Tecnicamente non siamo ancora usciti dalla "prima" crisi economica (quella del 2008 anche se sarebbe più corretto dire dalla precedente), che ci troveremo presto a doverne affrontare una "seconda" (anche se sarebbe più corretta dire una nuova).
Certi economisti sostengono che se certi parametri economici crescono con una certa regolarità, anche infima, allora la fase recessiva della crisi è culminata e si può parlare di ripresa. Dal canto mio se scavi una buca nel terreno (tanto per sport e non per seppellirci un Testimone di Geova) e nel richiuderla vengono a mancare 20cm di terra. Significa che il terreno ha perso qualcosa anziché guadagnare. Tradotto a livello economico se prima di una crisi il nostro capitale (o debito) era ad una certa quota e dopo la ripresa il nostro capitale è diminuito, mentre il debito è aumentato, significa che abbiamo perso qualcosa. Quindi che la ripresa non è stata sufficiente nemmeno a coprire le perdite subite durante la recessione.
Partendo da questo principio, se il moralizzatore delle macchinette che afferma "Meglio rosso che nero!", opinione sua, viene a raccontarmi che per salvare la situazione abbiamo bisogno di maggior finanziamenti dell'Europa e, quando io gli faccio notare (putacaso si fosse trattato di un lapsus, anche se non credo) che è grazie ai finanziamenti prestati "a strozzo" da parte della BCE che la nostra economia sta costantemente crollando, affermare che la causa siano i finanziamenti europei "è pura propaganda" direi che non è lui che andrebbe fatto presente quanto affermato in svariati testi di "complottismo economico" secondo cui il denaro stampato non valga un cazzo, ovvero di per sé le banconote a cui noi poveracci diamo tanta importanza non sono che uno strumento di controllo delle masse per acquisire da loro la vera ricchezza. Nello specifico le banconote per cui noi poveracci ci scanniamo, abbozzando un po' di catastrofismo vecchio stile, quando questo sistema economico (giudaico/massonico) crollerà non saranno buoni nemmeno per accendere il camino, mentre la vera ricchezza sarà costituita, ad esempio, dai beni (immobili e mobili), dai servizi, ecc.
Negli stessi testi infatti si fa riferimento ad uno stato di crisi indotto, "superato", indotto ancora e superato nuovamente (e così via) in modo tale da appropriarsi di beni, servizi, ecc. quando la crisi viene indotta, far indebitare privati e Nazioni per far superare loro la crisi e indurla nuovamente per riappropriarsi.
Non a caso, sugli stessi testi, si parla di uno stato di crisi permanente in cui le banche (d'investimento più che quelle commerciali) inducano, appunto, le crisi economiche per cambiare la carta straccia (le banconote) con, ad esempio, le nostre case pignorate. Qualche tempo fa, su Il Primato Nazionale, era apparso un articolo che trattava lo scabroso argomento dei palazzi storici italiani (in mano a Monte dei Paschi di Siena) fossero stati acquisiti da multinazionali straniere (americane in primis) proprio grazie ad una crisi indotta dalle manovre speculative di Soros.
Ora il nostro governo rosso/rosso scuro vuol dare ancor più potere alle banche (tramite l'introduzione della tassa sui prelievi di contanti) e Renzi, il servo prediletto di BCE ed U(B)E, sostiene che la soglia (in fase di proposta a €1500 mensili) debba essere ulteriormente abbassato. Insomma lo stesso che è stato cacciato, dalla porta, dagli italiani per la sua politica troppo europeista ora torna dalla finestra con il resto della banda bassotti.
In tutto questo mio sproloquiare di banche e complotti qual è la nota stridente? Cosa mi fa pensare che a breve verrà innescata una nuova crisi economica?
Oltre alla certezza che il treno lanciato verso la stazione affollata possa essere fermato solo da un governo di "populisti nazisti" (di cui parlerò domani o comunque nel prossimo articolo) veri e non da pseudo cialtroni grillini, che riescono a contraddirsi persino in campagna elettorale, affiancati a servi e massoni... sono convinto che la notizia, economica, arrivata dalla Germania sia il preludio proprio ad una nuova crisi indotta. Infatti se si pensa all'Europa l'unico Stato a cui non si pensa mai possa fallire è proprio quello teutonico, eppure "La Germania si appresta ad entrare in recessione tecnica: per il secondo trimestre consecutivo il Pil scenderà dello 0,1%, secondo le stime dell’istituto economico tedesco Ifo. In generale tutti i dati congiunturali sono in peggioramento: diminuisce la produzione industriale, calano gli indici di fiducia dei consumatori e la domanda interna inizia a dare qualche segnale di debolezza. L’export, da sempre il motore dell’economia tedesca, risulta pesantemente danneggiato soprattutto a causa della guerra commerciale in atto e le recenti decisioni del Wto che autorizzano gli Stati Uniti ad imporre tariffe doganali nei confronti di beni europei di certo non miglioreranno la situazione." per i meno esperti WTO è l'acronimo per World Trade Organization (Organizzazione per il Commercio Mondiale, OCM, nella lingua di Dante).
Ancora una volta non è un caso che l'esportazione del paese più forte della U(B)E venga distrutto proprio dai dazi americani.
"Quella che da sempre è stata considerata la locomotiva d’Europa rischia di diventare il grande malato e di trascinare in una spirale recessiva tutti i paesi dell’Unione." secondo il premio Nobel per l’economia Paul Krugman, questo è potuto succedere grazie alla politica di austerity, a cui si è votata la Germania, che si è completamente disinteressata del livello disoccupazionale dei paesi dell'eurozona provocando la completa distruzione, o quasi, del mercato interno europeo. Sostanzialmente il loro mercato interno non è più in grado di sostenere la produzione germanica e quello degli Stati membri non sono in grado di sollevare le sorti dei propri figuriamoci quello tedesco. Infatti "L’Europa soffre di una cronica carenza di domanda interna, aziende e privati non spendono in maniera sufficiente per consentire di ottenere la piena occupazione. La Bce ha provato a combattere questa debolezza con una politica espansiva a base di tassi di interesse bassissimi e addirittura negativi, senza però ottenere risultati concreti ed esaurendo di fatto le opzioni disponibili." chiaramente, come in altre occasioni, io aggredisco la BCE in quanto terza linea offensiva del Sistema, infatti come possono pensare di poter risolvere loro i problemi essendone loro stessi la causa illegittima? Sostanzialmente siamo ai livelli, che cercano di propinarci, secondo i quali gli Hacker informatici che vengono "pizzicati" dalla madama vengano arruolati dalla stessa come esperti di sicurezza... che equivale a mettere Draghi alla presidenza della BCE... è chiaro che un ladro patologico continuerà a rubare anche quando avrà un lauto stipendio garantito.
Concludendo "Come accennava nel suo articolo Krugman non esiste un problema di reperibilità di risorse da investire. Nel 2018 la Germania ha chiuso con un surplus di bilancio pari a 58 miliardi di euro, se a questo aggiungiamo l’enorme attivo nella bilancia commerciale (tra l’altro in palese e costante violazione dei parametri di Maastricht) possiamo capire che il problema è esclusivamente di volontà e non certo di mancanza di possibilità.", sostanzialmente si potrebbe dire che alla Germania avere un po' di crisi e privatizzare un po' di servizi "Sviluppata negli anni trenta dagli economisti dell’Università di Friburgo, la teoria ordoliberista afferma che compito dello Stato è quello di creare un ambiente economico favorevole al mercato, mantenendo un alto livello di competizione tra le imprese e privatizzando i servizi pubblici. Il fine dell’intervento pubblico non deve essere quello di perseguire la crescita economica, bensì esclusivamente di evitare il pericolo che si vadano a formare monopoli o oligopoli di mercato. Maniacale controllo dell’inflazione, mantenimento dei conti in ordine e tutela della libera concorrenza." evidentemente seppur teorizza negli anni trenta non è stata applicata sin dopo la guerra dal momento che, sotto il governo nazionalsocialista, la politica era decisamente in contro tendenza rispetto a questa politica ad esclusivo favore di investitori e multinazionali.
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