11 ottobre 2017

Essere o non essere... geneticamente modificati!

In data 20 gennaio di quest'anno un articolo con un titolo simile era stato già pubblicato su questo blog (il titolo esatto era "Essere o non essere... all'antica!"). In quell'occasione si parlava di "voltaculo" o più perfidamente di finicchi.
Restando in argomento di vegetazione, nel fine settimana scorso mi sono addormentato mentre guardavo un film e mi sono risvegliato nel preciso istante in cui uno sciame di locuste devastava una coltivazione.
Pensando si trattasse dell'ennesimo "rifacimento" di un capolavoro del passato (nello specifico "I 10 comandamenti") stavo per riprendere a russare laddove lo avevo interrotto. Con mia sorpresa, invece, si trattava di un documentario sulla manipolazione genetica delle piante.
I benpensanti, o "moralizzatori delle macchinette" che dir si voglia, facevano tutta una filippica sul fatto che tale pratica di per sé non sarebbe sbagliata purché sostenuta e supportata dall'ausilio di fior fior di professionisti (botanici, ecologisti, economisti, ecc.) che andavano ad affiancarsi agli scienziati (dicevano proprio così)... ma io vi svelo un segreto, lo bisbiglio affinché rimanga tale, questi scienziati si chiamano GENETISTI... cialtroni!
Come ho detto stavo dormendo profondamente quindi non ho potuto seguire il tutto dall'inizio, ma diciamo che l'ipotesi degli opinionisti interpellati verteva sul fatto che non era pensabile modificare una pianta e semplicemente gettarla nella mischia delle altre piante e vedere che cosa succede. In quanto un atto di questo tipo potrebbe influire non solo la vita degli Organismi appartenenti alla stessa specie di quella Geneticamente Modificata, ma potrebbe anche influire sulla vita, e sulla popolazione, degli insetti che da essa dipendono, su quella dei predatori (insettivori) che dipendono da quell'insetto e sui predatori che dipendono dallo cibarsi dei predatori (insettivori), che si nutrono degli insetti, che si nutrono dalle piante che il genetista in laboratorio creòoooo (indicativamente dalle parti della fiera dell'est).
Certamente è nobile, da parte degli opinionisti, preoccuparsi delle conseguenze derivanti dall'introdurre, selvaggiamente, in natura degli OGM, ma noi (plurale maestatis che significa "io") vorremmo andare oltre alle conseguenze ed occuparci invece delle cause... perché dovremmo avvertire la necessita di creare OGM e liberarli allo stato brado nella natura selvaggia? Se c'è una cosa che le piante sono perfettamente in grado di fare, se non da sole sicuramente in natura, è quella di riprodursi e sopravvivere alle avversità della natura stessa. Per quanto spietato, se la selezione naturale ha stabilito che una determinata specie vegetale non può e non deve esistere in determinati ambienti chi sei tu per stabilire il contrario?
Qui si rientra un po', anche se in maniera un po' forzata, nell'ottica consumistica che tutti devono avere tutto ad un costo accessibile. Non è giusto che gli africani non possano, a meno di strapagare, la "fanta" solo perché la loro terra inutile non produce arance... "filiera trasparente coca cola (proprietaria e produttrice della Fanta) usa 100% arance italiane"... non lo mettiamo in dubbio, a guardar bene quel 12% di succo d'arancia può anche essere al 100% italiano, ma è il restante 88% che ci preoccupa cosa sia. Ad ogni modo questo funziona per l'Italia, la Spagna, l'Egitto, gli Stati Uniti , la Cina l'India, il Pakistan, Messico, Iran e Vietnam, ma l'azienda Coca Cola è presente e venduta nel 98% dei paesi del mondo (non ho dati in quanti di questi sono presenti tutti i prodotti della "the Cocacola Company" che sono venduti in Italia). Ad ogni modo non ritengo necessario che si modifichino geneticamente gli aranci affinché questi possano crescere anche in Nigeria, in Bolivia, ecc.
Facendo un paragone col "recente" passato, mi vengono in mente altri scienziati che giocavano con la genetica, a cui però furono appioppati nomi meno eleganti e accuse, decisamente, più infamanti. Parlo naturalmente dei medici nazisti che, a detta della storiografia (propagandistica) ufficiale attribuiva la volontà di creare la razza superiore... mmm... io non voglio fare l'avvocato del diavolo, ma ogni volta che sento citare, a sproposito, il libro di Hitler sento dire che considerava quella tedesca la razza superiore... se questo assunto è vero perché avevano necessità di crearla in laboratorio? Bastava semplicemente far sì che gli uomini tedeschi mettessero su famiglia con le donne tedesche... e la natura avrebbe seguito il suo corso. Questa madornale cantonata deriva dalla pubblicazione de "l'articolo giornalistico del filantropo ed eugenetico statunitense Frederick Henry Osborn datato 1937, Development of a Eugenic Philosophy (Sviluppo di una filosofia eugenetica)" in cui veniva espressa una filosofia sociale sulla riproduzione sessuata degli individui con tratti maggiormente desiderabili a cui si affiancò e sovrappose, fino a sostituirsi, l'eugenetica derivante dagli studi sul genoma umano. Dal momento che sia la filosofia sociale che lo studio scientifico sul genoma si chiamano entrambi "Eugenetica", termine derivante dal greco "eu" buono, "genos" razza.
Lo scopo di tutto questo è porre l'interrogativo: "Perché è sbagliato la riproduzione naturale del popolo tedesco (indipendentemente dall'ideologia che la propone), ma non è sbagliata la manipolazione artificiale del genoma?"
La risposta è tanto banale quanto sconcertante... perché con la cosiddetta fecondazione assistita oltre alle spese legate al nuovo nascituro si affianca la spesa iniziale del trattamento di fertilizzazione e di impianto dell'ovulo fecondato... in parole povere 2 che scopano non producono introiti.
Per lo stesso principio una pianta che, grazie alla dispersione dei propri semi o per mezzo dell'impollinazione delle api, si riproduce... non produce reddito una pianta GM che non si riproduce e che, dopo aver dato frutti, muore, costringe a chi vive d'agricoltura a comprare nuovi semi per poter produrre nuove piante per l'anno successivo. Sostanzialmente producono sterilità per poter vendere fertilità.
Tutto questo senza considerare la potenza, ed il potenziale, che possiede la genetica. Opportunamente manipolato può trasformare una rosa in un carciofo, non so se il prodotto risultante possiederà tutte le caratteristiche della pianta naturale, ma sicuramente ne avrà l'aspetto.
Sostanzialmente, citando i Simpson, potrebbero raggiungere il risultato ideato da Homer ovvero il Tomacco, l'incrocio tra il Tomato (pomodoro in inglese) ed il tabacco, il cui aspetto era di pomodoro, ma possedeva il sapore (e la dipendenza) del tabacco.
Chissà se un giorno non incrocino altre piante che diano dipendenza con degli alimenti per incrementarne la vendita. Ovviamente la mia è solo un ipotesi, ma assolutamente attuabile.

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