Sicuramente quegli smidollati, inebetiti, ignoranti, decerebrati, stupidi, filibustieri, malandrini, ipocriti, "grattachecche" degli spettatori presenti in studio durante il solito siparietto d'avanspettacolo di quell'inutile ridicolo buffone divertente come una colonscopia di Crozza non sapranno nemmeno di essere stati testimoni e/o complici del reato di diffamazione. Secondo il codice penale "La diffamazione è l’offesa nei confronti della reputazione altrui commessa comunicando con altre persone, che devono essere almeno due o più di due. In questo caso di solito la vittima non è presente. Non si può avere diffamazione quando si parla male di un’altra persona con un’altra. Il reato si ha lo stesso se l’episodio si ripete in modo sistematico con altre persone, da configurare la comunicazione, anche se non contemporanea, con più soggetti." (fonte www.diritto.it) secondo tale spiegazione il pagliaccio genovese Maurizio Crozza se ne sarebbe macchiato in diretta TV "Nel giorno del “Fridays for future” il comico genovese si è lanciato in uno dei suoi monologhi-comizi nel corso di Fratelli di Crozza, predicando sul clima e difendendo la giovane attivista divenuta iconica star del momento. “Tra mille anni le meduse diranno di lei: ‘Ci è andata bene, se le avessero dato retta non saremmo noi la specie dominante del Pianeta’ – ha declamato Crozza –. Io la vedo come un angelo. Io spero – ha poi aggiunto – che quei frustrati che la criticano si estinguano per ultimi, così faranno in tempo a capire quanto sono stati coglioni”".
Repubblica, sempre più organo di stampa ufficiale del PD, affonda maggiormente la scure "Fratelli d'Italia sta raccogliendo firme contro lo Ius Culturae secondo quello che Gramsci chiamava l'ottimismo della volontà: sperano infatti che i loro militanti sappiano scrivere. Il pessimismo della ragione porterebbe alla conclusione opposta. Ma resta il dubbio concreto che nel combinato disposto tra Ius e Culturae sia la seconda parola a dar fastidio. Ciononostante i camerati usano come slogan "La cittadinanza non si regala" dopo averla ricevuta in dono, e volendola negare a chi invece se la guadagnerebbe mostrando di conoscere, appunto, la mostra cultura. Che immagino vada guadagnata con un esame del parcheggio in doppia fila, lancio di rifiuti dal finestrino e tentativo di corruzione a pubblico ufficiale." (fonte La Repubblica)... diciamo che, caro BOTTURA, da chi accusa l'avversario di non saper scrivere ci si aspetta che provveda almeno ad una rilettura del proprio articolo (mostrando di conoscere la mostra cultura), ad ogni modo la risposta arriva direttamente da Giorgia Meloni che afferma in un suo video su FB "«A nome dei militanti, degli elettori di Fratelli d’Italia, di tutte le persone che condividono le nostre idee, per difendere la loro onorabilità, adesso, Fratelli d’Italia querela Repubblica!» [...] «Siamo stufi di gente che, non sapendo che cosa dire nel merito e non sapendo rispondere nel merito alle cose impresentabili che propone, pensi di cavarsela insultando l’avversario»" (fonte Il Primato Nazionale)... od oscurandone le pagine su FB (ma questa è un'altra storia ed un altro pezzo di libertà che se ne va).
Continuo a sostenere che le puttanate dei "gretini", perennemente in prima pagina, siano un puerile quanto vergognoso tentativo di far passare in secondo piano attività illecite, mancanze di risposte e letali fallimenti ai danni del popolo italiano da parte di governanti incapaci e corrotti. Non è un caso infatti che l'oggetto di tanto attrito tra la Meloni e i servi di Repubblica sia lo ius culturae ex ius soli. Insomma quella vacca della Boldrini, che non ha alcuna carica istituzionale, si permette addirittura il lusso di legiferare e di scambiare, sotto il naso degli italiani inebetiti dalle eco-balle spaziali di Crozza e gli altri "gretini", il diritto al suolo con il diritto alla cultura.
Se quegli sporchi negri zoticoni imparassero un po' di cultura europea male non gli farebbe, ma dal momento che la promulgatrice della legge è la sguattera di Palazzo Montecitorio sono estremamente convinto che la "cultura" che verrà loro inculcata sarà quella post femminista.
Il 1900 praticamente è inesistente, l'età del bigotto Regno d'Italia verrebbe cancellata dai libri di testo, del rinascimento si parlerebbe solo se riguarda qualcosa di buono fatto dalle donne o estremamente malvagio fatto contro le donne, il medioevo... cosa ne parlo a fare, Roma Imperiale o Repubblicana?!? Guerrafondaia e patriarcale. La cultura insomma si ridurrebbe al '69 (anche se si definiscono sessantottini i comunisti italiani si sono svegliati un anno dopo rispetto al resto del mondo) e poche altre inutilità che secondo l'ex presidente della camera merita di essere salvato dal rogo in piazza e dai processi mediatici.
Mentre venivamo insultati da Crozza e da Bottura "Nessuno vi ha raccontato della marea umana, di 600mila persone (secondo gli organizzatori, 42mila secondo la questura) che ha marciato ieri per le strade di Parigi, opponendosi alla revisione della legge sulla bioetica e all’apertura sulla procreazione assistita (Pma) in favore delle donne senza marito e alle coppie di donne omosessuali. I media mainstream hanno voluto così silenziare le voci di 600mila cittadini, secondo cui i politici – che esamineranno e voteranno la legge il 15 ottobre in Assemblea nazionale – non hanno tenuto conto del parere reale dei francesi. Il silenzio dei media – italiani e francesi – è stato, come sempre in questi casi, assordante. Se si digita “Marchons Enfants” (questo il nome della marcia) dentro ai motori di ricerca non vi è un singolo media d’Oltralpe, se si eccettua Le Figaro che ha fornito una scarna diretta dell’avvenimento, che abbia coperto la manifestazione di ieri. Tutto tace anche sul fronte dei media nazionali." (fonte Il Primato Nazionale).
La dittatura "democratica" aggiunge la censura dei media alla già lunga lista di reati contro le libertà personali e la dignità dell'uomo che sventolano come una bandiera, ma bruciano per accendere il camino alla sera (che fa figo e non impegna).
Continuo a sostenere che le puttanate dei "gretini", perennemente in prima pagina, siano un puerile quanto vergognoso tentativo di far passare in secondo piano attività illecite, mancanze di risposte e letali fallimenti ai danni del popolo italiano da parte di governanti incapaci e corrotti. Non è un caso infatti che l'oggetto di tanto attrito tra la Meloni e i servi di Repubblica sia lo ius culturae ex ius soli. Insomma quella vacca della Boldrini, che non ha alcuna carica istituzionale, si permette addirittura il lusso di legiferare e di scambiare, sotto il naso degli italiani inebetiti dalle eco-balle spaziali di Crozza e gli altri "gretini", il diritto al suolo con il diritto alla cultura.
Se quegli sporchi negri zoticoni imparassero un po' di cultura europea male non gli farebbe, ma dal momento che la promulgatrice della legge è la sguattera di Palazzo Montecitorio sono estremamente convinto che la "cultura" che verrà loro inculcata sarà quella post femminista.
Il 1900 praticamente è inesistente, l'età del bigotto Regno d'Italia verrebbe cancellata dai libri di testo, del rinascimento si parlerebbe solo se riguarda qualcosa di buono fatto dalle donne o estremamente malvagio fatto contro le donne, il medioevo... cosa ne parlo a fare, Roma Imperiale o Repubblicana?!? Guerrafondaia e patriarcale. La cultura insomma si ridurrebbe al '69 (anche se si definiscono sessantottini i comunisti italiani si sono svegliati un anno dopo rispetto al resto del mondo) e poche altre inutilità che secondo l'ex presidente della camera merita di essere salvato dal rogo in piazza e dai processi mediatici.
Mentre venivamo insultati da Crozza e da Bottura "Nessuno vi ha raccontato della marea umana, di 600mila persone (secondo gli organizzatori, 42mila secondo la questura) che ha marciato ieri per le strade di Parigi, opponendosi alla revisione della legge sulla bioetica e all’apertura sulla procreazione assistita (Pma) in favore delle donne senza marito e alle coppie di donne omosessuali. I media mainstream hanno voluto così silenziare le voci di 600mila cittadini, secondo cui i politici – che esamineranno e voteranno la legge il 15 ottobre in Assemblea nazionale – non hanno tenuto conto del parere reale dei francesi. Il silenzio dei media – italiani e francesi – è stato, come sempre in questi casi, assordante. Se si digita “Marchons Enfants” (questo il nome della marcia) dentro ai motori di ricerca non vi è un singolo media d’Oltralpe, se si eccettua Le Figaro che ha fornito una scarna diretta dell’avvenimento, che abbia coperto la manifestazione di ieri. Tutto tace anche sul fronte dei media nazionali." (fonte Il Primato Nazionale).
La dittatura "democratica" aggiunge la censura dei media alla già lunga lista di reati contro le libertà personali e la dignità dell'uomo che sventolano come una bandiera, ma bruciano per accendere il camino alla sera (che fa figo e non impegna).
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