ a 2€, o meno, per adeguarsi al costo della vita di un paese sottosviluppato (in via di sviluppo è politicamente corretto e quindi io non lo intendo usarlo). 
Allora qual è la soluzione? Far ricomparire in Europa malattie debellate (ovvero scomparse) per cui la popolazione non possiede più anticorpi naturali.
Le nostre mamme ci hanno sempre rassicurato sul fatto che determinate malattie infantili una volta fatte eravamo a posto per la vita (morbillo, varicella, scarlattina, ecc.) mentre ora non si sa bene come è possibile "fare" il morbillo 2 o 3 volte. Ciò significa che o i nostri genitori e nonni, che conducevano attività lavorative in condizioni scabrose, avevano culo a prendere determinate malattie solo una volta nella vita, oppure che le malattie sono cambiate geneticamente. D'altronde in una società come quella occidentale con una crescita demografica in crisi (dicono che non nascono più bambini) non è possibile spacciare legalmente droghe solo agli infanti. 
Allo stesso tempo lasciare le cose al caso non è nel loro stile ed è qui che entra in gioco la realtà delle malattie debellate.
Come accadeva per la peste, anche per le malattie infantili alcuni individui (che hanno dall'infanzia gli anticorpi del ceppo originale "non OGM") possono sviluppare una sorta di immunità, ma sicuramente non possono averli, non venendo trasmessi geneticamente, per malattie scomparse da più di 300 anni.
Se questo non bastasse agli uomini abili alla leva militare veniva somministrato un vaccino "misterioso" che assumeva, in base al corpo di appartenenza, svariati nomi e diverse funzioni. Chi sosteneva si trattasse di "bromuro", un medicinale che inibisce la libido maschile per evitare promiscuità nelle lunghe notti di solitudine (ma visto il genere di allupati e relativi intrattenimenti cartacei mi sento di escluderlo). Chi sosteneva fosse un vaccino che inibiva il presentarsi di qualsiasi forma di infezione virale (dal raffreddore alla peste bubbonica), ecc. poteva anche trattarsi di vaccino anti-vaiolo, dal momento che per un soldato essere mandato in missione all'estero non era escluso a priori.
Ora non è un caso che, tolto il servizio di leva obbligatorio (smantellando di fatto il nostro esercito per sostituirlo con professionisti e villeggianti, dal momento che è prevista la possibilità di fare 15gg di "militare" prima di decidere se firmare volontari per un minimo di 18 mesi) si siano presentati casi  proprio di vaiolo. Non a caso però non ha avuto la diffusione sperata proprio per il fatto che non è da molto che la leva è stata abolita.
Ad ogni modo sicuramente non siamo preparati per combattere la peste, il tifo (non quello sano calcistico purtroppo), il colera (tranne a Napoli secondo un noto sfottò proprio calcistico) ed altre delizie quali HIV/AIDS per continuano a intascare soldi senza fare passi avanti, almeno non eclatanti.

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