2 marzo 2017

Per raggiungere il Nirvana... un po' di realtà virtuale alla Salvatores

Come si intuisce dal titolo, un altro film dal passato.
In effetti non ho trattato molto il cinema italiano, non per becero patriottismo per cui i cinepanettoni nostrani sono "li mejo" rispetto ai cinepanettoni "ameregani", ma per il semplice fatto che il nostro cinema era vivo negli anni '30 e '40, morente negli anni '60 e '70, agonizzante negli anni '80 e '90... decisamente morto negli anni a seguire. Se pensate che la mia opinione sia troppo critica... a chi piace la m...a non è perché la confonde con la cioccolata!

Ciò premesso... Nirvana!

Se dovessi fare il critico cinematografico i presupposti per un film di successo ci sono tutti.
A partire dal cast, li cito a memoria per cui se mi dimentico qualcuno perdonatemi è un po' che non lo guardo, Diego Abbattantuono, Stefania Rocca, Ugo Conti, Sergio Rubini, Amanda Sandrelli, Claudio Bisio, Paolo Rossi, Bebo Storti, Gigio Alberti, Antonio Catania, Sivlio Orlando, Hal Yamanouchi, una meravigliosa comparsata di Luisa Corna, Emmanuelle Seigner (che un paio d'anni dopo vedremo, al fianco di Johnny Depp, nei panni di un demone minore, o di Lucifero in persona nel film "la nona porta" di Roman Polansky, pedofilo bastardo condannato in contumacia negli states per reati sessuali) e Dulcis in fundo (usando pure sto latino "de no' artri") Christopher Lambert... Insomma i comunisti ci sono tutti.

La trama è notevole, più che altro l'idea di base è originale, peccato che poi Gabriele "rosso" Salvatores ci metta del suo e faccia diventare tutto una lotta fra il proletariato (il bene), che si arrangia un po' come può tra piccoli espedienti e dipendenza da droghe sintetiche, ed il capitalismo (il male), che segue le regole, che rispetta gli impegni e si tutela dai colpi di testa degli artisti. Ora che il capitalismo sia male è un dato di fatto, ma a quanto pare sono solo i poveracci che vi si oppongono (e i poveracci sono tutti a sinistra tra medici, avvocati, questori, segretari, sottosegretari, ecc. mentre a destra "i fascisti" operai, infermieri, guardie giurate, impiegati di basso livello, ecc. sono tutti lì a sperare che il capitalismo si rafforzi sempre di più mentre i loro stipendi svaniscono prima della metà del mese).
Le atmosfere ricalcano un po' quelle già espresse in altri film USA (e getta) quali "Blade Runner", "Strange Days", ecc. ma come detto pocanzi l'idea di Salvatores è originale nel fatto che, per una volta, il super Hacker è davvero un programmatore coi controcazzi, in quanto programma videogiochi per un'azienda informatica e non un nerd sbandado e sfigato che se non fosse il mago del PC sarebbe solo al mondo con neanche il cane a volergli bene (anche se in effetti è solo al mondo con neanche il cane a volergli bene). Per quelli cresciuti nell'era dei "tool di creazione giochi" e degli "editor di campagne" del multiplayer di turno, vi posso garantire che a livello di "codice" (o linguaggio di programmazione, che dir si voglia) i videogiochi sono tra i programmi più complessi al mondo... per cui prima di segare un gioco perché pieno di Bug (1 solo in 300 ore di gioco) sarebbe meglio che sapeste di cosa state parlando.
Jimi (Christopher Lambert) scopre un virus che ha infettato il protagonista del suo nuovo videogioco. Il virus ha dotato il personaggio virtuale "Solo" (Diego Abbattantuono) di una coscienza il quale, scoprendo di essere un personaggio immaginario, gli chiede di cancellarlo (sostanzialmente gli chiede di "suicidarlo") dal momento che il videogioco, alla "semplice" morte del personaggio principale, ripartirebbe dall'ultimo salvataggio. Tutta la trama ruota sulle vicissitudini di Jimi che cerca un modo, e qualcuno in grado, di violare i sistemi della "Okosama Starr" proprietaria del codice sorgente del videogioco "Nirvana" (per una serie di strane coincidenze sarà lo stesso Jimi a "volare" sulla rete). Anche in questo caso i riferimenti alla lotta bene-male non mancano. Gli hacker che "volano" (violano) sulle reti sono "angeli", mentre i sistemi di sicurezza (o le persone preposte a difendere la rete) sono i "devil".
A differenza delle americanate sul tema hacker qui il visrus non ha una grafica migliore dell'ultimo gioco per la "playstation 4", anzi, esattamente come ci si aspetta da un virus, non ha grafica ma lavora invisibile. Mentre il "volo" nella rete è vista attraverso gli occhi della realtà virtuale, per cui i "devil" si possono trasformare in ricordi presi dalla mente "dell'angelo".

Come già accennato il film è pieno di messaggi "Globalizzanti" a partire dal mondo diviso in agglomerati senza Nazioni, città, ecc. solo Megalopoli divise in quartieri etnici. Quali, ad esempio, quartiere Marrakech, Nuova Bombay, ecc. in cui pare essere normale che sui maxi schermi venga trasmesso il bollettino delle droghe in circolazione nelle strade "dell'agglomerato nord" (si stiamo pure in quello nord) o chi per lui, ecc.

E' un film che consiglio?

Se spegnete il cervello per un paio d'ore sì, altrimenti... lasciate perdere.

1 commento:

  1. Se beccano un virus sul loro pc mi sa che anche i compagni bestemmiano javhe, la madonna e Lenin!😂

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