15 ottobre 2019

Divide et impera

C'è solo una ragione per cui ai secessionisti sudtirolesi della Svp (se preferiscono questa italianizzazione a quella di altoatesini) è permesso il continuare a forzare la mano per l'indipendenza dell'intera regione. Nel pieno rispetto della logica romana, (che tutti disprezzano e tutti prendono a modello) Divide et Impera, distruggere territorialmente l'Europa (e l'Italia in particolare) rende la nostra "conquista" ancor più semplice da parte di chi, privo di qualunque forma d'arte e tipo di cultura, intende appropriarsi della nostra; espressione di italianità già quando non eravamo ancora Italia (né Regno né repubblica).
Posso arrivare a capire che certi movimenti indipendentisti (come lo era la Lega Nord in principio) voglia potersi governare da sé senza doversi portare appresso il peso economico di Roma ancor prima che del Mezzogiorno, ma la storia dovrebbe aver insegnato loro che quando la nostra indipendenza era frammentata a livello di Città Stato noi si era facili prede di Imperi la cui forza e identità unitaria era consolidata da secoli (Austria, Spagna e Francia su tutti).
Come ho detto posso capire, e teoricamente anche condividere, una tale necessità, ma non a discapito di un'unità Nazionale conquistata faticosamente con diversi secoli di conflitti e sacrifici da parte di tutto il popolo per diventare un regno indipendente piuttosto che una provincia periferica di imperi che di noi invidiavano solo la posizione privilegiata nel Mediterraneo.
Seppur sia impossibile tornare ai fasti antichi di Roma Caput Mundi, o all'unità che abbiamo ottenuto combattendo in trincea, nella steppa o nel deserto e che oggi benpensanti e moralizzatori vorrebbero cancellare con una storiografia ufficiale mendace o mascherare con pellicole cinematografiche politicamente corrette, ma ideologicamente scorrette.
Gli stessi storici, convinti che basti chiudere gli occhi per non far accadere nuovamente certi "brutti" avvenimenti, mentono a sé stessi illudendosi che il flusso degli eventi non sia ciclico, ma che sia un continuum che non presenta mai il conto. Così, nella loro illusione, credono di aver scongiurato la "guerra di secessione" semplicemente imponendo ai popoli europei un trattato che favorisce solo alcuni e non tiene minimamente conto delle peculiarità produttive dei singoli Stati membri che, se valorizzate, porterebbe ad una maggiore stabilità e prosperità economica. La "guerra" di secessione è già cominciata, anche se al momento sono pochi fanatici (incluso il sottoscritto) ad essersene accorti. Il primo passo è stato perdere il Regno Unito, anche se gli stranieri ivi residenti stanno facendo carte false per impedirne l'uscita.
L'idea alla base della nascita dell'U(B)E, quella ufficiale, è di opporre un "agglomerato" di Stati che possa contrastare la fu egemonia economica degli USA. Ma perché la "nostra" Unione, a differenza di quella americana, è destinata a fallire? Ho il sospetto di aver già affrontato l'argomento e di aver già risposto a questa domanda, ma nel dubbio è giusto riprenderlo. Quello che gli "scienziati" dell'U(B)E non hanno messo in conto è il passaggio più importante dell'intera storia americana... ovvero la sua genesi.
Diviso in colonie europee il Nord America è stato teatro delle guerre che si svolgevano sul vecchio continente, ma nel momento stesso in cui è stata ritrovata la pace i coloniali hanno compreso le potenzialità di una terra "vergine" ovvero di una Nazione che poteva nascere indipendente dagli attriti del vecchio continente. Ottenuta l'indipendenza hanno effettuato il passo successivo conquistare lo spazio vitale, ma prima di ottenere questo, il passo compiuto è stato di sbarazzarsi delle proprie radici (ditemi se vi ricorda qualcosa), seppur rimasto come etnia il retaggio inglese, scozzese, francese, tedesco, irlandese, italiano ha cessato di essere predominante sostituito da quello di americano.
Come viene, a volte, ricordato però loro non sono americani... nessuno di loro è americano. Nemmeno un ipotetico discendente degli illustri Washinton, Jefferson e compagnia cantando. Gli americani (quelli veri) sono relegati in una cazzo di riserva, privati di ogni diritto o quasi e ridotti alla fame e all'alcolismo. Per ottenere lo stesso risultato in Europa c'è necessità di seguire la stessa tattica, ma mentre i "pellerossa" opponevano arco, frecce e lance ai fucili a ripetizione degli "invasori" se gli zulu venissero coi loro barconi da disperati impugnando dei machete i nostri eserciti sarebbero legittimati a mandarli tutti a picco.
Quindi cosa si sono dovuti inventare per poter procedere alla stabilizzazione dei conflitti europei? L'invasione pacifica e la sostituzione del popolo reso impotente da leggi vigliacche e propagande martellanti. Cosicché il popolo non solo sia predisposto alla resa incondizionata, ma addirittura a combattere contro il proprio popolo ed i propri interessi in nome di una manovra economica che li ridurrà come  gli indiani d'America.
Potrebbe sembrare un po' forzato, ma facendo 2 + 2 è facile capire quale forza "occulta" si cela dietro a queste manovre, si tratta delle stesse forze che da migliaia di anni crea tensioni per poter tornare al loro giardino dell'Eden che non è certo un'oasi in mezzo a deserto o un mitologico altopiano sperduto tra le alture della Turchia. Bensì l'Europa prima dominata dalla Roma dei Cesari, poi da quella del Senato, da quella dei Papi, dei Re, del Duce e ora, "finalmente", dalla finanza ebraica (o giudaico-massonica se preferite ancor più complottismo). Hanno capito da tempo ormai che come piccolo Stato non sono in grado di affrontare sul campo di battaglia gli eserciti occidentali quindi tramano affinché gli Stati europei si disintegrino al fine di poterli controllare con uno sforzo minore e sostituendo una piccola comunità millenaria con della feccia senza Patria né pretese Nazionalistiche.
Infatti se agli sbarcati dai gommoni prima ancora di cibo e coperte interessano WiFi e cellulari significa che possono essere comprati e inebetiti con uno sforzo minore rispetto a chi pretende lavoro e dignità che gli permetta, allo stesso tempo, di salvaguardare le peculiarità artigianali ed enogastronomiche della propria terra.
In conclusione ritengo che sia doveroso, ad un certo punto, staccare il cordone ombelicale ad un figlio "che sta partendo soldato", ma per fare questo non è necessario passare per la disintegrazione del territorio.
Vengo spesso accusato di prendermela con le vittime del Sistema (i pellet) che sono incolpevoli privilegiati di una classe politica incapace e corrotta. Potessi affrontare i politici faccia a faccia uno ad uno o tutti insieme, lo farei più che volentieri sia a parole che facendo roteare sopra la testa la cinghia mentre mi avvento su di loro. Purtroppo i codardi non si confrontano con la plebaglia ad armi pari (non lo fanno nemmeno con gli avversari politici) ed è per questo che sono costretto ad affrontarli nella solitudine della cabina elettorale o dalle pagine di questo diario, ma una cosa è certa non porgerò mai l'altra guancia a chi viene qui a pretendere che io gli regali la nostra casa, le nostre donne e la nostra terra per evitare un'accusa di razzismo... io non sono razzista... "Io li appenderei tutti per i coglioni, i negri" (fonte Full Metal Jacket).

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