8 marzo 2017

Moneta Unica... responsabile del fallimento degli Stati.

Abbiamo già parlato, in più di un'occasione, del mio odio feroce verso la moneta euro, la BCE, la U(B)E, ma non ancora del FMI (per gli acronimi fate riferimento a wikipedia che sicuramente dirà più stronzate di me, mentre U(B)E sta per Unione (Banche) Europee, che sostituisce di fatto la struttura sovranazionale UE Unione Europea). Nonostante i tagli e le varie manovre, in Italia le chiameremmo "manovrine" ma sarebbero di fatto vere e proprie rapine a mano armata, la grecia continua ad essere in recessione (o forse torna ad esserlo). Tsipras aveva chiesto ai cittadini greci pieno appoggio alle urne per il referendum che avrebbe sancito l'uscita dello Stato Ellenico dalla moneta unica sottraendosi così, almeno in parte, al gioco e al giogo della BCE. I cittadini gli avevano risposto "Sì" incondizionatamente (e non con una maggioranza risicata come nel caso della "brexit"). Il presidente greco però aveva tergiversato, campato scuse, temporeggiato (forse sotto la pressione dei paesi europei, Germania in testa, che con la "grexit" avrebbero di fatto gettato al cesso tutti i soldi investiti per acquistare i titoli tossici ellenici) finché non se n'è più parlato ed infatti la grecia è rimasta in europa, è rimasta nella cosiddetta zona euro ed il risultato è che il popolo è in ginocchio (probabilmente con le braghe calate), l'economia è di nuovo in crisi e lo Stato sociale è semplicemente dissolto.
L'austerità dello Stato nei confronti dei cittadini, dei servizi (persino quelli basilari) e assistenziali sono stati spietati e trasversali, ma ovviamente se togli 5 a chi ha 100 si lamenta ma vive alla grande comunque, se togli 1 a chi ha 4 lo uccidi.
Per fare alcuni esempi cito testualmente dal giornale on-line "il Primato Nazionale": "La Grecia torna dunque in piena recessione, accompagnata da nuove misure imposte dalla Troika e che il governo Tsipras non sembra voler contrastare. A novembre furono annunciate nuove riduzioni alle pensioni, che dall’inizio della crisi hanno già perso qualcosa come il 50% nel valore dell’assegno. Per non parlare di tredicesime e quattordicesime, praticamente un ricordo, mentre migliaia di pensionati attendono ancora le liquidazioni, per le quali si attende una decurtazione di quasi un terzo. Le tasse intanto continuano ad aumentare, compresa l’agevolazione fiscale per le isole disagiate che è stata del tutto eliminata la scorsa primavera. Così come non sono mancati ulteriori tagli ad un servizio sanitario ormai al collasso, con gli ospedali senza la possibilità di comprare persino i farmaci essenziali."
Quando l'esito delle urne ha dato il pieno appoggio del popolo (in democrazia dovrebbe essere lui il vero detentore del potere) al presidente Tsipras, non doveva far altro che intascarlo e mollare europa ed euro. Come è successo in Gran Bretagna che, seppur per evitare la brexit i sostenitori del no avevano fatto votare pure i passeggeri in transito quel giorno nel loro spazio aereo (es. il volo Berlino-Montreal), dopo la vittoria del sì, con i doverosi tempi burocratici, il parlamento (e ricordo che la forma resta comunque una monarchia seppur parlamentare) ha riconosciuto la volontà dei propri cittadini e in tal senso si è mossa. Certo nel loro caso avranno anche fatto il conto se il momento era favorevole (economicamente parlando) e la situazione rispetto alla grecia è ben diversa... ma se proprio ce lo vogliamo raccontare, magari ci hanno messo anche un po' di orgoglio nazionale memori del fatto che per secoli sono stati un Impero, mentre ora sono la ruota di scorta di una banca centrale.
Arriviamo alla nota dolente...

Il nostro bel paese.

Che piaccia o no ai moralizzatori delle macchinette per tornare ad un'Italia con una qualche rilevanza dal punto di vista economico, politico e a livello internazionale dobbiamo tornare indietro con la memoria fino ai primi 30-40 anni del '900 fino a quando nazioni come Inghilterra, Francia e Russia guardavano all'Italia o meglio, per esser giusti, a Mussolini come unico riferimento in grado di tenere stabili gli equilibri in un'Europa sbilanciata da una Germania prima devastata dai debiti di guerra e poi dalle politiche estere di Hitler.
Ciò premesso già negli anni '80 l'Italia aveva perso molto di quell'antico splendore, ma ancora godeva di un po' di quella luce riflessa per il ruolo che giocavamo nel Mediterraneo e nella guerra fredda. Ma con l'ingresso nell'euro zona oltre al prestigio abbiamo perso sovranità, economia e credibilità a livello internazionale.
Tornare alla lira può restituirci tutto questo? Probabilmente no. Probabilmente neanche se tornassimo ai "Sesterzi" potremmo restituire orgoglio ad una Nazione distrutta, ma magari smetterla di pagare quegli strozzini della BCE potrebbe almeno aiutarci a risollevare la nostra economia, mandare a fare in culo Bruxelles, Maastricht, la Merkel e chi per lei... può aiutarci a riavere controllo sulla nostra economia, fondata principalmente sull'agricoltura (dal momento che siamo quasi totalmente privi di materie prime e che le nostre industrie sono state quasi totalmente svendute).

1 commento:

  1. Tutti vogliono uscire dall'Eurozona ma solo gli inglesi lo hanno fatto. Questo fa pensare che solo i plebei dei singoli stati (il popolino che ha sempre comunque mangiato merda), ma quelli che contano, ricchi e borghesi, soprattutto in Italia, che con l'euro si sono arricchiti ancora di più, non hanno certo intenzione di uscirne, anzi.

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