3 agosto 2017

Harry "Squatter"... tra sostanze psicotrope e occupazione di edifici magici.

Ben ritrovati miei fedelissimi lettori. Lo so per alcuni di voi la mia assenza risulterà ingiustificata, ma ero a combattere sul Brennero... ma come sempre questa è un'altra storia.
Dopo questo lungo periodo di vacanza in cui mi sono auto inflitto la condanna dell'orribile visione degli 8 film di Harry Potter (d'ora innanzi "Squatter"). Sì tanti ne hanno fatti.
L'articolo sarà incluso nella serie trilogie, nonostante sia chiaramente un'octalogia, perché non ritengo necessario e opportuno dedicare un'intera sezione alla serie di film basati sui romanzi fantasiosi (fantasy) di J. K. Rowling.
Come sempre, nella massima trasparenza, ammetto candidamente, a differenza del "Signore degli Anelli" e de "lo Hobbit", di non aver mai letto i libri. Per cui, tale articolo, si baserà esclusivamente sulle "pellicole cinematografiche.
Partiamo subito nel dire che i film si fanno più "orrorifici" man mano che i tre protagonisti ("Harry Squatter", "Er Mignottone Granger" e "Ronf Whiskey") crescono. Infatti il primo film è abbastanza all'acqua di rose (probabilmente era già nell'idea originale della Rowling quella di far crescere i lettori insieme ai protagonisti e quindi di adeguare la violenza degli scontri tra bene e male all'età del protagonista), mentre gli ultimi sono decisamente più cruenti.
Nei film si passa anche da un'atmosfera ottocentesca ad un periodo "sessantottino" per una rapida, quanto immancabile, sterzata verso gli anni '30 tedeschi (sempre loro anche se le storie sono ufficialmente ambientate a Londra e dintorni). Infatti non a caso quando i "mangiamorte" (i seguaci di Lord Voldemort) occupano il ministero della magia, la Gringott, ecc. le loro uniformi sono cosi sinistramente naziste (anche in questo caso non conosco quali siano le descrizioni fatte dall'autrice riguardo alle divise dei miliziani, ma dubito che li abbia descritti come nazisti incalliti) d'altronde al cinturone che capeggia sulle giacche grige mancano soltanto l'aquila e la svastica. 
Ma non è lunica stranezza nei film ad esempio il mondo si divide in maghi e "babbani", ma i "mezzosangue" non sono figli nati dall'unione tra maghi e babbani bensì i figli di babbani che possiedono poteri magici. Strana scelta, ma ad ogni modo ovviamente i seguaci di Voldemort fanno, della questione razziale, una priorità, quasi più che la distruzione di Harry Squatter e della conquista del potere. Non si spiega allora come mai molti, nel momento di essere portati via dalle guardie gridano a squarcia gola di essere dei mezzosangue (forse perché la priorità è l'uccisione dei babbani?). Infatti uno dei seguaci più fedeli, che si rivelerà poi un traditore (quando mai), è "il principe mezzosangue".
Mettendoci un po' della mia solita malignità verrebbe da pensare che sono le tante contraddizioni con cui macchiano il nazionalsocialismo da un lato sterminio totale dall'altra, i più autorevoli e utili) vengono risparmiati. Forse le contraddizioni sono solo nella testa di certi menzogneri.
Ad ogni modo è anche preoccupante la scelta artistica tra il regista Mike Newell e lo sceneggiatore Steve Kloves che nel capitolo "il calice di fuoco" fanno crescere, alla maggior parte dei personaggi, i capelli in modo abbastanza imbarazzante che richiamano alla mente le acconciature a cavallo tra gli anni '60 e '70 del secolo scorso il tutto unito ad un ambiente, quello magico "rowlinghiano", in cui pozioni e incantesimi portano lo spettatore in un mondo fantastico, quasi psichedelico. La comparsa di due loschi figuri quali "Luna LoveGood" (ovvero "Luna Buonamore"), ma soprattutto del padre "XenoPhilius LoveGood" (Xeno-filo, vicino al diversi o amante del diverso, Buonamore) non aiutano certo a rendere l'ambiente meno "lisergico" (acido organico derivato dalla segale cornuta "un suo derivato di sintesi è l'allucinogeno conosciuto come LSD" fonte dal dizionario del Corriere della Sera).
Dal punto di vista della produzione (marcata "WB") i film non sono male gli effetti speciali, le trame, i ritmi, le musiche, ecc. sono decisamente buoni. peccato che lo "scotto" da pagare per gustare dei buoni film diventi sempre più onnipresente, quindi fastidioso. Resta ancora da criticare (non so chi, ma so per cosa) la sequenza tipicamente Tolkieniana in cui i protagonisti, a turno, portano al collo un medaglione "maledetto" e a turno ne vengono avvelenati... non vi ricorda qualcosa?
Una persona che conosco commentò la "quantità" di Tolkien presente nella saga di Dragonlance (della coppia di autori Margaret Weis e Tracy Hickman) che francamente non ho mai riscontrato, ma non fece mai cenno a tale quantità nella saga di Harry "Squatter"... probabilmente frutto della famosa massima biblica sulla trave e la pagliuzza. A fronte di quanto "distorte" si son dimostrate le pellicole ammetto di avere la tentazione di entrare in libreria e ordinare (se non disponibile) l'intera saga di libri, ma tra l'imbarazzo di richiedere, alla mia veneranda età, libri per bambini e lo spazio ormai colmo delle mie librerie... credo che vi rinuncerò... ma la tentazione è frutto di quanto spesso si sente dire "bello il film! Ma il libro è un'altra cosa!"... ed in effetti, prendendo un esempio che non c'entra un cazzo, tra il libro A.C.A.B. (di Carlo Bonini, peraltro regalo di un amico milanese) e l'omonimo film non c'è un abisso, ma un universo infinito in continua espansione, ma in altri casi tutta sta differenza (a parte quelle ovvie) non ne ho riscontrate.
Sicuramente è una saga di film a cui applicherei il personalissimo bollino nero (dopo quello verde "film per tutti", quello giallo "film da guardare accompagnato da un adulto", bollino rosso "film vietato ai minori di...") "film da guardare accompagnato da uno storico nazifascista".

1 commento:

  1. Otto film? Io avrò visto otto volte solo il primo, lo trovo divertente....l'unico film che ha migliorato un libro di merda è il nome della rosa, grazie a un sempre eccellente Sean Connery.

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