4 agosto 2017

La guerra sul Brennero

Onestamente non so se in Südtirol (l'Alto Adige), le notizie al telegiornale siano le stesse di quelle date nel resto d'Italia, ma una cosa è certa, sul Brennero non c'è nulla se non il Brennero. Parlo dell'Alto Adige solo per dire che ad un giornalista di quella zona basterebbe affacciarsi al balcone per vedere coi propri occhi quale sia la situazione reale. Vero è che alla notizia della minaccia austriaca di militarizzare il passo tra le nostre due nazioni non seguirono i fatti (a detta dei giornali italiani), ma possibile che Vienna fosse pronta a presidiare le sue frontiere coi blindati, pur d'impedire l'espatrio dei pellet dalla nostra penisola, e invece non si sia preoccupata di mettere nemmeno due poliziotti in borghese?
In effetti la cosa suona quanto meno sospetta, soprattutto se si pensa che tale notizia in Austria non sia mai stata data. Anzi la preoccupazione di Vienna è quella di chiudere il prima possibile i corridoi del mediterraneo che dal nord africa portano in Europa (Italia in primis), ma non sa come fare. Certo non si può prendere che una nazione che non possiede sbocchi sul mare metta a disposizione una flotta marittima... sarebbe come voler asfaltare il mediterraneo per impedire ai barconi di raggiungere le coste.
A dirla tutta però quando ero oltre il Brennero, con quel poco di tedesco che conosco, mi è parso di capire che gli sbarchi non avvengano solo in Italia, ma anche in Francia hanno il loro da fare, ciò comporta due fatti inequivocabili. 
Il primo i nostri giornali ci prendono per il culo dando false informazioni. 
Lo scopo è sempre quello elettorale se lo Stato finge di voler porre il freno al fenomeno migratorio, ma i nostri vicini di casa non si impegnano a darci una mano... il problema non è più la volontà del nostro governo, ma diventa la cattiveria altrui (e nella nostra magnanimità saremmo portati a credere alle buone intenzioni di uno stato che si sveglia con almeno 4 anni di ritardo per porre fine ad un invasione). Mentre Renzi (quello che si è dimesso, ma continua inspiegabilmente a governare tramite pupazzi e burattini) ci sprona a non temere lo Ius Soli. Salvini da canto suo si scaglia contro l'imam di Brescia arrestato per incitazione all'odio religioso. Imam perfettamente integrato con permesso di soggiorno, lavoratore, sposato con un'italiana (peggio per lei) una brava persona secondo i media e la Boldrini, ma dopo due minuti in un comizio afferma che il suo problema (di Salvini) non è il razzismo, che il problema non sono i 500.000 immigrati veneti che lavorano, che pagano le tasse, che non rompono i coglioni, ecc. bensì il suo problema è l'invasione incontrollata. Berlusconi è latitante e si preoccupa che Napolitano possa spifferare che il mandante della guerra contro Gheddafi sia prorio lui. I "grillini" manco a parlarne fanno comunella con la Boldrini e "compagni". Fratelli d'Italia di Meloni e La Russa... a parole butterebbero a mare i pellet personalmente, i fatti dimostrano l'esatto opposto.
Il secondo nascondere un problema ben più grave.
Se il problema fossero 500.000 pellet in 5 e passa anni da disperdere in tutta Europa (per me anche uno sarebbe da impiegare immediatamente nell'industria del teleriscaldamento) non sarebbe una cifra insostenibile, cristianamente parlando. Mentre se ne sbarcano 160.000 all'anno in ogni nazione che affaccia sul mediterraneo il problema si moltiplica (intanto chissà perché "scappando" dalla guerra non si dirigono verso Albania, Croazia, Montenegro, Slovenia e Bosnia? Forse perché da quelle parti gli sparerebbero per davvero?). Se pensiamo 160.000 sbarcati all'anno in Spagna, Francia, Italia, Grecia ( arrivare in Turchia sarebbe peggio che finire in Albania) sarebbero circa 640.000 sbarchi l'anno moltiplicato per gli anni precedenti (diciamo dal 2013 al 2017) diventerebbero 3.200.000 cifre un po' diverse e non venitemi a raccontare che scappano tutti dalla guerra e che è più facile trovare i soldi per pagare gli scafisti e attraversare il mare che mettersi attraversare il confine e stanziarsi in uno stato che non sia in guerra.
Tutto questo ci riporta alla guerra sul Brennero... come? Per il fatto che lo Stato italiano (nella figura della presidente della camera dei deputati la "disonorevole" Boldrini) ci prende continuamente per il culo e vuole fare leva su due espedienti per assecondare i desideri dei, cosiddetti, poteri forti (che ricordate sempre non esistono). Lo spauracchio del fascismo e l'accusa di razzismo. Con queste due leve non solleveranno il mondo, affonderanno i suoi popoli. Non a caso dall'inizio dell'anno si sono intensificate le notizie relative all'azione antifascista del governo... vedi Littoria (Latina) che cambia nome ad un parco intitolato ad Armando Mussolini (fratello del Duce). Vedi una, ormai famigerata, spiaggia "fascista" di Chioggia che nonostante le proteste, le indagini, le denunce, la digos, non ha chiuso un solo giorno. Vedi un Fiano per cui l'emergenza non è mandare le nostre navi a pattugliare le nostre coste, non è salvare i nostri pescatori in mano ai tunisini per la guerra del pesce, non è dare lavoro a chi lavoro non ha, bensì far firmare una legge che proibisca di vendere gadget con l'effige del Duce nei negozi e sul web. D'altronde sarà capitato anche a voi di entrare in un qualsiasi supermercato o negozio e trovare scaffalate di prodotti quali accendini, cinture, magliette, bottiglie di vino, calendari, ecc. con il "testone" di Mussolini in bella mostra o con motti più o meno dannunziani riportati sopra. 
Sempre in questi giorni ci è data conferma di quale sia il significato di "antifascismo" secondo gli anarchici che tra Firenze, Bologna e Genova hanno piazzato bombe davanti a librerie e lanciato molotov contro le stazioni dei carabinieri. Ma il ritorno al terrorismo come durante gli anni di piombo non sono un problema... d'altra parte con la bomba alla libreria ha perso un occhio e una mano un poliziotto ("strapagato" per fare quel mestiere), ma se la bomba fosse esplosa mentre passava una madre che accompagnava il figlio a scuola o una persona qualsiasi estranea al fatto che la libreria in questione appartenesse a Casapound? Sicuramente la scusa (per le loro coscienze) era già pronta "chi non è con noi è un fascio" e le emergenze del governo mostrano il vero volto della democrazia nelle parole (sì sempre le sue) della Boldrini per cui il popolo italiano è razzista solo perché, da un sondaggio, si evince che il 65% degli intervistati ritiene i pellet un peso e non una risorsa. Forse perché, signora ministro, esattamente come successe ad Auschwitz (in cui i testimoni videro la gente andare alle docce e non tornare) gli italiani vedono i pellet entrare e non li vedono mai uscire? Salvo poi scoprire che, le rare volte che la notizia di un atto criminoso da parte di un pellet passa la censura, quest'ultimo aveva precedenti penali, era controllato dalle forze dell'ordine ed era già stato raggiundo da un provvedimento di espulsione mai applicato? Che sia per questo che gli italiani sono "razzisti"? O forse perché in democrazia si è liberi di pensarla come volete voi, ma non diversamente da come volete voi?

Nessun commento:

Posta un commento