31 marzo 2017

L'ambiguità del politico... come tagliare la testa a un'Idra

Indubbiamente, quando penso alla classe politica, mi si proietta nella mente l'immagine (di biblica memoria) di un serpente viscido, bugiardo, strisciante e chi più ne ha più ne metta, anche se di suo, il temuto rettile, non è nulla di tutto ciò. La leggenda narra che per uccidere un serpente bisogna tagliargli la testa, parafrasi che tra l'altro si usa spesso per indicare il modus operandi per estirpare alla radice, stroncare definitivamente, ecc. le organizzazioni criminali. Ma quando ti rendi conto che il serpente ha molte teste come ci si comporta? Nel caso di un'idra (creatura mitologica simile ad un serpente marino dalle molte teste di cui quella centrale immortale), la cui sconfitta è descritta nelle 12 fatiche di Ercole, bisogna cauterizzare il moncherino della testa al fine di impedire la nascita di due nuove teste. Il problema è che i nostri politicanti sono servi di troppi padroni ovvero sono il corpo di troppe teste e capire quale sia quella immortale da schiacciare sotto il peso di un macigno incomincia a diventare complicato. Nello specifico le battaglie più importanti che ritengo debbano essere affrontate, e vinte, sono disoccupazione (giovanile e non), immigrazione, tasso di natalità, pensione, uscire dalla UE, uscire dalla zona euro, sbarazzarci dei banchieri, dei suoi servi, dei suoi padroni, fermare i lavori del TAV, del TAP, del ponte sullo stretto per citare i più impellenti. Poi ci sarebbe da affrontare tutto il discorso di ridare dignità e orgoglio alla nazione, ma questa è un'altra storia.
Quindi il nostro compito è facil... mente intuibile, realizzarlo è un altro paio di maniche. Come citato nei giorni scorsi... sono molti che, a parole, combattono alcune delle nostre battaglie, ma alla resa dei conti l'idra non ne esce certamente sconfitta. Perché alle parole bisognerebbe far seguire i fatti e mentre Grillo continua a lanciare appelli e proclami a sostegno della popolazione l'Appendino si lava le mani della questione TAV. Lancia l'appello anti-TAP, ma gli unici a combattere, e resistere, sono i cittadini di un comune del Salento (dalle parti di Lecce), nonostante l'energia basata sugli idrocarburi sono considerati una fonte energetica obsoleta.
Possiamo quindi identificare qualcuna delle teste da mozzare... compagnie petrolifere, banche (centrali in primis), mafia. Certamente la testa immortale resta ancora ben celata al fine di garantirsi il maggior accumulo possibile di ricchezze ed il minor antagonismo, ovvero la certezza che gli schiavi non si rivoltino contro il padrone che li frusta. Perché non illudetevi se davvero sono quelli che ho in mente io... non saranno nemmeno risparmiati i "kapo" che adesso leccano il culo, calano le braghe (proprie e del popolo di cui "fanno" gli interessi... noi) in cambio di denaro che, quando i tempi saranno maturi per la loro consacrazione, non varrà la carta su cui è stampato, richiamando un vecchio aforisma. 
Quindi possiamo noi comuni mortali vincere simili battaglie? Miti e leggende dicono di sì d'altronde Ercole era un eroe semi-divino o divino, a seconda della tradizione, ma gli eroi combattendo da soli fungono d'esempio, per i mortali che non possiedono (o è molto diluito) sangue degli Déi nelle vene. Ma a quegli stessi mortali non è richiesto di combattere da soli contro mostri invincibili (infatti nemmeno Ercole ha combattuto l'idra da solo), ma di prendere il coraggio dell'eroe, ed il suo esempio, per affrontare il nemico.
In mancanza di Eroi divini tocca agli uomini (Boldrini è inteso come umani!!! Zoccola di merda!!!), essere esempio, ma per essere esempio tocca distinguersi dalla massa e dalla marmaglia. Il mio auspicio è che leggendomi diate un buon segnale di distinzione, ma la strada per diventare eroi è ancora molto lunga per tutti noi.

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