16 ottobre 2019

La democrazia sceglie ancora una volta la parte sbagliata.

Gli USA stanno ritirando le proprie truppe dal confine turco-siriano e ripiegando verso Baghdad, così il nuovo alleato di governo Zingaretti si lancia in una improbabile filippica in cui sostiene la necessità di inviare truppe al confine nord della Siria al fine da fare da "interposizione" tra Erdogan e Aassad "“Riteniamo che si debba valutare la possibilità di schierare una forza di interposizione sul confine turco-siriano”", cioè nel momento in cui la Nato batte in ritirata... l'Italia dovrebbe schierare le truppe? Citando un trio comico partenopeo (i Trettre) ""a me... me pare na strunzata""... mi piacerebbe ricordare a Zingaretti che "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni;" ora nel momento in cui Siriani e Turchi (affiancati rispettivamente da sovietici e bovari) noi dovremmo metterci in mezzo a fare come i celerini durante "torino - atalanta"?!? Ovvero stare in mezzo a prendere schiaffi da entrambi? Tanto per riprendere un tema trito e ritrito quando si tratta di fare i nostri interessi "ripudiamo la guerra" quando si tratta di farci i cazzi degli altri ci mettiamo in mezzo?
Il Primato Nazionale, infatti, domanda "escluso che le “forze di interposizione” evocate da Zingaretti agiscano nell’alveo dell’Alleanza Atlantica. Il che, sulla carta, sarebbe pure interessante e finalmente condivisibile. Non fosse che non si capisce da quale parte starebbe l’Italia, visto che il nostro governo ha sottoscritto le sanzioni Ue alla Siria e continua al contrario ad avere rapporti diplomatici e commerciali con la Turchia.".
Ad ogni modo pare che ci siano già guai nel paradiso rosso-rosso scuro, in quanto, mentre Zingaretti invoca uno schieramento militare (presumibilmente al fianco di Ankara) Gigino esorta il governo a bloccare le esportazioni di armi verso la Turchia "“Nelle prossime ora anche l’Italia” varerà “un decreto ministeriale” per bloccare “l’export degli armamenti verso la Turchia, per quanto riguarda il futuro dei prossimi contratti e dei prossimi impegni”." anche in questo caso è Il Primato Nazionale a far presente l'inutilità della manovra, di Di Maio, per un paio di ragioni la prima "Una mossa condivisibile di per sé, non fosse del tutto inutile. Il motivo è presto detto: Erdogan in questo momento non ha bisogno delle nostre armi. L’esercito turco è già il secondo più numeroso della Nato, potendo contare su 355mila effettivi. E’ inferiore soltanto a quello degli Stati Uniti, le cui truppe residue si sono ritirate proprio per lasciare campo a quelle di Ankara che sulla carta potrebbero oltretutto contare su altri 525mila riservisti. Un numero di soldati enorme, a cui andrebbero aggiunti i paramilitari che prendono ordini da Erdogan (156.800 stando alle stime dell’Atlante geopolitico Treccani del 2019) e le forze di matrice jihadista filo-turche dispiegate nel nord della Siria. Non solo, la Turchia dispone di un numero impressionante anche di mezzi militari: 492 aerei da combattimento, 3.200 carri armati e 194 unità navali." insomma non esattamente un'accozzaglia di miliziani. La seconda ragione è già leggibile nell'ultima frase del suo inutile intervento "Luigi Di Maio [...] ha annunciato il blocco del futuro export di armi alla Turchia. Futuro perché ovviamente le commesse in essere, come precisato dallo stesso leader pentastellato, non verranno bloccate." sostanzialmente "per questo conflitto contate pure sul nostro appoggio, ma se prima che scadano i contratti la smettete di scannarvi possiamo ridiscutere i prossimi".
Quindi perché la democrazia ha scelto ancora una volta la parte sbagliata (da momento che il nostro appoggio va alla Turchia in questo momento nemico della Siria)? Presto detto... "“Vanno prese le misure necessarie incluse azioni sanzionatorie e di embargo”, ha tuonato Zingaretti. Bene, ma nel frattempo Damasco ha mandato il proprio esercito nel nord della Siria per contrastare l’avanzata di Ankara, difendendo così anche i curdi che finora agivano sotto l’ombrello americano contro il governo di Assad. E al contrario Erdogan finanzia e arma da anni gruppi jihadisti in Siria, senza che l’Ue abbia mai aperto bocca a riguardo." Alla fine della fiera gli USA armano i ribelli siriani per deporre Assad, la Turchia addestra in Siria i jihadisti (che poi vengono a farsi "zompare per aria" in Europa. Senza contare che continuano a produrre profughi che, a differenza di quanto sostenuto da Boldrini e compagni vari, almeno per ora non arrivano da noi.

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