Vi chiedo subito scusa per il ritardo. Capisco che con il fine settimana in mezzo l'attesa per la seconda puntata, dedicata ad Eros (Amore), sia apparsa più lunga. Sicuramente tale sensazione è stata alimentata dal fatto di aver scelto, per necessità organiche, un lunedì come giorno di strappo alla regola della mia ferrea dieta "respiriana" ovvero mi nutro di sola aria (unico modo a mia disposizione per poter scrivere i miei articoli in santa pace.
Partiamo dal presupposto che, come accennato nell'introduzione, ci sono da considerare due aspetti ben distinti.
Il primo riguarda il fatto che parlando di Amore si parla di un sentimento "passionale" ovvero un qualcosa che al proprio interno ha una forza spaventosa... quindi non è solo "l'amor cortese" dei "trovatori" francesi (se così possono essere definiti). Infatti, stando alle parole di vaccapedia "L'amor cortese è un termine creato dal critico francese Gaston Paris nel 1883 per indicare la concezione filosofica, letteraria e sentimentale del concetto dell'amore, all'epoca del trobar dei poeti nelle corti provenzali, e si basa sul concetto che solo chi ama possiede un cuore nobile [...] L'amor cortese del trobador è un sentimento capace di nobilitare e affinare l'uomo.
Il primo riguarda il fatto che parlando di Amore si parla di un sentimento "passionale" ovvero un qualcosa che al proprio interno ha una forza spaventosa... quindi non è solo "l'amor cortese" dei "trovatori" francesi (se così possono essere definiti). Infatti, stando alle parole di vaccapedia "L'amor cortese è un termine creato dal critico francese Gaston Paris nel 1883 per indicare la concezione filosofica, letteraria e sentimentale del concetto dell'amore, all'epoca del trobar dei poeti nelle corti provenzali, e si basa sul concetto che solo chi ama possiede un cuore nobile [...] L'amor cortese del trobador è un sentimento capace di nobilitare e affinare l'uomo.
Nasce come un'esperienza ambivalente fondata sulla compresenza di desiderio erotico e tensione spirituale. Tale "ambivalenza" è detta mezura, cioè la "misura", la giusta distanza tra sofferenza e piacere, tra angoscia ed esaltazione." Partiamo dal presupposto che secondo un certo detto chi ha il cognome di una città (ad esempio Paris) indica una ignobile discendenza giudaica... qualcuno potrebbe dire ha ma allora da Vinci... tranne in quei casi in cui è preceduta dal prefisso da o di che indicava la casata nobiliare di quella città. Per cui già si potrebbe diffidare delle teorie di costui che, nell'amor cortese, scinde la componente erotica (impropriamente derivazione del nome del Dio Eros) "materiale" e componente sentimentale "spirituale". Quasi a sottolineare la nobiltà dell'amore divino e la debolezza della passione terrena.
Quindi sostanzialmente parlar d'Amore non è roba da "donnette" al circolo del cucino.
Quindi sostanzialmente parlar d'Amore non è roba da "donnette" al circolo del cucino.
Il secondo aspetto che va considerato, come accennato pocanzi, è che l'erotismo, che oggi è spesso e volutamente confuso con la pornografia, deriva in prima battuta dal greco Eros (dal nome greco del dio latino Cupido simbolo invece della festa di san Valentino "degli innamorati"), rappresenta tutti gli aspetti amorosi quello fisico, spirituale (sentimentale) e sensuale (relativo ai sensi, non necessariamente solo a tatto e gusto, ma ad esempio un profumo od un suono scatenano emozioni amorose che vista, tatto e gusto non scatenano).
Per Platone erotico designa quella forza cosmica che porta gli uomini ad elevarsi, verso il bene, la bellezza o verso il mondo delle idee. Quindi potrebbe riguardare l'aspetto sensuale o meglio sensibile dell'attrazione (il mio sguardo, veicolato tramite il bombardamento mediatico, è attratto da ciò che il mio cervello trova piacevole). Per fortuna esistono ancora, anche se in via di estinzione, esseri senzienti che trovano attraenti membri del sesso opposto appartenente alla stessa specie animale.
Diciamo che, come spesso accade, è per accontentare il cristianesimo che si avverte la necessità di distinguere l'amore "spirituale" da quello "carnale" in quanto, ereditato dall'ebraismo, si possono avere rapporti sessuali solo con la propria moglie e a scopo riproduttivo. Cioè far l'amore, e per la legge sulla preservazione del seme per gli spermatozoi (scientificamente detto) dell'uomo non vanno sprecati, solo per procreare e non per provar piacere. Andrebbe anche detto che fatta la legge trovato l'inganno data la quantità di "perversioni" sessuali introdotte dagli ebrei per evitare la dispersione del seme quali sesso orale e anale su tutte (come detto nel film "The Believer", "non dico che non sia piacevole, ma sai che tecnicamente è una perversione"... il protagonista riferiva ovviamente al sesso orale, anche se qualcuno può provar piacevole anche l'altro). Ora non stiamo parlando delle depravazioni ebraiche se no toccherebbe anche ricordare Sodoma.
Ma tornando all'Amore precristiano il fatto che non ci fosse una regola sui rapporti sessuali non a scopo riproduttivo, ha fatto nascere la moderna leggenda secondo la quale tutto il mondo antico e pagano fosse in realtà un crogiuolo di depravazione in cui si faceva poca distinzione tra uomini, donne e animali. Non è esattamente così anche se sicuramente i costumi erano un po' più liberi rispetto al cattolicesimo del medioevo.
Come detto in precedenza ci sono diversi poeti, sia attuali sia passati, che affrontano il tema dell'Amore, della guerra e della morte senza necessariamente perdere in virilità.
L'uomo è Uomo nella sua interezza. Quindi non è gli argomenti di cui tratta a determinare o meno la sua virilità... e non lo dico solamente per giustificare questo scritto. Ciò che fa la differenza, e quindi inficia il Vril (dal momento che parliamo del mondo antico), sono le azioni che l'individuo compie.
Secondo il detto "un gesto vale più di mille parole" non serve parlare di coraggio, virilità, ecc. quando poi si affrontano le situazioni. Così, come sento dire spesso oggi, un Uomo, per sua stessa natura essendo un essere razionale (a differenza delle Donne che sono Naturalmente più emotive) è meno incline ad esternare le proprie emozioni. Quindi quelle donne che cercano un uomo "vero" che mostri le proprie emozioni, ma sia in grado di prendere l'iniziativa... fanciulle vi do sta notiziaccia... state cercando un cucciolo che scodinzoli al vostro ritorno a casa, che vi lecchi la faccia quando è felice di vedervi anche quando questo non è espressamente richiesto.
Tornando al discorso originale come avevamo già accennato nello scorso scritto è che un Gabriele D'Annunzio era capace di parlar d'amore, quanto di guerra. Di volare su Vienna (durante la prima guerra mondiale) per lanciare volantini tricolori in cui si incitava il popolo austriaco alla resa e scrivere sceneggiature di opere teatrali e, neonate, cinematografiche.
In tempi moderni mi sento di citare Sköll che come un novello Vate riesce a tradurre in musica la bellezza di "cannoni che riversano fuoco sulla perfida Albione!" o dedicare una canzone alla eterna e divina bellezza di Brigitte Bardot
"Danza ancora con me perché questa notte è scura non sembra finire!
Questa notte è buia non vorrà morire!
Ma se resti con me, me, Brigitte Bardot!".
Eppure Federico (l'Uomo dietro al gruppo) ha una profonda passione per la nobile arte della spada e della sciabola (se ho visto bene in uno dei video sopravvissuti alla censura di youtube) il che dimostra il fatto che non si perde di virilità (ovviamente sono solo esempi) parlando d'Amore e Spada.
Ciò che ha definitivamente distrutto tutto è in primo luogo la scissione tra le varie componenti racchiuse nella parola Amore, rappresentata dal dio Eros che come tutti gli Déi antichi non ha nulla in comune col bambino obeso e svolazzante rinascimentale.
Così come in epoca più recente quanto successo alle pratiche orientali della meditazione e dello yoga, indispensabili ad un Samurai per rinfrancare lo spirito e ritrovare l'equilibrio emotivo e "carmico" dopo aver provocato morti in battaglia, ma, del tutto decontestualizzate, diventano pratiche fini a se stesse ed al limite dell'effeminato ("Eccessivamente o ostentatamente delicato o frivolo; poco virile, femmineo") quando sradicato dal suo contesto culturale.
Sostanzialmente, andando alla conclusione, nel momento in cui si sradica un elemento dal suo ambiente naturale, è facile cadere in equivoci e corrompere l'elemento stesso. Quindi se parliamo d'Amore, che per tutto il tempo ho volutamente scritto maiuscolo, come interezza tra sentimentalità, spiritualità e fisicità, questa non ha e non può avere un genere di appartenenza essendo trasversale all'umanità. Allo stesso tempo se parli di sentimenti sei una femmina, se parli di sessualità sei un depravato... se parli di sensualità sei predisposto a prendere cinghiate come in quella vaccata di film "50 sfumature di... qualsiasi colore diverso dalla RGB (Red, Green, Blue... rosso, verde, blu dei vecchi televisori a tubi catodici) che normalmente vengono percepiti dagli occhi di un uomo".
Diciamo che, come spesso accade, è per accontentare il cristianesimo che si avverte la necessità di distinguere l'amore "spirituale" da quello "carnale" in quanto, ereditato dall'ebraismo, si possono avere rapporti sessuali solo con la propria moglie e a scopo riproduttivo. Cioè far l'amore, e per la legge sulla preservazione del seme per gli spermatozoi (scientificamente detto) dell'uomo non vanno sprecati, solo per procreare e non per provar piacere. Andrebbe anche detto che fatta la legge trovato l'inganno data la quantità di "perversioni" sessuali introdotte dagli ebrei per evitare la dispersione del seme quali sesso orale e anale su tutte (come detto nel film "The Believer", "non dico che non sia piacevole, ma sai che tecnicamente è una perversione"... il protagonista riferiva ovviamente al sesso orale, anche se qualcuno può provar piacevole anche l'altro). Ora non stiamo parlando delle depravazioni ebraiche se no toccherebbe anche ricordare Sodoma.
Ma tornando all'Amore precristiano il fatto che non ci fosse una regola sui rapporti sessuali non a scopo riproduttivo, ha fatto nascere la moderna leggenda secondo la quale tutto il mondo antico e pagano fosse in realtà un crogiuolo di depravazione in cui si faceva poca distinzione tra uomini, donne e animali. Non è esattamente così anche se sicuramente i costumi erano un po' più liberi rispetto al cattolicesimo del medioevo.
Come detto in precedenza ci sono diversi poeti, sia attuali sia passati, che affrontano il tema dell'Amore, della guerra e della morte senza necessariamente perdere in virilità.
L'uomo è Uomo nella sua interezza. Quindi non è gli argomenti di cui tratta a determinare o meno la sua virilità... e non lo dico solamente per giustificare questo scritto. Ciò che fa la differenza, e quindi inficia il Vril (dal momento che parliamo del mondo antico), sono le azioni che l'individuo compie.
Secondo il detto "un gesto vale più di mille parole" non serve parlare di coraggio, virilità, ecc. quando poi si affrontano le situazioni. Così, come sento dire spesso oggi, un Uomo, per sua stessa natura essendo un essere razionale (a differenza delle Donne che sono Naturalmente più emotive) è meno incline ad esternare le proprie emozioni. Quindi quelle donne che cercano un uomo "vero" che mostri le proprie emozioni, ma sia in grado di prendere l'iniziativa... fanciulle vi do sta notiziaccia... state cercando un cucciolo che scodinzoli al vostro ritorno a casa, che vi lecchi la faccia quando è felice di vedervi anche quando questo non è espressamente richiesto.
Tornando al discorso originale come avevamo già accennato nello scorso scritto è che un Gabriele D'Annunzio era capace di parlar d'amore, quanto di guerra. Di volare su Vienna (durante la prima guerra mondiale) per lanciare volantini tricolori in cui si incitava il popolo austriaco alla resa e scrivere sceneggiature di opere teatrali e, neonate, cinematografiche.
In tempi moderni mi sento di citare Sköll che come un novello Vate riesce a tradurre in musica la bellezza di "cannoni che riversano fuoco sulla perfida Albione!" o dedicare una canzone alla eterna e divina bellezza di Brigitte Bardot
"Danza ancora con me perché questa notte è scura non sembra finire!
Questa notte è buia non vorrà morire!
Ma se resti con me, me, Brigitte Bardot!".
Eppure Federico (l'Uomo dietro al gruppo) ha una profonda passione per la nobile arte della spada e della sciabola (se ho visto bene in uno dei video sopravvissuti alla censura di youtube) il che dimostra il fatto che non si perde di virilità (ovviamente sono solo esempi) parlando d'Amore e Spada.
Ciò che ha definitivamente distrutto tutto è in primo luogo la scissione tra le varie componenti racchiuse nella parola Amore, rappresentata dal dio Eros che come tutti gli Déi antichi non ha nulla in comune col bambino obeso e svolazzante rinascimentale.
Così come in epoca più recente quanto successo alle pratiche orientali della meditazione e dello yoga, indispensabili ad un Samurai per rinfrancare lo spirito e ritrovare l'equilibrio emotivo e "carmico" dopo aver provocato morti in battaglia, ma, del tutto decontestualizzate, diventano pratiche fini a se stesse ed al limite dell'effeminato ("Eccessivamente o ostentatamente delicato o frivolo; poco virile, femmineo") quando sradicato dal suo contesto culturale.
Sostanzialmente, andando alla conclusione, nel momento in cui si sradica un elemento dal suo ambiente naturale, è facile cadere in equivoci e corrompere l'elemento stesso. Quindi se parliamo d'Amore, che per tutto il tempo ho volutamente scritto maiuscolo, come interezza tra sentimentalità, spiritualità e fisicità, questa non ha e non può avere un genere di appartenenza essendo trasversale all'umanità. Allo stesso tempo se parli di sentimenti sei una femmina, se parli di sessualità sei un depravato... se parli di sensualità sei predisposto a prendere cinghiate come in quella vaccata di film "50 sfumature di... qualsiasi colore diverso dalla RGB (Red, Green, Blue... rosso, verde, blu dei vecchi televisori a tubi catodici) che normalmente vengono percepiti dagli occhi di un uomo".
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