22 marzo 2017

Dittatura democratica... a chi spetta fare i partigiani?

"Chi fa parte di formazioni irregolari armate che agiscono sul territorio invaso dal nemico esercitando azioni di disturbo o di guerriglia." questa è la definizione che da "Traccani" per il termine partigiano, da dopo la seconda guerra mondiale il termine, in Italia, ha assunto due valori contrapposti. Positivo per coloro che si rifanno alla lotta comunista (in prevalenza violenta, ma non è un assioma) e per tutti gli altri, negativo per quelli che si rifanno al nazi-fascismo. Ma se prendiamo per buona la definizione enciclopedica (nella sua forma neutrale e non solo riferita al periodo bellico), oggi come oggi dovremmo essere tutti partigiani. In quanto ci ritroviamo invasi dal nemico e, inoltre, un governo dittatoriale ci impedisce di difenderci, anche con le armi dove necessario. Eppure quelli che si rifanno alla lotta partigiana di un tempo dormono sugli allori e sulla situazione attuale perché, diciamolo, a loro non interessa la Libertà in quanto tale. Interessa vivere secondo le loro depravazioni, quindi droga, multietnicità della Nazione, vivere a spese della società. Quindi questo Stato è perfetto per loro, mentre un Berlusconi non poteva esserlo, perché, nonostante le troppe concessioni in campo immigratorio, non gli avrebbe permesso di "scroccare".
Allora a chi spetta oggi essere partigiani? A chi tocca andare sui monti, colpire alle spalle e scappare? Il vantaggio che ha questo governo rispetto a quello del Duce è che "noi giovani di Destra non ci nascondiamo! Sappiamo anche morire per quello in cui crediamo!", quindi siamo bersagli facilmente individuabili, controllabili e reprimibili. Mentre i partigiani di allora davvero colpivano e scappano lasciando alla popolazione civile l'ingrato compito di pagarne il prezzo.
Ma questo problema non riguarda solo i "fasci" o il fascismo che può o non può essere condiviso, ma qualsiasi movimento che semplicemente chiede giustizia ed equità. Ad esempio il movimento dei forconi che, nelle intenzioni, nasce come un insieme di persone non politicizzate, non strumentalizzate, ecc. semplicemente "partigiani" che vedono nell'attuale governo il male di questa Italia. Purtroppo però bisogna fare i conti con i "funzionali al sistema" ovvero (come già scritto in precedenza) quegli individui che credono di essere anticonformisti e antagonisti ma in realtà fanno esattamente ciò che il sistema si aspetta da loro. Quando costoro si infiltrano in un movimento, per quanto giusto, viene immediatamente ricoperto da un pesante strato di merda. Ora non è chiaro se sono inconsapevoli che la loro forma di lotta non solo non è gradita, ma è, addirittura, deleteria allo scopo del movimento stesso. Oppure se vengono opportunamente mandati al fine di inficiare ogni forma di ribellione a questo Stato in cui si sentono, in fin della fiera, a loro agio soprattutto considerando il fatto che molti dei genitori dei cosiddetti "antagonisti" occupano posizioni di rilievo all'interno di questa società che "vorrebbero" distruggere... ma questo è un altro discorso.
E allora ecco che qualsiasi movimento che semplicemente chiede parità di trattamento tra intrusi e regolari, quando non è possibile porre in luce gli aspetti più destrorsi fino a far emergere un latente spirito fascista, viene "supportato" dai violenti, dai black block o chi per loro e così nulla cambia mai in meglio, ma sempre in peggio.
E allora non ho dubbi sul fatto che siamo Noi i nuovi partigiani e A Noi spetta l'onore delle armi!

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