5 ottobre 2017

La storia non si cancella e non si dimentica.

Da un lato ci sono bestie come la Boldrini, Fiano e compagni che vorrebbero cancellare la storia. Far partire la storia d'Italia dal momento in cui sono nati loro o dal momento in cui hanno iniziato a fare politica, o, forse ancora, dal momento in cui, in politica, hanno cominciato a contare qualcosa... anche se per me continuano a non contare un benemerito...
dall'altra parte ci sono altre bestie che la storia vorrebbero dimenticare, o quantomeno, far dimenticare quella che li riguardano troppo da vicino.
Poi c'è l'ANPI.
Che la storia non la vuole cancellare, non la vuol far dimenticare e si vanta persino dei crimini che ha commesso. Così un Samule Rago qualsiasi in arte "Riri" non solo non si pente, ma si giustifica pensando di essere nel giusto. D'altronde come può non essere così dal momento che uno Stato di canaglie (per la maggior parte ex partigiani) probabilmente gli ha dato anche una medaglia per aver violentato e ucciso una ragazzina di 13 anni.
Non ci si stupisce nel sentire o meglio leggere: "Al di là dell’età, era una fascista. Eravamo alla fine di una guerra, è ovvio che ci fossero condizioni che oggi possono sembrare incomprensibili. Era una ragazzina, ma rappresenta quella parte là" (fonte Il Primato Nazionale), così giustifica la violenza e l'omicidio di Giuseppina Ghersi (13 anni) dite che è di parte? Sulla sua stessa pagina Facebook riporta un articolo scritto da Aldo Ferrari di cui riporto solo l'ultima parte ma che potete consultare interamente: "Le spiate compiute da Pinuccia, che sono costate care ai partigiani fornacini, avevano risvegliato sentimenti di vendetta. Che in quel momento hanno preso il sopravvento". Dal momento che il fatto è avvenuto dopo il 25 Aprile (quindi a guerra finita, almeno per l'Italia, secondo gli storici) possiamo tranquillamente che si trattò di vendetta... su questo ti diamo ragione pezzo di merda! Dal momento, però, che avete sempre colpito alle spalle e avete mandato avanti i cittadini inermi a pagare per i vostri atti di "guerra", non viene difficile credere e capire perché i peggiori crimini li abbiate compiuti a guerra finita, quindi per vendetta, perché da codardi quali avete sempre dimostrato di essere non avete mai compiuto un solo atto eroico in tutta la vostra vita... "Addirittura il signor Rago è arrivato a giustificare quel crimine, perché secondo il rappresentante dell’Anpi evidentemente vale sempre il motto “uccidere un fascista non è reato”, di più, va pure contestualizzato uno stupro subito da una tredicenne. [...] La pietà per una giovane vita violata e stroncata non allontana la sua responsabilità per la scelta di schierarsi ed operare con accanimento a fianco degli aguzzini fascisti e nazisti" (fonte Il Primato Nazionale). Alla fine il comune di Noli ha deciso di posare una targa in memoria di questa vittima, perché a 13 anni (voglio ribadirlo ancora una volta) aldilà delle colpe (e non dell'età) si è una vittima quando si viene stuprati e uccisi da un branco di iene, tra le polemiche della stessa ANPI che alla fine ha ottenuto che non fossero citati gli autori, o la loro natura, del crimine.
Alla fine perché ho citato anche chi la storia la vuole cancellare? Perché se vi ricordate il "caso" della spiaggia fascista di Chioggia, sulla cui esplosione Fiano ha fondato i punti per vincere le resistenze alla sua legge liberticida, la procura ha smontato lo scoop di repubblica definendo gli slogan come bizzarie: "Alla fine era solo una stranezza estiva. Così la Procura della Repubblica di Venezia ha chiesto l’archiviazione per Gianni Scarpa, ritirando l’accusa di apologia di fascismo. Il lido di Punta Canna a Sottomarina di Chioggia, quella che nella calura di luglio era stata già ribattezzata la spiaggia fascista, era quindi solo uno stabilimento balneare un po’ sui generis, in “stile ventennio”, ma il gestore non ha violato alcuna legge". Tutto a posto quindi perché a luglio non era ancora in vigore la cosiddetta "legge Fiano", ma la prossima volta il gestore potrebbe aver violato suddetta legge. Citando ancora una volta Simone Di Stefano se, o quando, passerà anche al Senato gente potrebbe finire in galera "per aver comprato le ciabatte col Duce" o il posacenere o chissà cos'altro che sicuramente un "fascista" si guarderebbe bene di mettere i piedi in testa al Duce o di spegnergli le sigarette sulla faccia, ma per Fiano e gli altri quel ventennio non fa parte della storia italiana e, citando ancora, "bisogna scartavetrare la scritta Duce dai monumenti" e dai palazzi in cui lor signori bivaccano e che il Duce volle.
Sostanzialmente questi parassiti non sanno più cosa inventarsi, dal momento che la loro "ideologia" (dato e non concesso ne abbiano mai avuta una) è fallita, e pur di trovare una battaglia da combattere, e continuare ad essere contro qualcosa (visto che non sanno più a cosa essere favorevoli), rivangano, dopo 70 anni suonati, i fantasmi del fascismo riconoscendoli nei gadget predappiesi quasi unica economia di un comune nel cuore della Romagna.
Ciò detto, cara Fiorenza, "l'ordine vien da su!" ora puoi deporre le armi almeno per te la guerra è finita.

Dedicato a Fiorenza Ferrini Combattente del SAF.

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